Camillo Melzi D'Eril
Camillo Melzi D'Eril (Pisa, 6 gennaio 1851 – Firenze, 10 gennaio 1929) è stato un sismologo e ingegnere italiano.
Biografia
modificaScienziato e sismologo, fu per un cinquantennio docente di matematica, scienze naturali e di lingua francese negli istituti scolastici dei barnabiti.[1]
Da parte di padre, discendeva dal ramo dei conti palatini di Magenta dell'anticha famiglia milanese dei Melzi di Vaprio. Nella prima infanzia, studiò a casa, educato da precettori privati, ma a 9 anni, il 19 ottobre 1861, entrò con i fratelli Francesco e Ludovico nel regio collegio Carlo Alberto di Moncalieri, diretto dai barnabiti[2]. Nel luglio 1868 sostenne l'esame di Stato nel liceo statale C. Beccaria di Milano. Intenzionato ad intraprendere la carriera religiosa, prese poi i voti semplici presso i barnabiti nel novembre 1869 e, dopo un tempo di apprendistato a Moncalieri, a Roma, il 20 dicembre 1873, venne ordinato sacerdote. Tornò quindi a Firenze, al collegio Alla Querce dei barnabiti, dove iniziò la sua lunga attività di docente[2].
Si dedicò alla didattica della matematica, per la quale scrisse numerosi libri, e alla microsismologia. Fu inventore del "tromometro" auto-fotografico, un tipo di sismografo a lenta oscillazione[3]. Si interessò anche alla radiofonia sin dal 1907 e poi ottenne di impiantare al collegio un piccolo ricevitore radio[2]. Nei suoi studi affrontò due secolari questioni: la data della morte di Cristo e quella della "visione" di Dante Alighieri che lo portò alla scrittura della Divina Commedia[1]. Quest'ultima sfociò nel 1908 in una pubblicazione, in collaborazione con il confratello Giuseppe Boffito, sulla scoperta di un documento astronomico conosciuto da Dante[4]. In un altro lavoro, attestò che la data della nascita di Cristo era il 14 Nisan (18 marzo) dell'anno 29 d.C.[5]
Fu presidente della "Società astronomica italiana" con sede a Milano, fondata nel 1920 e vicepresidente della corrispondente società francese. Fu membro delle società meteorologiche e sismologiche italiane, oltre che direttore dell'osservatorio meteorologico dei barnabiti a Firenze, fino alla morte. Lasciò 49 opere edite.[1]
Archivio
modificaIl Fondo Camillo Melzi D'Eril è conservato presso la Curia generalizia padri Barnabiti a Roma.[6]
Note
modifica- ^ a b c Melzi D'Eril Camillo, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 16 marzo 2018.
- ^ a b c Giuseppe Cagni, MELZI D’ERIL, Camillo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- ^ C. Melzi D'Eril, Tromometro libero fotografico del collegio della Querce presso Firenze, in Riv. di fisica, matematica e scienze naturali, II, n. 15, 1901, pp. 204-223.
- ^ Almanach Dantis Aligherii, sive Prophacii Iudaei Montispessulani Almanach perpetuum ad annum 1300 inchoatum nunc primum editum ad fidem codicis Laurentiani, Firenze, 1908.
- ^ C. Melzi D'Eril, Alcune date dantesche secondo le Tavole Alfonsine, in Riv. di fisica, matematica e scienze naturali, V, n. 58, 1904.
- ^ Fondo Melzi D'Eril Camillo, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 20 marzo 2018.
Bibliografia
modifica- I primi cent’anni del Collegio 'Alla Querce' dei PP. Barnabiti in Firenze, collana Enciclopedia Querciolina, Firenze, 1968.
Collegamenti esterni
modifica- Giuseppe Cagni, MELZI D’ERIL, Camillo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Camillo Melzi D'Eril, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 232989787 · BAV 495/142916 · BNF (FR) cb10406563k (data) |
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