Carico mentale domestico
Il carico mentale domestico, o più semplicemente il carico mentale, è un concetto proveniente da quel ramo della sociologia che ha codificato la Teoria del carico cognitivo[1]. Il carico mentale domestico è quel fenomeno che si manifesta generalmente nella gestione quotidiana delle faccende domestiche e nella suddivisione di queste in seno ad un contesto di coppia uomo - donna.
Descrizione
modificaIl principio del carico mentale domestico è stato introdotto nel 1984 grazie all'articolo La Gestion ordinaire de la vie en deux ("La gestione ordinaria della vita a due"), della sociologa francese Monique Haicault. In questo articolo, la sociologa descrive come una donna in coppia e lavoratrice, senta ricadere su di sé la responsabilità della gestione delle faccende domestiche. Si tratta di un carico cognitivo importante, che va a costituire il fenomeno della "doppia giornata", che la donna è portata a condurre.
Haicault sottolinea come questo doppio carico
«lavoro + faccende domestiche»
sulle spalle dell'elemento femminile della coppia, non si limiti al solo svolgere una maggiore quantità di faccende domestiche, ma che ciò si ripercuota nell'ambiente lavorativo, dove, oltre alle mansioni legate alla professione, essa mantiene una preoccupazione costante verso l'organizzazione e la gestione del contesto domestico. Secondo Sandra Frey, studiosa francese esperta in psicosociologia, l'origine del termine sarebbe da attribuire alla sociologa francese Danièle Kergoat, la quale nel 1990, si dedica al caso delle infermiere e alla loro battaglia per ottenere il riconoscimento professionale della loro attività. Nell'analisi da essa condotta, compare infatti il concetto di
«carico mentale»
inteso come il prosegumento di una serie di mansioni dette
«faccende femminili»
La sociologa americana Susan Walzer, pubblicò nel 1996 l'articolo Thinking about the Baby ("Pensare al bambino"), nel quale non solo metteva in evidenza lo scarto esistente nella ripartizione delle faccende domestiche in una coppia, ma sottolineava anche l'esistenza di tutta una parte invisibile di lavoro domestico, intendendo quel tipo di lavoro
«che occupa il pensiero»
Al giorno d'oggi, la questione della suddivisione equa delle faccende domestiche in una coppia tra persone di sesso differente è evoluta, tuttavia l'equilibrio non è ancora stato raggiunto, ed è tuttora un dato di fatto che la preoccupazione maggiore per quanto riguarda la gestione e lo svolgimento di queste, ricada ancora sulla donna.
Il concetto del carico mentale è stato ripreso e spiegato da molti internauti ultimamente, soprattutto in Francia. La personalità che più ha saputo sollevare il dibattito su questo argomento è stata l'illustratrice Emma con la striscia Fallait demander ("Bastava chiedere") pubblicata nel suo blog eponimo.
Note
modifica- ^ La teoria del carico cognitivo di John Sweller, su La Mente è Meravigliosa, 14 gennaio 2019. URL consultato il 7 aprile 2019.
Bibliografia
modifica- vol. 26, https://www.jstor.org/stable/43149231.
- La "charge mentale", le syndrome des femmes épuisées "d'avoir à penser à tout" - L'Express.
- | Time. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2016).
- ISBN 978-1566396318.
- Copia archiviata. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2017).
- Le succès d’Emma, la dessinatrice qui défend un féminisme du quotidien.
Collegamenti esterni
modifica- (FR) emmaclit.com.
- Copia archiviata, su francetvinfo.fr. URL consultato il 19 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2018).