Casaralta (Bologna)
Casaralta è una zona di Bologna, legata urbanisticamente alla Bolognina, della quale è di fatto parte. È delimitata a ovest da via di Saliceto, a sud da via della Liberazione, a est da via Stalingrado e a nord dalla tangenziale di Bologna. L'asse stradale principale è via Ferrarese, attorno al quale si snodano le altre vie.
Casaralta | |
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Posizione di Casaralta[1] (in bordò) nell’ex-quartiere della Bolognina (rosso), nel Quartiere Navile (in rosa) | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Bologna |
Città | Bologna |
Circoscrizione | Navile |
Codice postale | 40128 |
Abitanti | 11 836 ab.[2] (2023) |
Nel quartiere vi erano impiantate le Officine di Casaralta, che insieme al rione prendono il nome da una chiesa situata nei paraggi e documentata fin dal XII secolo, non più esistente e sostituita da una moderna.
Storia
modificaAppare col nome di Casaralda nelle carte tra il XVI e il XVIII secolo[3], come centro abitato a sé stante della Bassa. Nel medievo, attorno al XIII secolo, era presente un edificio religioso noto come Ecclesia S. Mariae de Casaraltola o de Caxaraltola. Tali denominazioni derivano dalla località di Ponte Realte, situata nel territorio di Sant'Egidio.
Tale sobborgo, caratterizzato da numerose ville signorili e case coloniche, era noto per ospitare una commenda dell'Ordine dei Frati Gaudenti. Fino alla vigilia della Seconda guerra mondiale, il sobborgo si componeva di un gruppo di caseggiati aggregati attorno alla via Ferrarese; nel corso del Novecento, si insediarono qui alcune grandi fabbriche.[4]
Presso il convento dei Frati gaudenti venne ritrovata la cosiddetta pietra di Bologna che riporta il testo enigmatico Aelia Laelia Crispis.[4] Nel 1876 il complesso venne trasformato in stabilimento militare.[5]
Società
modificaNella seconda metà del Novecento il quartiere aveva una forte identità operaia, per via della presenza industriale in questa zona. Successivamente essa è venuta progressivamente a dissolversi in seguito ai processi di deindustrializzazione e delocalizzazione degli stabilimenti produttivi.[6]
Casaralta ospita una nutrita comunità cinese sin dagli anni Trenta del Novecento. A partire dagli anni '80 il fenomeno immigratorio è incrementato, caratterizzando l'area come la Chinatown bolognese,[7] con numerosi ristoranti, negozi e attività imprenditoriali gestite dalla popolazione di origine cinese.[8]
Note
modifica- ^ Casaralta corrisponde all'area statistica Via Ferrarese.
- ^ Popolazione residente per quartiere, zona e area statistica al 31 dicembre, su inumeridibolognametropolitana.it. URL consultato il 25 gennaio 2025. I dati si riferiscono all'area statistica Via Ferrarese.
- ^ Magini, Giovanni Antonio, Legazione di Bologna, su Archiginnasio Bologna online resources, 1710. URL consultato l'11 gennaio 2024.
- ^ a b Casaralta, Via Ferrarese, su digital.fondazionecarisbo.it.
- ^ Casaralta (Area militare di Forte Galliera), su storiaememoriadibologna.it. URL consultato il 25 gennaio 2025.
- ^ Piano B, pp. 43-44.
- ^ Piano B, pp. 44-45.
- ^ Una comunità intorno all'ex fabbrica tra tradizione e italianità, in Corriere di Bologna, 8 aprile 2018. URL consultato il 26 gennaio 2025.
Bibliografia
modifica- Casaralta. Otto secoli di storia, Bologna, La Grafica, 1973, SBN UBO0081210.
- Piano B, La fabbrica e il dragone. Casaralta. Inchiesta sociale su una fabbrica e il suo territorio, in Metronomie, XIV, giugno-dicembre 2007.
Collegamenti esterni
modifica- Casaralta, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.