Chiesa di San Giovanni de' Fleres
La chiesa di San Giovanni de' Fleres è stata una chiesa di Catania, oggi scomparsa, con ingresso in via Mancini, nel quartiere Agnonella, di fronte al quartiere San Giovanni de' Fleres, risalente al VI secolo e demolita nel 1896. Di essa rimane un elaborato arco in stile gotico chiaramontano come testimonianza.
Chiesa di San Giovanni de' Fleres | |
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L'arco superstite della chiesa di San Giovanni de' Fleres in via Cestai. | |
Stato | Italia |
Provincia | Sicilia |
Località | Catania |
Coordinate | 37°30′15.37″N 15°05′15.68″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Giovanni Battista |
Arcidiocesi | Catania |
Stile architettonico | gotico chiaramontano |
Inizio costruzione | 532 d.C. |
Demolizione | 1896 |
Storia
modificaLa prima edificazione risale al 532 d.C. quando venne fatta costruire dal Vescovo di Catania Stefano di Siracusa.[1]
Durante il periodo normanno la chiesa fu affidata all'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri e vi venne realizzato un annesso convento che fungesse da ospedale. In questo periodo la chiesa prende il titolo di San Giovanni di Gerusalemme. Era il primo - e per molto tempo l'unico - servizio di assistenza sanitaria cristiano in città.[2] Tra il XIV e il XV secolo la chiesa venne restaurata, assumendo un aspetto gotico, come dimostrano le vedute a volo di uccello della città di Catania le quali rappresentano una chiesa apparentemente ad unica navata, con arco, rosone e campanile centrale in facciata.[3] L'arco è tuttora visibile in via Cestai all'angolo con via Mancini. Nel 1445 l'ospedale verrà incamerato nel trecentesco Ospedale di San Marco, antenato dell'Ospedale Vittorio Emanuele II, che racchiuse in sé tutti gli ospedali di Catania e di Aci Castello con bolla papale.[4] Nella Pianta topografica della città di Catania di Sebastiano Ittar (1833) al numero 168 appare la chiesa (dove viene confermata l'unica navata) titolata S. Giovanni Gerosol.no.
La chiesa esistette fino al 1896, quando venne demolita per dar luogo all'edificazione di casa Liotta. Ad oggi è visibile un arco in pietra, a sesto acuto strombato e decorato a motivi floreali, risalente all'edificio medioevale, risparmiato per volere del senato civico.[1]
Dall'androne del palazzo al numero 6 è visibile un dipinto del pittore Pasquale Liotta, intitolato Predicazione di san Giovanni Battista nel deserto, inserito in una nicchia con arco a sesto acuto nella quale si trova la lapide seguente:
«In questo sito, dall'anno 532 al 1896, fu la chiesa di S. Giovanni Battista di Fleres.»
Note
modifica- ^ a b Giuseppe Rasà Napoli, Guida alle chiese di Catania, Catania 1900, ristampa anastatica a cura di Lucio Cammarata, Tringale editore, Catania 1984, p. 262.
- ^ Domenico Ventura, Medici Ebrei a Catania (PDF), in M. Alberghina (a cura di), Medici e medicina a Catania dal Quattrocento ai primi del Novecento, Catania, Giuseppe Maimone Editore, 2001, p. 4.
- ^ Vedi ad esempio: F. Hogenbergh, G. Braün, Civitates Orbis terrarum, Colonia Agrippinae 1575, V, tav. 69.
- ^ Tradizione e innovazione, su ao-ve.it. URL consultato il 18 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2011). Cenni storici sull'Ospedale Vittorio Emanuele II.
Bibliografia
modifica- Giuseppe Rasà Napoli, Guida alle chiese di Catania, Catania, Galati, 1900, SBN IT\ICCU\PAL\0190207.
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