Carmen de moribus
Il Carmen de moribus era un'opera dell'autore latino Marco Porcio Catone detto il Censore, composta nella prima metà del II secolo a.C.
Carmen de moribus | |
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Autore | Marco Porcio Catone |
1ª ed. originale | II secolo a.C. |
Genere | Carmen |
Sottogenere | Sententiae |
Lingua originale | latino |
Si trattava di una raccolta in prosa ritmica di sententiae a carattere morale: Catone, fiero oppositore alla penetrazione, favorita a Roma dal circolo degli Scipioni, della cultura ellenistica, che considerava fautrice di corruzione ed eccessivamente raffinata,[1] intendeva tramite la sua opera ribadire l'importanza fondamentale dei valori derivanti dal mondo agricolo, veicolati dal mos maiorum, cardine della figura del civis Romanus.[2]
A livello letterario, il Carmen si inseriva nel filone dell'antica tradizione precettistica a carattere sapienziale, che già aveva avuto un importante esponente in Appio Claudio Cieco, autore di una raccolta di Sententiae.
Dell'opera rimangono solo tre frammenti,[2] riportati da Aulo Gellio nelle sue Noctes Atticae.[3] Lo stile è ruvido e paratattico, in conformità allo stile asciutto, moraleggiante e quasi oracolare dell'opera.[1]
Note
modificaBibliografia
modifica- G. Pontiggia, M.C. Grandi, Letteratura latina. Storia e testi, Milano, Principato, 1996.