Castel San Pietro (Ton)
Castel San Pietro è un antico castello che si trova ad un'altitudine di 864 m s.l.m. sulle montagne tra la val di Non e la valle dell'Adige, in Trentino.
Castel San Pietro | |
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Castel San Pietro | |
Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Indirizzo | Via Mezzel |
Coordinate | 46°16′09.23″N 11°06′44.17″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello |
Altezza | 864 m |
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Costruito dai Thun nel XII secolo, se ne conservano oggi i ruderi, tra i quali un raro esempio di torre cilindrica. Sorge su uno sperone di roccia nella valle omonima ad un'ora di cammino da Vigo di Ton in provincia di Trento.
Storia
modificaIl Castello San Pietro fu costruito nel XII secolo dai Thun, i quali lo abbandonarono nel XVII secolo.
Secondo una ricostruzione grafica dei ruderi, eseguita da Franco Lancetti, il castello era di notevoli dimensioni e merita di essere riscoperto e valorizzato. L'edificio stando alle testimonianze storiche, già verso la fine del secolo XVII era in uno stato di totale abbandono. La causa del rapido decadimento è da ricercarsi con tutta probabilità nella tristemente famosa «tassa sul coperto» che causò molti strani incendi ai tetti di edifici nobiliari poco utilizzati. Risale proprio a quest'epoca infatti la rovina di castelli come San Pietro e Belfort. L'isolamento in cui giace ormai da due secoli lo ha trasformato inesorabilmente in «un ammasso di pietre e che deve far fronte non più ad un eventuale attacco nemico, ma ad una sottile e capillare invasione della vegetazione circostante».
La parte più antica del castello, posto a quota 864 m s.l.m., è secondo Lancetti, la torre cilindrica leggermente rastremata verso l'alto, risalente ai primi anni dell'insediamento romano in val di Non. La fortificazione infatti sorge lungo un'antica via romana che collegava l'Anaunia con la val d'Adige attraverso il passo di Roccapiana. A quei tempi infatti le strade, vista l'impervietà che ancor oggi limitava la percorribilità dell'area nel fondovalle, sorgevano in quota. Era meglio dunque percorrere la montagna anziché aggirarla attraversando zone difficili e paludose. La torre di castel San Pietro dunque era in collegamento visivo con altre fortificazioni della valle in particolare con castel Corona, castel Belasi e castel Sporo.
Secondo la ricostruzione effettuata da Lancetti la torre ha un diametro interno di circa sei metri e le mura sono larghe un metro e quaranta, l'altezza doveva essere (visto che ora è mezza) di circa quindici metri. Successivamente in epoca medioevale, attorno all'antica fortificazione si è sviluppata, come in altre zone, un castello munito di ponte levatoio e di mura per, la difesa. Al suo interno sorgeva una cappella dedicata a San Pietro, di questa è ancora possibile scorgere le fondamenta dell'abside che ha un diametro di circa tre metri.
Il castello viene nominato per la prima volta in un documento del 1338 dal quale risulta essere un feudo antico della chiesa di Trento, di proprietà della famiglia Thun che lo acquistò dalla famiglia Negri di San Pietro.
La cappella di San Pietro
modificaAll'interno del castello era presente una cappella dedicata a san Pietro, consacrata il 23 aprile 1504 dal vescovo di Drivasto Francesco De la Chiesa, suffraganeo del principe vescovo Udalrico Lichtenstein. I Thun chiesero che questa cappella e quella di San Giorgio a Castel Thun potessero essere visitate dai fedeli la domenica, i giorni delle principali festività religiose e in occasione delle feste di san Lorenzo (10 agosto) e san Martino (11 novembre).[1] Nel 1635 fu lasciato un legato di 300 ragnesi da Giacomo Annibale Thun per la celebrazione di dodici messe all'anno da svolgersi nella cappelle di S. Giorgio a Castel Thun, di s. Martino sotto il castello e nella cappella di Castel S.Pietro, al quale si aggiunse un altro legato da parte di Francesco Zamboni di 100 ragnesi per altre quattro messe.[2]
Gli Atti visitali del 1695 indicano che l'altare non era consacrato e le pessime condizioni del tetto; nel 1710 è fornita un'indicazione della localizzazione della cappella, "in Castro Superiori" ed era ribadito lo stato d'abbandono dell'edificio. Nel corso del XVIII secolo venivano celebrate ancora sei messe all'anno nella cappella, che è documentata per l'ultima volta negli Atti visitali del 1766.[3]
Note
modifica- ^ P. Dalla Torre, 2006, p. 219.
- ^ Archivio di Castel Thun, pergamena 1145c, n. 795.
- ^ P. Dalla Torre, 2006, pp. 221-223.
Bibliografia
modifica- Carl Ausserer, Le famiglie nobili nelle valli del Noce, Malè, 1985 (1899).
- Paolo Dalla Torre, "Il castello di San Pietro nelle fonti documentarie", in Quattro castelli nel territorio del Comune di Ton: Castelletto di Tono, il Castello di Visione, la Rocchetta, il Castello di San Pietro, a cura di T. Pasquali & N. Martinelli, Pergine Valsugana, Associazione Castelli del Trentino, 2006 (pp. 209-223).
- Giorgia Gentilini, Walter Landi, Katia Lenzi & Isabella Zamboni, "Castel San Pietro", in: Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, a cura di E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi & M. Cunaccia, Mantova, SAP Società Archeologica, 2013 (pp. 251-256). (online)
- Aldo Gorfer & Gian Maria Tabarelli, Castelli trentini scomparsi, in «Studi trentini di scienze storiche. Sezione seconda», 74 (1), 1995 (pp. 5–169). (online)
- Tullio Pasquali & Remo Carli, "Castel San Pietro: rilievo dei ruderi e ipotesi sull'alzato", in Quattro castelli nel territorio del Comune di Ton: Castelletto di Tono, il Castello di Visione, la Rocchetta, il Castello di San Pietro, a cura di T. Pasquali & N. Martinelli, Pergine Valsugana, Associazione Castelli del Trentino, 2006 (pp. 190-206).
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