Chiesa dei Santi Simone e Giuda (Milano)

chiesa di Milano

La chiesa dei Santi Simone e Giuda era una chiesa di Milano.

Chiesa dei Santi Simone e Giuda
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
LocalitàMilano
Coordinate45°27′34.5″N 9°10′47.71″E
Religionecattolica di rito ambrosiano
TitolareApostoli Simone il Cananeo e Giuda Taddeo
Arcidiocesi Milano
Sconsacrazione1810

L'edificio risalente al medioevo era ubicato nell'attuale via Cesare Correnti[1] e sono disponibili poche notizie dettagliate sulle vicende della chiesa. Nel 1300 in questa chiesa si svolse il processo della Santa Inquisizione contro Maifreda da Pirovano.[2]

Fu sconsacrata nel 1810[3] per essere adibita a diversi tipi di uso, tra cui magazzino. La facciata della chiesa dal 1978 è utilizzata come ingresso per il Teatro Arsenale[4].

Descrizione

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Dell'aspetto esteriore è noto solo che era presente un affresco di forma semicircolare sopra il portone d'ingresso dei Fiammenghini raffigurante la Vergine Maria con Gesù Bambino e i santi Simone e Giuda. La chiesa si presentava di forma quadrata ad una sola nave e possedeva tre altari. I due altari minori, posti sulla navata destra guardando verso l'altare erano ornati rispettivamente con una tela di San Giovanni Battista decollato di autore anonimo e con una tela della Maria Vergine con in braccio Gesù bambino di Bernardino Luini. Il soffitto della chiesa era composto da una semplice copertura di legno[5].

  1. ^ Gian Luca Margheriti, Milano dei Visconti e degli Sforza, Newton Compton Editori, 25 novembre 2021, ISBN 978-88-227-5817-0. URL consultato il 18 marzo 2024.
  2. ^ Paolo Melissi, Le case straordinarie di Milano, Newton Compton Editori, 28 ottobre 2022, ISBN 978-88-227-5985-6. URL consultato il 18 marzo 2024.
  3. ^ Maurizio Zucchi, La storia di Milano in 501 domande e risposte, Newton Compton Editori, 28 novembre 2019, ISBN 978-88-227-3953-7. URL consultato il 18 marzo 2024.
  4. ^ Il teatro Arsenale, su teatroarsenale.it. URL consultato il 15 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2015).
  5. ^ Latuada, pg. 11.

Bibliografia

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Voci correlate

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