Charlotte Bilbault

calciatrice francese

Charlotte Bilbault (Saint-Doulchard, 5 giugno 1990) è una calciatrice francese, centrocampista del Montpellier e della nazionale francese.

Charlotte Bilbault
NazionalitàFrancia (bandiera) Francia
Altezza169 cm
Calcio
RuoloCentrocampista
SquadraMontpellier
Carriera
Giovanili
1996-2004non conosciuta (bandiera) Vignoux-sur-Barangeon
2004-2005non conosciuta (bandiera) Eglantine Vierzon
2004-2006non conosciuta (bandiera) Saint-Christophe Châteauroux
Squadre di club1
2006-2007CNFE Clairefontaine16 (0)
2007-2009Soyaux37 (4)
2009-2010Nord Allier Yzeure19 (1)
2010-2014Montpellier64 (5)
2014-2015Soyaux14 (0)
2015-2017FCF Juvisy38 (1)
2017-2019Paris FC31 (0)
2019-2022Bordeaux49 (0)
2022-Montpellier30 (2)
Nazionale
2005-2006Francia (bandiera) Francia U-1712 (0)
2007-2009Francia (bandiera) Francia U-1922 (0)
2008-2010Francia (bandiera) Francia U-2011 (0)
2015-2018Francia (bandiera) Francia B15 (1)
2015-Francia (bandiera) Francia56 (2)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 16 gennaio 2024

Carriera

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Nazionale

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Bilbault inizia ad essere convocata dalla federazione calcistica della Francia (FFF) dal 2005, inizialmente per indossare la maglia della formazione Under-17, giocando fino al 2006 12 incontri tra Nordic Cup e amichevoli.[1]

Del 2007 è il suo passaggio alla Under-19 con la quale, dopo la partecipazione al Torneo di La Manga e un'altra amichevole, debutta in un torneo ufficiale UEFA in occasione della fase finale dell'Europeo di Islanda 2007. In quell'occasione il CT Stéphane Pilard la impiega in tutti i quattro incontri disputati dalla Francia fino alle semifinali, quando viene eliminata dalla Germania, nazionale che poi si laurea Campione d'Europa di categoria per la quinta volta.[1]

Il torneo è inoltre utilizzato come qualificazione al Mondiale di Cile 2008 riservato alle formazioni Under-20, per cui Pilard ha l'incarico di selezionare anche la rosa della nazionale francese Under-20, con Bilbault presente nella lista delle convocate per il torneo. Scende in campo in tutti i cinque incontri disputati dalla sua nazionale, i tre del gruppo B nella fase a gironi superata con due vittorie e una sconfitta, i quarti di finale dove la Francia supera per 3-2 le pari età della Nigeria, e la semifinale persa per 2-1 con la Corea del Nord con conseguente eliminazione dal Mondiale.[1]

Bilbault indossa nuovamente la maglia dell'Under-19 nelle edizioni 2008 e 2009 del Torneo di La Manga e nelle fasi finali degli Europei di Francia 2008, dove gioca tutti i tre incontri della fase a gironi prima dell'eliminazione, e Bielorussia 2009, 4 presenze fino alla semifinale persa ai supplementari con la Svezia, e quella dell'Under-20 nel Mondiale di Germania 2010, due incontri prima dell'eliminazione già alla fase a gironi.[1]

Nel marzo 2015 il tecnico Jean-François Niemezcki la convoca nella nazionale B impegnata all'edizione di quell'anno dell'Istria Cup, dove nell'incontro con la Bosnia ed Erzegovina sigla la rete su rigore che fissa il risultato sul 3-3, e due mesi più tardi dal CT Philippe Bergerôo nella nazionale maggiore, debuttando il 22 maggio, rilevando Élise Bussaglia al 75' nell'amichevole vinta per 2-1 sulla Russia. Oltre a una serie di amichevoli, Bergerôo la chiama in due occasioni nel corso della fase di qualificazione all'Europeo dei Paesi Bassi 2017 e nell'edizione 2016 della SheBelieves Cup.[1]

Con il passaggio sulla panchina francese CT Olivier Echouafni, Bilbault non colleziona alcuna convocazione, e per indossare nuovamente la maglia della nazionale deve attendere il nuovo passaggio del tecnico; con l'arrivo di Corinne Diacre inizia a collezionare presenze in incontri amichevoli e, il 2 maggio 2019, è presente nella lista delle 23 giocatrici convocate per il Mondiale di Francia 2019[2].

  1. ^ a b c d e Footoféminin.fr, Charlotte Bilbault.
  2. ^ (FR) Cédric Callier, L'équipe de France sans Katoto pour la Coupe du monde, su Le Figaro.fr, 2 maggio 2019. URL consultato il 3 maggio 2019.

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