Capreolo
vescovo romano
Capreolo[1] (latino: Capreolus) (... – Cartagine, verso il 435) è stato un vescovo romano, vescovo di Cartagine dal 430 fino alla morte.
Capreolo vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Cartagine (430-435) |
Deceduto | 435 |
Biografia
modificaFu il successore del vescovo Aurelio alla sede episcopale di Cartagine verso l'anno 430, proprio quando i Vandali avevano appena iniziato l'invasione dell'Africa settentrionale. Viste le condizioni disastrose in cui si trovava la provincia africana, che rendevano impossibile inviare una rappresentativa e numerosa delegazione presso il concilio di Efeso, indetto nel 431 per discutere delle dottrine di Nestorio, Capreolo inviò il proprio diacono Besula con una sua lettera personale, dove si giustificava per la propria assenza, ma al tempo stesso condannava la dottrina nestoriana.
Opere
modifica- Epistola ad Synodum Ephesinam, di cui esistono sia la copia in latino che quella in greco;
- Epistola de una Christi veri Dei et Hominis Persona contra recens damnatum Haeresim Nestorii;
- un frammento di una lettera indirizzata all'imperatore Teodosio I, in cui si riportava la morte di sant'Agostino;
- Sermo de Tempore Barbarico, sermone relativo all'invasione dei Vandali, ritenuto da alcuni studiosi opera di sant'Agostino.
Note
modifica- ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 p. 606 Archiviato il 15 gennaio 2013 in Internet Archive.
- ^ Christian Classic Ethereal Library, su ccel.org. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Capreolo
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Capreolo, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64358837 · CERL cnp00985248 · GND (DE) 100736262 |
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