Calvario (scultura)
Con il termine calvario si intende un monumento pubblico raffigurante un crocifisso, talvolta racchiuso in un santuario all'aperto.
I calvari sono molto diffusi principalmente nelle regioni nord-occidentali della Francia, in Bretagna (Complessi parrocchiali della Bretagna) e in Belgio, ma sono abbastanza comuni anche in Italia e in Spagna, le cui strade presentano ai loro lati questi monumenti, solitamente protetti da una tettoia. I calvaire bretoni sono tra i più noti calvari e si distinguono da quelli più semplici, composti dal solo crocifisso, per la loro complessità e la presenza di altre sculture che circondano la Crocifissione stessa, che in genere rappresentano la Vergine Maria e gli apostoli di Gesù, ma a volte anche santi e altre figure dell'iconografia cristiana.
Nel nord della Francia e in Belgio, i calvari venivano eretti negli incroci delle strade e dei sentieri. Oltre a essere oggetti di culto, erano anche utili come punti noti per la navigazione terrestre; inoltre, fin dal Medioevo sono serviti per "marcare" il paesaggio, ovvero rappresentavano l'acquisizione simbolica di quel territorio da parte della comunità cristiana, allo stesso modo in cui, nelle epoche precedenti, i monumenti megalitici contrassegnavano i paesaggi della preistoria, secondo i dettami religiosi e ideologici delle comunità del tempo.[1]
Il calvario più antico ancora oggi esistente si trova nella città di Saint-Jean-Trolimon, nel dipartimento di Finistère, ed è il calvaire della cappella di Notre-Dame-de-Tronoën. Fu eretto su un'ampia base che include sculture che rappresentano l'Ultima cena e scene della Passione. I calvari svolgono anche un ruolo importante nei Pardon, una sorta di pellegrinaggi che si svolgono in Bretagna, in cui i calvari rappresentano la meta da raggiungere.
I calvari si trovano sparsi in gran numero per tutta la Bretagna e ne esistono di svariati tipi.[2] Un calvario del XVI secolo situato a Louargat, in Bretagna, fu trasportato in Belgio presso il Carrefour de la Rose, che si trova vicino alla città di Boesinghe, a nord di Ypres, dove adesso costituisce un memoriale della prima guerra mondiale.[1]
Il più notevole calvario fuori dalla Bretagna è a Lourdes. Fu creato dallo scultore Yves Hernot nel 1900 come dono a Lourdes da parte delle principali diocesi bretoni: Rennes, Quimper, Saint-Brieuc e Vannes.[3] Il monumento si compone di un'unica base quadrata su cui è posta la croce centrale, e ad ogni angolo della base è posta la statua di ognuno dei presenti della crocifissione.
Nell'Europa centrale, un calvario è un complesso di santuari o cappelle contenenti non solo la scultura o il dipinto della crocifissione di Gesù, ma anche tutte le stazioni della Passione. I calvari sono in genere collocati nei giardini vicino ad una chiesa o un monastero. Solitamente tendono a imitare la topografia del Golgota a Gerusalemme, e quindi vengono posti su una collina proprio a simboleggiare la collina del Monte Calvario.
In Italia i calvari sono presenti soprattutto nelle regioni meridionali. Una tipologia particolare si riscontra in Calabria, dove il calvario è costituito tipicamente da una parete ricurva o poligonale, che ingloba tre rappresentazioni dipinte della passione, sormontata da una croce e protetta da una recinzione antistante[4].
Galleria d'immagini
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Trégastel (Côtes-d'Armor, Francia)
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Ponte di Pietra, Písek (Boemia Meridionale)
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Tipico calvario calabrese a Ricadi (VV), che include 3 raffigurazioni dipinte della Passione di Cristo ed è fronteggiato da una bassa recinzione.
Cattolica Eraclea monte San Calogero
Note
modifica- ^ a b Nicholas J. Saunders, Crucifix, Calvary, and Cross: Materiality and Spirituality in Great War Landscapes, World Archaeology 35.1, The Social Commemoration of Warfare, giugno 2003, p. 9
- ^ New York Times, Brittany's Church Towns Harris, AP, 16 ottobre 1994
- ^ Don Sharkey, After Bernadette: The Story of Modern Lourdes, Kessinger Publishing, 2005, p.92
- ^ TropeaMagazine - I Calvari del Vibonese di Angela Bagnato e Salvatore Bagnato, su www.tropeamagazine.it. URL consultato il 24 luglio 2023.
Voci correlate
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