Carbone (granata)
La granata Carbone fu una bomba a mano italiana impiegata dal Regio Esercito durante la prima guerra mondiale. Prende il nome dal generale Domenico Carbone.
Granata Carbone | |
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Tipo | Bomba a mano difensiva |
Origine | Italia |
Impiego | |
Utilizzatori | Regio Esercito |
Conflitti | Prima guerra mondiale |
Produzione | |
Date di produzione | 1916–1918 |
Entrata in servizio | 1916 |
Ritiro dal servizio | 1918 |
Descrizione | |
Peso | 1000 g |
Lunghezza | 125 mm |
Diametro | 52 mm |
Gittata massima | 35 m |
Carica | Cheddite |
Peso della carica | 80 g |
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Storia
modificaL'arma venne adottata nel 1916 e fu impiegata fino alla fine del conflitto nel 1918.
Tecnica
modificaLa Carbone era costituita da una manico in filo d'acciaio che grazie alla sua forma rendeva possibile appendere l'ordigno al cinturone; invece il corpo a frattura prestabilita era fatto in ghisa e aveva una forma cilindrica, solitamente sopra il corpo della bomba era impressa la scritta "GRANATA CARBONE", mentre il coperchio a vite serviva a chiudere il sistema d'accensione e di sicurezza.
Per l'accensione si doveva aprire la coppiglia di sicurezza che fermava la fettuccia a strappo che andava tirata via, poi si doveva accendere la miccia attraverso lo strofinamento della capocchia fosforosa che portava alla deflagrazione della carica di Cheddite dopo circa 7 secondi.
La granata fu prodotta in numerose versioni con differenze nel posizionamento del manico e nel tappo.[1]
Note
modifica- ^ Granata Carbone, su www.talpo.it. URL consultato il 18 gennaio 2024.