Casa del Fascio (Reggio Calabria)
La Casa del Fascio di Reggio Calabria, esempio di architettura razionalista progettata dall'architetto reggino Flaminio De Mojà, fu inaugurata alla fine del 1936. Il complesso era costituito dalla Caserma dei Giovani Fascisti «Luigi Razza» e dalla sede della Federazione dei Fasci di Combattimento. Il complesso è oggi considetato uno dei monumenti razionalisti più importanti della città e oggetto, negli anni, di varie attività di recupero dell'architettura oginale.[1] All'epoca della sua costruzione fu giudicato coma «La più bella Casa del Fascio d'Italia» e «una fra le migliori opere architettoniche d'Italia».[2]
Casa del Fascio | |
---|---|
La casa del Fascio di Reggio Calabria in una foto d'epoca | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Calabria |
Località | Reggio Calabria |
Coordinate | 38°06′59.29″N 15°39′11.99″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Inaugurazione | 1936 |
Stile | razionalista |
Realizzazione | |
Architetto | Flaminio De Mojà |
Proprietario | Tribunale Amministrativo Regionale |
Committente | Partito Nazionale Fascista |
Durante il fascismo la casa costituiva il centro politico, culturale e sociale reggino; al suo interno era ospitata la caserma dei Giovani Fascisti di Reggio Calabria, intitolata a Luigi Razza, ex ministro del governo Mussolini deceduto nel 1935 in un incidente aereo. Internamente era decorato di bassorilievi e simboli del regime, rimossi poi con la caduta del fascismo. Sul tetto dell'edificio era presente una balconata che si affacciava sull'adiacente piazza del Popolo, sulla quale si affaccia, anche, un podio al centro della corte interna.
Il 31 marzo 1939 dal podio Benito Mussolini, giunto a Reggio Calabria al termine di una visita in Calabria, pronunciò un discorso alla popolazione che gremiva Piazza del Popolo[3][4].
La struttura e il podio
modificaLa struttura è suddivisa in due sezioni comunicanti, una ospitante il palazzo con un cortile interno. L'altra è una grande piazza delimitata da grandi monoliti in pietra e scalinate di accesso. Denominata "piazza del popolo", ospita il mercato locale.
Elemento spartiacque tra le due zone è il podio, posto al centro, dal cortile interno affaccia sulla piazza esterna.
Dal lato del cortile interno, lato di accesso al podio, nella parte bassa dello stesso è presente una piccola sala, chiusa da una cancellata, che ospita diversi mosaici di epoca fascista abbandonati.
Nella parte prospiciente la piazza sono ancora visibili le tre lastre bronzee[5] che raffigurano: la potenza militare di Roma (piastra 1) e scene agresti, simboleggianti forza e fertilità (piastre 2 e 3).
Originariamente, sulla parte più alta era collocata l'aquila littoria, in marmo bianco, rimossa, oggi è visibile solo il piedistallo.
Oggi l'edificio, riqualificato, ospita la sezione staccata del TAR della Calabria[6].
Note
modifica- ^ Giorgio Gatto Costantino, Monumenti a Reggio: la storia del Tar eco-green nella "perla" razionalista, in Gazzetta del Sud, Messina, S.E.S. Società Editrice Sud, 24 febbraio 2022, p. 20.
- ^ Case d'oggi, 1937
- ^
«Camicie Nere, voi mi avete atteso per 16 anni dando prova di quella discrezione che è un segno distintivo dei popoli di antica civiltà quali voi siete.
In questi 2 giorni io ho assaggiato la tempra di questo popolo.
È una tempra di buon metallo, di un metallo col quale si fanno le vanghe e le spade, gli aratri e i moschetti.
Per la vostra organizzazione, per il vostro stile, per il vostro ardore, voi siete in linea con tutte le province d'Italia. Venendo in questa terra si ha la certezza assoluta, attraverso le miriadi e miriadi dei vostri figli, la certezza assoluta della continuità nei secoli della nostra Patria.
I popoli forti sono popoli fecondi, sono viceversa deboli i popoli sterili.
Quando questi popoli saranno ridotti a un mucchio miserabile di vecchiardi, essi piegheranno senza fiato sotto la sferza di un giovane padrone.
I vecchi governi avevano inventato, allo scopo di non risolverla mai, la cosiddetta questione meridionale.
Non esistono questioni meridionali e questioni settentrionali, esistono questioni nazionali poiché la Nazione è una famiglia, e in questa famiglia non vi devono essere figli privilegiati e figli derelitti.
Dopo il mio discorso agli squadristi a Roma, ben poco vi è da aggiungere.
Noi non dimentichiamo, noi ci prepariamo, noi tentiamo da decenni e quindi siamo sempre pronti come è sicuro di un popolo che ha molte armi e tantissimi cuori.
Sono passati più di 4 anni di prove aspre e di gravi sacrifici culminati però nella conquista dell'Impero, che è Impero di Popolo, che sarà difeso dal Popolo per terra, per mare e nel cielo contro chiunque.
Popolo e Regime sono tutt'uno, Forze Armate e Popolo sono tutt'uno, e questo Popolo Italiano è pronto ad indossare lo zaino, poiché come tutti i popoli giovani non teme il combattimento ed è sicuro della vittoria.» - ^ Istituto Luce: discorso di Mussolini a Piazza del Popolo
- ^ FASCISMO - ARCHITETTURA - ARTE -, su artefascista.it. URL consultato il 28 settembre 2020.
- ^ Giustizia Amministrativa - TAR Calabria - Reggio Calabria, su giustizia-amministrativa.it. URL consultato il 19 ottobre 2020.
Bibliografia
modifica- La Caserma dei Giovani Fascisti «Luigi Razza», in Case d'oggi, Anno XV, N. 2, Milano, Editrice La Casa, febbraio 1937.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa del Fascio