Caduta di Harran
Per caduta di Harran s'intendono l'assedio e la cattura della città assira di Harran, divenuta la nuova capitale imperiale dopo la Caduta di Ninive[2], da parte dei Medi e dei Neo-babilonese.
Caduta di Harran parte Conquista medo-babilonese dell'Impero assiro | |
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Data | 610-609 a.C. |
Luogo | Harran |
Esito | Vittoria dei Medo-Babilonesi che saccheggiano la città. Fine dell'Impero neo-assiro.[1] |
Schieramenti | |
Comandanti | |
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Contesto
modificaL'impero neo-assiro, a partire dall'anno 639 a.C., aveva subito un declino del loro potere, culminato nelle invasioni babilonesi e mediane delle loro terre. La città di Arrapha cadde nel 615 a.C. nelle mani dei Medi[3], seguita da Assur nel 614 a.C.[4][5][6][7], e infine la famosa Ninive, la capitale imperiale dell'Assiria, nel 612 a.C.[8][9] Nonostante i brutali massacri che seguirono, gli Assiri sopravvissero come entità politica, spostando ad Harran il loro governo per mano del re, Assur-uballit II, scampato ai massacri di Ninive.[2] Il re babilonese Nabopolassar e il re dei Medi, Ciassare, determinati a distruggere per sempre la minaccia della rinascita assira, fecero dunque di Harran il loro nuovo obiettivo.[10]
Assedio
modificaGli annali assiri cessano di registrare fatti dopo il 610 a.C.[2], la data presunta dell'assedio di Harran. Intimidito dall'avvicinarsi dell'esercito medo-babilonese, Ashur-uballit e un contingente di rinforzi egiziani fuggirono dalla città nei deserti della Siria.[11][12] L'assedio di Harran durò dall'inverno del 610 a.C. all'inizio del 609 a.C. e la città alla fine capitolò.[13]
Conseguenze
modificaDopo che i babilonesi avevano governato Harran per tre mesi, Ashur-uballit e una grande forza di soldati egiziani tentarono di riprendere Harran ma questa campagna fallì disastrosamente[12][14]: gli assiro-egizi assediarono la città dal luglio/giugno 609 a.C. ad agosto/settembre, ritirandosi quando Nabopolassar li raggiunse con il suo esercito, scacciandoli, seppur è possibile che si fossero ritirati anche prima.[14]
Il fallimento di Ashur-uballit ad Harran segna la fine dell'antica monarchia assira che non sarebbe mai stata restaurata.[1] Il destino finale di Ashur-uballit è sconosciuto e il suo assedio di Harran nel 609 a.C. è l'ultima volta che lui, o gli Assiri in generale, vengono menzionati nei documenti babilonesi.[12][14] I resti dell'esercito assiro si unirono alle forze egizie che avevano vinto i medo-babilonesi a Megiddo. Nel 605 a.C., i babilonesi ebbero la loro rivincita, sconfiggendo gli assiro-egizi nella Battaglia di Karkemiš, ponendo fine all'intervento egizio nel Vicino Oriente.
Note
modifica- ^ a b Radner, p. 141.
- ^ a b c Stephen Bertman, Handbook to Life in Ancient Mesopotamia, OUP USA, 2005, p. 80, ISBN 978-0-19-518364-1.
- ^ Lipschits, p. 17.
- ^ Liverani, p. 539.
- ^ Boardman, p. 179.
- ^ Bradford, p. 48.
- ^ Potts, p. 854.
- ^ Lipschits, p. 18.
- ^ Frahm, p. 194.
- ^ Lipschits, p. 19.
- ^ Bassir, p. 198.
- ^ a b c Rowton, p. 128.
- ^ Bertman, p. 19.
- ^ a b c Lipschits, p. 20.
Bibliografia
modificaFonti
modifica- Cronache babilonesi - ed. standard in (EN) Grayson AK, Assyrian and Babylonian Chronicles, 1975, ISBN 978-1575060491.
Studi
modifica- In italiano
- Mario Liverani, Antico Oriente: storia, società, economia, nuova ed., Bari-Roma, Laterza, 2009 [1988], ISBN 978-88-420-9041-0.
- Vincenzo Mistrini, Gli assiri : la prima superpotenza dell'Oriente Antico, Gorizia, LEG, 2022.
- In altre lingue
- (EN) Ahmed SS, Southern Mesopotamia in the time of Ashurbanipal, De Gruyter, 2018, ISBN 978-3-11-139617-0.
- (EN) Bassir H, The Egyptian expansion in the near east in the saite period (PDF), in Journal of Historical Archaeology & Anthropological Sciences, vol. 3, n. 2, 2018, pp. 196–200.
- (EN) Beaulieu PA, The Fourth Year of Hostilities in the Land, in Baghdader Mitteilungen, vol. 28, 1997, pp. 367–394.
- (EN) Bertman S, Handbook to Life in Ancient Mesopotamia, OUP USA, 2005, ISBN 978-0-19-518364-1.
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