Campo di internamento di Renicci
Il campo di internamento di Renicci (formalmente Campo di internamento fascista e badogliano n. 97) fu un campo di internamento situato in Italia presso Renicci, una località della frazione Motina, nel comune di Anghiari, in provincia di Arezzo.
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Era destinato alla reclusione di civili jugoslavi, per lo più rastrellati dalle truppe italiane in Slovenia e in particolare nell'allora provincia di Lubiana e, dopo il 25 luglio 1943, anche di un centinaio di anarchici provenienti in massima parte da Ventotene e reduci dalla guerra di Spagna[1]. Il regime di Badoglio aveva fatto propria in tutto e per tutto la categoria fascista di "nemico anti-italiano", ponendosi in lineare continuità sia rispetto al razzismo anti-slavo, sia nelle persecuzioni verso gli antifascisti più combattivi[2]. Con la fuga in massa dei prigionieri il 14 settembre 1943, in coincidenza con l'arrivo delle truppe tedesche, cessa l'attività del campo.
Storia
modificaLe prime deportazioni a Renicci sono datate 10 ottobre 1942, mentre a dicembre i prigionieri sono già oltre 3.800. Si stima che in undici mesi di attività (dall'ottobre 1942 al settembre 1943) il campo abbia ospitato circa diecimila prigionieri[3], 159 dei quali persero la vita a causa delle proibitive condizioni di detenzione[4][5]. I resti della maggior parte delle vittime sono conservati presso il Sacrario degli Slavi situato all'interno del cimitero di Sansepolcro[6].
Tra il luglio e l'agosto del 1943, con la caduta del fascismo e in coincidenza con l'arrivo a Renicci di centinaia di confinati politici trasferiti da Ustica, Ventotene e Ponza, si diffondono all'interno del campo scioperi, proteste e deportazioni. Iniziano anche le diserzioni dei soldati di guardia che, dopo l'8 settembre, temono l'arrivo dei tedeschi. Il 14 settembre 1943 i prigionieri, senza più sorveglianza, fuggono disperdendosi nelle zone circostanti, quasi tutti unendosi alle formazioni partigiane attive nell'Appennino Tosco-Romagnolo e Marchigiano[7][8].
Fra i caduti combattendo assieme ai partigiani le fonti citano Anton Firman, caduto a Villa Santinelli il 27 marzo 1943, Valentino Marinko e Dušan Bordon, morti in uno scontro a fuoco a Caprese Michelangelo il 13 aprile, Luka Pelovič, fucilato a Caprese il 28 aprile, Stefano Recek, fucilato durante la strage di San Polo il 14 luglio e Carlo Zimperman, ucciso dai tedeschi a Ponte alla Piera il 16 luglio[8]. Non è chiara invece la sorte di Jose Skuli e Alois Bukovac[9].
Il parco della memoria
modificaDopo diversi anni di oblio, nel 2009 all'interno dell'area del campo di concentramento di Renicci è stato realizzato un parco della memoria che ospita ogni anno le celebrazioni legate alla Giornata della Memoria[10].
Note
modifica- ^ Giorgio Sacchetti, Ventotene-Renicci d'Anghiari: dal confino al campo di concentramento, su anarca-bolo.ch. URL consultato il 17 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2013)., in Atti e Memorie della Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze, Arezzo, LVIII, 1996.
- ^ Alfonso Failla, http://xoomer.virgilio.it/anarchivio/archivio%20testi/216/216_10.htm Nel campo di Anghiari.
- ^ Il campo di Renicci (PDF), su Provincia di Arezzo - Progetto Memoria, 2004. URL consultato il 24 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
- ^ I morti nel campo di Renicci, su Provincia di Arezzo - Progetto Memoria, 2004. URL consultato il 24 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
- ^ Il campo di Renicci - Le condizioni sanitarie (PDF), su Provincia di Arezzo - Progetto Memoria, 2004. URL consultato il 24 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
- ^ Roderico Grisak, Sansepolcro. I muri raccontano, a cura di Andrea Bertocci, vol. 1, Sansepolcro, Via Maior, 2010, pp. 18-19-76-77.
- ^ Il campo di Renicci - L'arrivo dei confinati politici (PDF), su Provincia di Arezzo - Progetto Memoria, 2004. URL consultato il 24 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
- ^ a b Enzo Gradassi, Ezio Raspanti, Prigionieri ad Anghiari, Arezzo, Biblioteca Città di Arezzo, 1998, pp. 50-51.
- ^ Secondo A. Curina, Fuochi sui monti dell'Appennino toscano, Arezzo, 1957, pag. 150, i due furono «fucilati alla stazione di Subbiano il 28 marzo 1944», ma Gradassi e Raspanti, Prigionieri ad Anghiari, cit., obiettano che «quella notte, a Subbiano, vennero fucilati due giovani di Capolona (Vasco Lastrucci e Ezio Zavagli)», concludendo che «l'errore non consente di comprendere se Skuli e Bukovac siano effettivamente caduti, in quale luogo ed in quali circostanze».
- ^ Emanuele Calchetti, Ricordate le vittime jugoslave del campo di concentramento fascista di Renicci, su arezzonotizie.it, Arezzo Notizie, 27 gennaio 2007. URL consultato il 24 maggio 2009.
Bibliografia
modifica- Giorgio Sacchetti, Renicci: un campo di concentramento per slavi ed anarchici, in Ivano Tognarini (a cura di), Guerra di sterminio e Resistenza. La provincia di Arezzo (1943-1944). Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1990, p. 225-261. ISBN 88-7104-203-4.
- Enzo Gradassi, Ezio Raspanti, Prigionieri ad Anghiari, Arezzo, Biblioteca Città di Arezzo, 1998, ISBN 88-8024-037-4.
- Roderico Grisak, Sansepolcro. I muri raccontano, a cura di Andrea Bertocci, vol. 1, Sansepolcro, Via Maior, 2010.
- Daniele Finzi, La vita quotidiana di un campo di concentramento fascista. Ribelli sloveni nel querceto di Renicci-Anghiari (Arezzo), Roma, Carocci, 2004. ISBN 88-430-3153-8.
- Giorgio Sacchetti, Ventotene – Renicci d'Anghiari: dal confino al campo di concentramento, in Pagine altotiberine, vol. 34, 2008, p. 41-64. ISSN 2039-4861 .
- (PT) Giorgio Sacchetti, Do Confinamento à luta pela libertação na Itália. Os presos polìticos no campo de Anghiari, Revista Ameríndia, vol. 9, n. 1, novembre 2010. ISSN 1980-4806 .
- Giorgio Sacchetti, Renicci 1943. Internati anarchici: storie di vita dal Campo 97, Roma, Aracne, 2013.
- Paola Brolati, Fabio Santin, Campo 97 : anarchici e Slavi internati a Renicci nel 1943, Fuoriposto, Cleup, 2018.
- Spartaco Capogreco: Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere. Mursia 2003, EAN: 9788842530718.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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