Il Castel d'Ultimo o anche conosciuto come castello Eschenlohe, dal termine tedesco Eschenlohe, è un castello che si trova nel territorio comunale di San Pancrazio, nella Val d'Ultimo, in Alto Adige.

Castel d'Ultimo
Eschenlohe
Ubicazione
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
CittàSan Pancrazio
Coordinate46°35′38.88″N 11°05′39.5″E
Mappa di localizzazione: Trentino-Alto Adige
Castel d'Ultimo
Informazioni generali
TipoCastello
Termine costruzione1175
Condizione attualeRudere
Proprietario attualeFamiglia von Trapp
VisitabileNo
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Toponimo

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Il termine tedesco "Eschenlohe" deriva da "Loach", che si può tradurre in "bosco di latifoglie".[1]

Gli abitanti della Val d'Ultimo provengono con tutta probabilità da antichi coloni dell'Abbazia di Weingarten, a Weingarten, presso Ravensburg, nel Baden-Württemberg (Germania). La comunità è stata fin dalle origini una comunità poco aperta sia sotto il punto di vista religioso che giuridico.[1]

Il castello fu eretto appunto per amministrare la giustizia e venne citato per la prima volta in documenti scritti nel 1175 con il nome di "castrum Ultim"[2]. Inizialmente i suoi proprietari furono i Conti di Ultimo, imparentati con i conti di Appiano, vassalli del luogo. In seguito, dal 1253, questo ruolo passò ai Conti del Tirolo.[1] Nel 1492 il castello divenne un possedimento dei conti Georg e Jakob von Trapp, i cui discendenti ne sono ancora oggi i proprietari.[3]

Il castello si trova a 8 chilometri da Lana e circa 2 chilometri prima di San Pancrazio, su una cima boscosa alla confluenza tra il rio Hagenbach e il rio Valsura (Falschauer).[1]

Principalmente oggi è rimasto il torrione, i resti del muro di cinta e alcuni resti di un secondo edificio fortificato.[1]

La fortificazione al giorno d'oggi non è visitabile.[1]

Il castello è anche raffigurato nello stemma comunale del paese di San Pancrazio.

Bibliografia

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  • (DE) Albert Schinzel, Die Burg Eschenlohe im Ultental, in Südtirol in Wort und Bild, 50-51, 2006-2007, pp. 20–25.
  • (DE) Oswald Trapp, Tiroler Burgenbuch, vol. II, Burggrafenamt, Verlagsanstalt Athesia, Bolzano, 1980, pp. 251–257.

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