Cascate dell'Islanda

lista di un progetto Wikimedia

Le innumerevoli cascate islandesi (il suffisso "-foss" con cui terminano tutti i nomi delle cascate, in islandese significa "cascata") sono nella loro diversità, bellezza e grandezza tra le principali attrazioni naturalistiche dell'Islanda, di cui l'isola è ricchissima contandosene più di diecimila.

Goðafoss.
Selijalandfoss.

L'Islanda è generalmente definita la terra del ghiaccio e del fuoco, ma è altrettanto vero che questa terra di selvaggia ed incontaminata bellezza viene anche denominata dai più esperti la terra dell'acqua, l'acqua è infatti presente in tutte le sue forme, scorre dai vasti ghiacciai dell'entroterra verso l'oceano Atlantico dando luoghi a fiumi e trasformandosi molte volte in cascate verticali, oppure fuoriesce dal sottosuolo sotto forma di geyser.

Le cascate più note sono la Dettifoss (cascata che cade), Selfoss, la Goðafoss (cascata degli dèi) e l'Aldeyjarfoss nella parte settentrionale dell'isola. Nella parte meridionale le maggiori sono Háifoss, la gola Gjáin con numerose piccole cascate, la Skógafoss (cascata del bosco), la Gullfoss (cascata d'oro) e la Seljalandsfoss. A ovest vi è lo Hraunfossar con la Barnafoss in un ambiente molto tranquillo e la cascata che per molto tempo è stata ritenuta la più alta (198 m): Glymur nel Hvalfjörður.

La cascata più alta dell'Islanda è Morsárfoss, con un'altezza di 227,3 m che potenzialmente potrebbero salire a più di 240 m, situata sul margine del ghiacciaio Vatnajökull; nel 2011 ha detronizzato la cascata di Glymur.[1]

La Svartifoss nel Parco nazionale Skaftafell (ai margini sudovest del ghiacciaio Vatnajökull) è nota per le colonne di basalto che la circondano come una sorta di anfiteatro naturale.

Nei Fiordi occidentali lo Dynjandi cade a ventaglio dalla Fjallfoss.

Elenco per regione

modifica

Le cascate dell'Islanda possono essere suddivise per regione di appartenenza, dove vengono elencate in ordine alfabetico.[2]

Fiordi occidentali

modifica
  1. ^ (EN) New Glacial Waterfall in Iceland 240 Meters High, in Iceland Review, 8 luglio 2011. URL consultato il 18 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2011).
  2. ^ (SV) Island – en introduktion, in Island - Fyris reseguider, Malmö, Fyris, 2009, p. 8, ISBN 978-918557939-6.
  3. ^ Iceland’s Tallest Waterfall to be Named, su icelandreview.com.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Islanda: accedi alle voci di Wikipedia che parlano dell'Islanda