Carlotta di Cipro

regina di Cipro

Carlotta di Cipro o Carlotta di Lusignano (Nicosia, 28 giugno 1444Roma, 16 luglio 1487) fu principessa di Antiochia dal 1456 al 1458, regina di Cipro, regina titolare di Gerusalemme, pretendente al trono armeno di Cilicia dal 1458 al 1464 e contessa consorte di Ginevra dal 1460 al 1482.

Carlotta di Cipro
La regina Carlotta di Cipro
Affresco della Cappella Sistina di Cosimo Rosselli del Palazzo Apostolico (1481)
Regina di Cipro
Regina titolare di Gerusalemme
Pretendente al trono armeno di Cilicia[1]
Stemma
Stemma
In carica1458 -
1464
PredecessoreGiovanni II
EredeUgo
SuccessoreGiacomo II
Altri titoliPrincipessa di Antiochia
Contessa consorte di Ginevra
NascitaNicosia, 28 giugno 1444
MorteRoma, 16 luglio 1487
Luogo di sepolturaGrotte Vaticane
Casa realeLusignano
PadreGiovanni II di Cipro
MadreElena Paleologa
ConiugiGiovanni del Portogallo
Luigi di Savoia
FigliUgo
ReligioneCattolicesimo

Fu l'ultima erede legittima dei Lusignano.

Regnò incontrastata dal 1458 al 1461, poi il fratellastro Giacomo II il Bastardo, con l'aiuto degli egiziani, l'assediò nel castello di Kyrenia sino al 1464, quando le fu sottratto l'ultimo baluardo e fu deposta.

Biografia

modifica

Infanzia

modifica
 
Carlotta in giovane età con la madre Elena Paleologa e la sorella Cleopha

Sia secondo Les familles d'outre-mer, sia secondo la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 2, Carlotta era la figlia primogenita del re di Cipro e di Gerusalemme, pretendente al trono armeno di Cilicia, Giovanni II di Lusignano (1416 – 1458) e della sua seconda moglie, Elena Paleologa (1428-1458)[2][3], che, ancora secondo Les familles d'outre-mer, che secondo la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 2, era l'unica figlia di Teodoro II Paleologo, despota della Morea[4][5] e della moglie Cleofe Malatesta[6] di Pesaro, che, secondo il Ducæ Michælis Ducæ nepotis Historia Byzantina era la figlia del signore di Rimini, Pesaro, Fossombrone, Fratta Todina, Gradara, Jesi, Todi, Narni, Orte e Acquasparta, Malatesta IV Malatesta[6] e di Elisabetta da Varano, morta misteriosamente nel 1433.

Sia secondo Les familles d'outre-mer, sia secondo la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1, Giovanni II di Lusignano era il figlio primogenito del re di Cipro e di Gerusalemme, pretendente al trono armeno di Cilicia, Giano di Lusignano (1375-1432) e della sua seconda moglie, Carlotta di Borbone (1388-1422),[7][8] che, secondo lo storico e genealogista francese, Pierre de Guibours, detto Père Anselme de Sainte-Marie o più brevemente Père Anselme, nel suo Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, Carlotta era figlia del Conte di La Marche, Giovanni di Borbone-La Marche e della Contessa di Vendôme e di Castres, Caterina di Vendôme,[9] che sempre secondo Père Anselme, era la figlia di Giovanni VI di Vendôme, Conte di Vendôme e di Castres e di Giovanna di Ponthieu,[10] signora d’Épernon, figlia di Giovanni di Ponthieu, Conte di Aumale, Signore di Montgomery, d’Épernon, di Noyelles-sur-Mer e di Fontaine-Guérard e di Caterina d’Artois.[11]

Primo matrimonio

modifica
 
Giovanni di Coimbra raffigurato con le insegne dell'Ordine del Toson d'Oro

Nel 1456 Carlotta sposò in prime nozze Giovanni di Portogallo[12] (1431-1457), figlio secondogenito del primo Duca di Coimbra e reggente del Regno del Portogallo, Pietro d'Aviz (figlio del re del Portogallo Giovanni I[2] e di sua moglie Filippa di Lancaster), e di Isabella di Urgell (1409-1443), che ricevette il titolo di principe titolare d'Antiochia e affiancò il suocero nel governo del regno.[12] Nel 1457 Giovanni si ammalò e morì[13] e la suocera, la regina Elena, fu sospettata di averlo fatto avvelenare dal ciambellano di corte, in quanto cercava di contrastare la religione ortodossa.[14]

Secondo matrimonio

modifica
 
Il secondo marito Luigi di Savoia, conte di Ginevra

Rimasta vedova, per Carlotta fu cercato un nuovo marito e già nel 1457 furono intavolate trattative con Luigi di Savoia, figlio maschio secondogenito di Ludovico di Savoia,[15] alle trattative si oppose la madre di Carlotta, Elena, in quanto riteneva che due cugini primi non dovessero sposarsi.[13]

Tra il 1457 e il 1458, sua madre Elena morì (secondo la Chronique de l'Île de Chypre, morì l'11 aprile 1458;[16] secondo la Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 2, Elena morì nel mese di maggio (70 giorni prima del marito, Giacomo II morto il 24 luglio 1458)[17] le trattative ripresero e furono portate a termine, a Torino, nel 1458, e Luigi assunse il titolo di principe titolare d'Antiochia.[18]

Solo l'anno successivo, il 7 ottobre 1459, fu celebrato il matrimonio di persona tra Carlotta e il cugino Luigi di Savoia[19] (1436-1482), conte di Ginevra e secondogenito di Ludovico I duca di Savoia e di Anna di Lusignano, sua parente e figlia del re Giano di Cipro.[20]

Dal secondo matrimonio nacque un figlio, Ugo, morto in culla poco dopo il parto (luglio 1464).[21]

 
La regina Carlotta (al centro)

Carlotta regnò con saggezza ed equilibrio, meritandosi la stima dei regnanti europei, comprese la corte imperiale germanica e quella bizantina. Dotata di discreto acume e di alto senso della carica, che riteneva aver ricevuto come missione divina direttamente da Dio, incarnò alla perfezione la figura della Domina. Seppe mantenere una costante autonomia del regno, grazie anche a un'abilità innata nel tessere alleanze all'insegna della distensione.[22]

Lasciò il regno in floride condizioni: attuò una riforma fiscale che riuscì a individuare, per ogni zona dell'isola, gli indici di ricchezza su cui calcolare l'imponibile d'imposta. Quel sistema, all'epoca così innovativo, venne via via nei secoli perfezionato e ancora oggi è in uso, permettendo alla comunità locale una costante entrata fiscale per le necessità dello Stato cipriota.

Deposizione

modifica
 
Monete coniate nel regno di Carlotta

Il fratellastro di Carlotta, Giacomo il Bastardo, che cercava di contrastare l'autorità della sorella, dopo l'arrivo a Cipro di Luigi, dovette sottomettersi.[23]

Giacomo allora andò al Cairo, dove convinse il sultano a concedergli una flotta e un esercito per conquistare Cipro, e, tra il 1460 e il 1461, occupò l'isola con l'eccezione del castello di Kyrenia, a cui pose l'assediò.[24]

Lasciata una guarnigione a difesa del Castello, Carlotta e Luigi si recarono, in cerca d'aiuto, prima a Rodi e poi in Savoia, dove, il 18 giugno 1462, fecero un patto coi duchi di Savoia, Ludovico e Anna di Lusignano, che in caso di morte senza eredi avrebbero lasciato il regno di Cipro ai duchi di Savoia.[25]

Con la caduta di Kyrenia, nel 1464, Carlotta fu deposta dal fratellastro usurpatore, che si proclamò re di Cipro Giacomo II, chiedendo l'autorizzazione al papa (che gliela negò) a essere incoronato.[26]

Carlotta lottò tenacemente per riavere il trono, soprattutto quando era regina la cognata Caterina Cornaro, ma non poté nulla contro la Repubblica di Venezia che si impadronì dell'isola.

Carlotta si considerava sempre la sovrana di Cipro e, non avendo eredi diretti, nel febbraio 1485, trasmise i suoi diritti al nipote Carlo I di Savoia, discendente dalla duchessa Anna di Lusignano, che si impegnò a versarle una pensione di 4.300 fiorini annui; il documento fu siglato a Roma il 26 febbraio 1485 ed è riprodotto nella Histoire de l'île de Chypre sous le règne des princes de la maison de Lusignan, volume 3,[27] con relative ratifiche.[28] Da allora i Savoia si fregiarono del suddetto titolo regale.

Ultimi anni e morte

modifica
 
Tomba della regina Carlotta nelle Grotte Vaticane

L'ex regina, intanto, di nuovo vedova, trascorse gli ultimi anni a Roma, dove morì, all'età di 43 anni, il 16 luglio 1487.[25] Papa Innocenzo VIII volle che fosse tumulata nelle Grotte Vaticane dove tuttora riposa tra gli ultimi pontefici e vicino a Matilde di Canossa e Cristina di Svezia.[29]

Giudizio storico

modifica

Di lei saggisti e poeti scrissero righe di elogi, anche per la sua moderazione del campo della giustizia, ove profuse energie per un codice penale che garantisse delle pene sicure ma umane, finalizzate al recupero della persona. Per questo la pena di morte venne considerata attuabile solo nei confronti dei traditori dello Stato.[30]

Discendenza

modifica
Regno di Cipro
Lusignano
 

Guido (1192 - 1194)
Amalrico I (1194 - 1205)
Figli
Ugo I (1204 - 1218)
Enrico I (1218 - 1253)
Ugo II (1253 - 1267)
Ugo III (1267 - 1284)
Figli
  • Giovanni I Re di Cipro (1284 - 1285)
  • Boemondo di Lusignano (1268 - 1281)
  • Enrico II Re di Cipro (1285 - 1306 e 1310 - 1324)
  • Almarico di Lusignano, reggente di Cipro dal 1306 alla morte (? - 1310)
  • Maria di Lusignano, moglie di Jaime II di Aragona (1273 - 1322)
  • Aimerico di Lusignano
  • Guido di Lusignano (? - 1303)
  • Margherita di Lusignano, moglie di Thoros III d'Armenia
  • Alice di Lusignano, moglie di Baliano d'Ibelin
  • Helis di Lusignano
  • Isabella di Lusignano
Giovanni I (1284 - 1285)
Enrico II (1285 - 1306)
Amalrico II (1306 - 1310)
Enrico II (1310 - 1324)
Ugo IV (1324 - 1359)
Pietro I (1359 - 1369)
Pietro II (1369 - 1382)
Giacomo I (1382 - 1389)
Giano I (1389 - 1432)
Giovanni II (1432 - 1458)
Figli
Carlotta I (1458 - 1464)
Giacomo II (1464 - 1473)
Figli
Giacomo III (1473 - 1474)
Caterina (1474 - 1489)
Modifica

Carlotta e Luigi di Savoia ebbero un figlio:

  • Ugo (luglio 1464), morto poco dopo il parto.[21]

Ascendenza

modifica
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giacomo I di Cipro Ugo IV di Cipro  
 
Alice d'Ibelin  
Giano di Cipro  
Helvis di Brunswick-Grubenhagen Filippo di Brunswick-Grubenhagen  
 
Alix de Dampierre  
Giovanni II di Cipro  
Giacomo I di Borbone-La Marche Giacomo I di Borbone-La Marche  
 
Giovanna di Châtillon  
Carlotta di Borbone  
Caterina di Vendôme Giovanni VI di Vendôme  
 
Jeanne de Ponthieu  
Carlotta di Lusignano  
Manuele II Paleologo Giovanni V Paleologo  
 
Elena Cantacuzena  
Teodoro II Paleologo  
Elena Dragaš Costantino Dragaš  
 
Eudocia Comnena  
Elena Paleologa  
Malatesta IV Malatesta Pandolfo II Malatesta  
 
Paola Orsini  
Cleofe Malatesta  
Elisabetta da Varano Rodolfo II da Varano  
 
Camilla Chiavelli  
 

Onorificenze

modifica
Stendardo di Carlotta di Cipro
 

Onorificenze cipriote

modifica
  1. ^ dal 1461 fu solo titolare
  2. ^ a b (FR) Les familles d'outre-mer, pag. 94
  3. ^ (IT) Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1, pag. 288
  4. ^ (FR) Les familles d'outre-mer, pag. 93
  5. ^ (IT) Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 2, pag. 288, nota 4
  6. ^ a b (LA) Ducæ Michælis Ducæ nepotis Historia Byzantina, caput XX, pag. 43
  7. ^ (FR) Les familles d'outre-mer, pag. 91
  8. ^ (IT) Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 1, pag. 498
  9. ^ (FR) #ES Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, Comtes de La Marche, pag. 320
  10. ^ (FR) #ES Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, Comtes de La Marche, pag. 319
  11. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: COMTES de PONTHIEU (CASTILE) - JEANNE de Ponthieu
  12. ^ a b (IT) Chronique de l'Île de Chypre, pag. 373
  13. ^ a b (IT) Chronique de l'Île de Chypre, pagg. 373 e 374
  14. ^ (FR) Les familles d'outre-mer, pagg. 94 e 95
  15. ^ (FR) Les familles d'outre-mer, pagg. 95 e 96
  16. ^ (IT) Chronique de l'Île de Chypre, pagg. 379 e 380
  17. ^ (IT) Chroniques d'Amadi et de Strambaldi. T. 2, pag. 289
  18. ^ (FR) Les familles d'outre-mer, pag. 96
  19. ^ (FR) Les familles d'outre-mer, pag. 97
  20. ^ Taverna, p.145
  21. ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, justifiée par titres, ..par Guichenon, Samuel, volume 2, pag. 121
  22. ^ Fileti, p.60
  23. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, justifiée par titres, ..par Guichenon, Samuel, volume 2, pag. 114
  24. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, justifiée par titres, ..par Guichenon, Samuel, volume 2, pag. 114 - 116
  25. ^ a b (FR) Les familles d'outre-mer, pag. 98
  26. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, justifiée par titres, ..par Guichenon, Samuel, volume 2, pag. 118 e 119
  27. ^ (FR) Histoire de l'île de Chypre sous le règne des princes de la maison de Lusignan, volume 3, pag. 151
  28. ^ (FR) Histoire de l'île de Chypre sous le règne des princes de la maison de Lusignan, volume 3, pag. 152
  29. ^ Fileti, p. 79
  30. ^ Somma, p. 35

Bibliografia

modifica

Fonti primarie

modifica

Letteratura storiografica

modifica

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN5753960 · CERL cnp00559674 · GND (DE120120593