Charles Bataillard
Charles Bataillard (Chambéry, 11 giugno 1783 – Torino, 6 gennaio 1861) è stato un militare italiano.
Charles Bataillard | |
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Nascita | Chambéry, 11 giugno 1783 |
Morte | Torino, 6 gennaio 1861 |
Religione | Cattolica |
Dati militari | |
Paese servito | Primo Impero francese Regno di Francia Regno di Sardegna Regno di Sardegna |
Forza armata | Grande Armata |
Arma | Fanteria |
Grado | Luogotenente generale |
Guerre | Guerre napoleoniche |
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Biografia
modificaFiglio di Philippe (1742-?) e di Philippine Gabet (1743-1823), nel 1804 entrò coscritto nell'esercito francese. Nel 1805 venne promosso sottotenente, prese parte alle guerre napoleoniche e nel 1817 fu congedato dall'esercito reale con il grado di capitano. Entrato immediatamente nell'esercito del regno di Sardegna, fu retrocesso a 1° tenente nella Brigata Savoia per effetto del decreto reale di Vittorio Emanuele I che, pur riassorbendo gli ex militari napoleonici, li degradava per tradimento. Nel 1818, tuttavia, ricevette la promozione a capitano, l'anno seguente fu aiutante maggiore in 1ª e, restando probabilmente estraneo ai moti del 1821, nel 1823 venne promosso capitano della compagnia dei granatieri. Due anni dopo divenne maggiore e nel 1831 luogotenente colonnello. Nel 1837 fu trasferito nel 12º reggimento Casale con il grado di colonnello e poi promosso maggior generale comandante la Brigata Aosta.
Allo scoppio della prima guerra d'indipendenza italiana venne assegnato quale comandante della città e della provincia di Vercelli. Ebbe il comando dei battaglioni piemontesi provvisoriamente dislocati in Lombardia[1]. Luigi Cibrario narra che, al passaggio in carrozza del conte di Barge, cioè l'ex sovrano Carlo Alberto, a Vercelli il generale Bataillard lo riconobbe e gli permise di proseguire verso Casale:
«A Vercelli il generale Bataillard fermò la vettura, ed affacciatosi alla portiera per veder chi stava dentro, riconobbe e inchinò S.M. che gli stese la mano, e proseguì il viaggio per alla volta di Casale.»
Il 23 maggio 1849 fu collocato a riposo.
Morì a Torino il 6 gennaio alle 2 del mattino per febbre catarrale a casa sua in via Andrea Doria 9.
Onorificenze
modifica— 6 agosto 1831
Onorificenze straniere
Note
modifica- ^ Luca Di Pietrantonio, Vecchie e nuove generazioni. Gli ufficiali di Carlo Alberto nella prima guerra d'indipendenza, Torino, Tesi di laurea magistrale, Università degli Studi di Torino, a.a. 2022-2023, p. 449.
Bibliografia
modifica- Virgilio Ilari, Davide Shamà e et alii, Dizionario biografico dell'Armata sarda. Seimila biografie (1799-1821) con la storia dell'Ordine Militare di Savoia e l'elenco dei primi decorati, Invorio, Widerholdt Frères, 2008.
- Alberico Lo Faso di Serradifalco, Una storia oscurata. Piemonte (1813-1821) – Gli ufficiali del regno di Sardegna dal 1814 al 1821: dizionario biografico, vol. 2, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2016.