Castel San Pietro (Svizzera)
Castel San Pietro è un comune svizzero di 2 207 abitanti (al 31.12.2016) del Canton Ticino, nel distretto di Mendrisio.
Castel San Pietro comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Mendrisio |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | italiano |
Territorio | |
Coordinate | 45°51′40″N 9°00′32″E |
Altitudine | 442 m s.l.m. |
Superficie | 8,02 km² |
Abitanti | 2 207 (2016) |
Densità | 275,19 ab./km² |
Frazioni | Campora, Casima, Corteglia, Gorla, Loverciano, Monte, Obino |
Comuni confinanti | Balerna, Breggia, Coldrerio, Melano, Mendrisio, Morbio Inferiore, Rovio, Centro Valle Intelvi (IT-CO) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6873, 6874, 6875 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5249 |
Targa | TI |
Nome abitanti | castellani |
Circolo | Balerna |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaIl territorio di Castel San Pietro si trova nel Canton Ticino e più precisamente nel distretto del Mendrisiotto.
Si sviluppa su un territorio collinare con un dislivello che varia dai 276 msm del fiume Breggia dal quale è attraversato, ai 1615 msm della stazione di arrivo del trenino del Monte Generoso ed occupa un territorio di 1183 ettari di cui 702 di bosco il restate territorio è abitato o adibito a campi o vigneti. Infatti il comune con un totale di 284 518 piedi di vite può vantarsi di essere il comune più vignato del Canton Ticino.
È composto dalle seguenti zone residenziali (frazioni): Gorla, Corteglia, al Ponte, Benascetta, Benascia, Fontana, Loverciano, Obino, Campora, Monte, Casima.
Il nucleo più antico è quello di Obino datato fin dal 865 di fondazione longobarda.
Obino era corte reggia perché sede dell’amministratore del conte.
Storia
modificaGli antichi terrieri formavano “La Castellanza” perché dipendenti dal Castrum Sancti Petri, dal castello di San Pietro eretto dal vescovo di Como su uno sperone roccioso che domina le gole del fiume Breggia, fra il 1118 e il 1127 durante le guerre che opponevano Como a Milano.
Nel 1270 Castel San Pietro diventa una comunità autonoma e costituisce una Vicinia (patriziato) diretta da un Console che emanava leggi. La parrocchia era amministrata dalla Vicinanza cioè dall’assemblea dei vicini. Nel 1343 il vescovo Bonifacio di Como fece costruire dentro le mura del castello una chiesa dedicata a San Pietro (chiesa Rossa) attualmente esistente.
Con il passare degli anni attorno alla chiesa ed al Castello si formarono sempre più case formando la comunità di Castel San Pietro.
Intorno al 1520 il castello andò in rovina da sé abbandonato e così i castellani usufruiscono delle pietre della fortezza per costruire le proprie case.
Il 4 aprile[senza fonte] 2004 Castel San Pietro ha inglobato i comuni soppressi di Casima e Monte e la località di Campora, fino ad allora frazione di Caneggio[1].
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArtisti
modificaNel comune possiamo trovare innumerevoli monumenti storici e artistici poiché nella frazione di Obino viveva la famiglia Carabelli e a Castel San Pietro la famiglia Pozzi, le quali hanno dato i natali a numerosi scultori e stuccatori che con le loro opere d’arte hanno abbellito anche la locale chiesa parrocchiale. Nella notte di San Silvestro del 1924 un gruppo di artisti composto da Albert Müller, Paul Camenisch, Guido Gonzato (di Castel San Pietro) e Hermann Scherer formarono il gruppo espressionista Rot-Blau
- Chiesa parrocchiale di Sant'Eusebio, Di stile barocco costruita nel 1600 si trova nel centro del paese ed è la chiesa parrocchiale. Attualmente è in fase restauro. All’interno possiamo trovare innumerevoli opere di artisti di Castello e l’organo Serassi del 1771, strumento ritenuto dagli esperti di maggior pregio della Svizzera italiana, è inscritta nella lista dei monumenti storici.
- Chiesa di San Pietro detta Chiesa Rossa, Del XIV secolo si trova nella frazione al Ponte e posta nel parco delle gole della Breggia. La chiesa dal 1599 detta anche chiesa Rossa dalla sua facciata color rosso è inserita nella lista dei monumenti storici, al suo interno troviamo preziosi affreschi. Venne fatta costruire dal vescovo Bonifacio di Como nel 1343. È stata restaurata tra il 1995 e il 1999.
- Chiesa di sant’Antonino, Detta chiesa di Obino dove è situata domina dalla sua collina l’intero Mendrisiotto. Costruita nel 1400 all’interno troviamo opere e affreschi anche della famiglia Carabelli. Restaurata esternamente negli anni 80 ed internamente negli anni 90, anch’essa fa parte della lista dei monumenti storici.
- Masseria di Vigino, È stata costruita presumibilmente nel 1470 ed attualmente è di proprietà del cantone, in disuso e in stato di abbandono questo edificio ha un valore storico culturale visto che è un perfetto esempio della civiltà contadina presente un tempo a Castel San Pietro e nell’intera regione, è inscritta nei beni culturali. È in fase di restauro e le autorità hanno commissionato uno studio per individuare un possibile uso futuro della Masseria
- Villa Conti Turconi. A Loverciano attuale sede del collegio sant’Angelo. Nella villa sono presenti stanze con favolosi affreschi del 1700 e soffitti a cassettoni decorati che l’hanno portata a far parte della lista dei monumenti storici.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaSi può vedere dal grafico come dagli inizi del 1900 ad oggi la crescita della popolazione è in continuo aumento. Vari fattori hanno contribuito a rendere attrattivo il comune, tra cui maggior mobilità delle persone, il paesaggio ancora naturale, la tranquillità ed un moltiplicatore non eccessivamente alto fissato al 55%, servizi comunali efficienti, trasporti pubblici che collegano Castel San Pietro ai centri di Mendrisio e Chiasso.
Si deve altresì dire che la forte crescita dell’ultimo decennio è anche dovuta all’aggregazione con Campora, Monte e Casima.
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[2]
Patriziato
modificaIl patriziato di Castel San Pietro è stato fondato nel 1500 ed il suo ufficio patriziale è composto da 6 membri, 2 supplenti, inoltre sono attive 4 commissioni formate da 5 membri ciascuna che si occupano di: gestione alpeggi, gestione del territorio, turismo e attività ricreative. Presidente è Dario Frigerio.
Il patriziato attualmente conta circa 930 patrizi e 421 famiglie patrizie e possiede un totale di 4952851 m² di boschi, pascoli e prati.
Dal 14 Settembre 2014 dopo votazione si sono aggiunti al Patriziato di Castel San Pietro i Patriziati di Casima, Monte e i Terrieri di Campora.
Il patriziato possiede molti boschi, pascoli e prati, gli alpi di: Caviano, Castello, Traversa e Grassa, un vigneto a Gorla che produce con successo circa 1700 bottiglie di vino bianco e rosso chiamato “Patricius” proveniente da uve merlot.
Attualmente il patriziato oltre alla manutenzione di sentieri e boschi sta ristrutturando l’alpe di Caviano nell'ambito del progetto di albergo diffuso del monte Generoso, inoltre è pure in fase di realizzazione una riserva forestale.
Istituzioni
modificaMunicipio
modificaÈ l'organo esecutivo chiamato ad amministrare il comune ed è composto da 7 membri e ad ognuno di questi è affidato un dicastero per rendere l’amministrazione del comune più efficiente, si riunisce di regola ogni lunedì sera presso la casa comunale.
Consiglio Comunale
modificaÈ il potere legislativo del comune è composto da 30 membri. Ogni anno si elegge un ufficio presidenziale che ha il compito di dirigere il consiglio comunale ed è formato da un presidente, un vice presidente e due scrutatori. Di regola si riunisce presso la sala bettex nella restaurata masseria Cuntit due volte all’anno per il preventivo e il consuntivo, più altre sedute straordinarie a dipendenza delle necessita del comune. Fino alla prima seduta costitutiva il membro più anziano è la persona che dirige il consiglio comunale fino alla elezione dell’ufficio presidenziale. Questa formula è in vigore dal 1953 visto che prima esisteva l’assemblea comunale
Giovanni Battista Maggi
modificaGiovanni Battista Maggi nato a Castel San Pietro nel 1775 era un politico ed è stato Consigliere di Stato Ticinese dal 1803-1811 e dal 1815-1827. Il 3 marzo 1803 è diventato il primo presidente del governo nella storia del Canton Ticino, in seguito deputato in Gran Consiglio e più volte presidente, Landamano due volte e fu diverse volte inviato alla Dieta Federale.
Il Ponte di Castel San Pietro
modificaAnche se il ponte è un’opera del cantone, per il comune di Castel San Pietro è un collegamento importante tra la sponda destra e la sponda sinistra della valle di Muggio.
Già all’inizio dell’ottocento è sorto il “Punt da Canaa” posto sul fondo valle, eseguito in pietra.
Nel 1912 fu costruito un po’ più a monte, il famoso ponte in ferro ad un'unica corsia, opera di grande ingegno che poggiava su due speroni rocciosi della valle, lungo 112 metri e alto 79 metri.
Già dal 1990 il cantone aveva studiato l’opportunità di sostituire il ponte in ferro con uno più moderno in calcestruzzo a due corsie con marciapiede. Ponte che fu inaugurato con grande entusiasmo il 24 maggio 1997.
Purtroppo di recente il ponte ha perso un po’ del suo fascino, in quanto sono state montate alte ringhiere.
Note
modifica- ^ a b Castel San Pietro, in Dizionario storico della Svizzera, 25 aprile 2005. URL consultato l'11 novembre 2017.
- ^ Ufficio cantonale di statistica Bellinzona, Dizionario storico della Svizzera
Bibliografia
modifica- Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 78-82, (Gorla) 117.
- Giovanni Sarinelli, La Diocesi di Lugano. Guida del clero, La Buona Stampa, Lugano 1931, 80-81.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 199, 279.
- Giuseppe Martinola (a cura di), Invito al Mendrisiotto, Lions Club del Mendrisiotto, Bellinzona 1965, 38-41.
- Agostino Robertini, Silvano Toppi, Gian Piero Pedrazzi, Castel San Pietro, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1974, 111-122.
- Giuseppe Martinola, Inventario d'arte del Mendrisiotto, volume I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 115-162, 343-349.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 254, 372-376.
- Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
- Giuseppina Ortelli Taroni, Castel San Pietro. Storia e vita quotidiana, Edizioni della Società svizzera per le tradizioni popolari, Basilea 1994.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 288, 301, 376nota.
- AA.VV., Le campane della chiesa parrocchiale di Castel San Pietro, numero speciale del Bollettino parrocchiale, Castel San Pietro 2005.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 474-479.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castel San Pietro
Collegamenti esterni
modifica- Castel San Pietro, in Dizionario storico della Svizzera, 25 aprile 2005. URL consultato l'11 novembre 2017.
- Ufficio di statistica del Cantone Ticino: Castel San Pietro, su www3.ti.ch.
- Castel San Pietro, su artistiticinesi-ineuropa.ch. URL consultato l'11 novembre 2017.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 239174908 · LCCN (EN) nr96005332 · GND (DE) 4370551-0 · J9U (EN, HE) 987007540430805171 |
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