Chiesa di San Martino a Mensola

La chiesa di San Martino a Mensola è un luogo di culto cattolico che si trova nell'omonima via nella zona nord-est di Firenze, al confine con il comune di Fiesole.

Chiesa di San Martino a Mensola
Facciata
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Coordinate43°46′59.41″N 11°18′27.97″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMartino di Tours
Diocesi Fiesole
ArchitettoGiusto d'Antonio (?)
Stile architettonicorinascimentale
Inizio costruzione1451
Completamento1472

In epoca antichissima era qui sorto un oratorio dedicato a San Martino, ricostruito da Sant'Andrea di Scozia nell'816. Dall'XI secolo ne ebbero il patronato i monaci della Badia fiorentina che provvidero alla ristrutturazione dell'edificio fra il 1451 ed il 1472 in forme brunelleschiane, forse su disegno di Giusto d'Antonio.

Ebbe il patronato degli Zati, dei Gherardi, dei Betti, che l'arricchirono di opere d'arte.

L'11 maggio 1784 in virtù del breve Exponi Nobis di papa Pio VI fu ceduta dall'arcidiocesi di Firenze alla diocesi di Fiesole.[1]

Descrizione

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La facciata della chiesa è preceduta da un portico a tre campate coperte con volte a crociera con tre arcate a tutto sesto poggianti su colonne tuscaniche sulla parte anteriore.

L'interno della chiesa è a tre navate coperte con soffitto a travi a vista e divise da due file di archi a tutto sesto poggianti su colonne ioniche. In fondo alla navata centrale, si trova l'abside, a pianta quadrangolare, coperta con volta a vela. Al suo interno, si trovano l'altar maggiore, che custodisce, all'interno di un sarcofago, le spoglie di sant'Andrea di Scozia, e, sulla parete di fondo, la Madonna col Bambino e santi del Maestro di San Martino a Mensola (1391). In fondo alla navata di sinistra, vi è l'Annunciazione, attribuita a Zanobi Machiavelli, e, in fondo a quella di destra, la Madonna col Bambino e due sante di Taddeo Gaddi (1350), mentre lungo la navata si trova la Madonna col Bambino e santi di Neri di Bicci.

Sulla cantoria in controfacciata si trova l'organo a canne, unico strumento costruito ex novo da Pietro Agati che compì l'opera nel 1803. Integro nelle sue caratteristiche foniche originarie, dispone di 8 registri, e la sua consolle ha un'unica tastiera e pedaliera a leggio.

La chiesa è stata completamente consolidata e restaurata nell'anno 1995 dal professor architetto Massimo Ricci che ha dovuto riprogettare anche tutto lo spazio interno e tutti gli altari, compresa la distribuzione e dislocazione delle opere d'arte nel catino absidale che era stato modificato dall'intervento precedente dell'architetto Sampaolesi. In particolare sono stati ricostruiti e reintegrati tutti gli altari, compreso quello principale e spostata contro la parete tergale l'importante pala trecentesca che è stata ricollocata sulle mensole originali. Inoltre è stata completamente ritrovata la chiesa del IX secolo (cripta) sulla quale è stata costruita l'attuale chiesa del XIV secolo, tuttora visitabile.

Altre immagini

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  1. ^ (LA) Breve Exponi Nobis, in Bullarii romani continuatio, Tomo VII, Roma, 1845, p. 283

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