Chiesa di San Nicolò da Bari (Poggio San Marcello)

Chiesa di San Nicolò da Bari
Stato	Italia
Regione	Marche
Località	Poggio San Marcello
Indirizzo	Piazza del Comune, 5
Coordinate	43°30′41.9″N 13°04′35.94″E
Religione	cattolica di rito romano
Titolare	San Nicolò da Bari
Diocesi	Diocesi di Jesi
Consacrazione	1763
Architetto	Ing. Mattia Capponi e Nicola Maiolatesi
Stile architettonico	Tardo barocco
Inizio costruzione	1738
Completamento	1772

La chiesa di San Nicolò da Bari è la parrocchiale di Poggio San Marcello, in provincia di Ancona e appartenente alla Diocesi di Jesi^[1].

Storia

Già verso la fine del XII secolo la comunità di Poggio San Marcello venerava come patrono San Nicolò da Bari, al quale dedicò un oratorio presso l’allora unica porta d’ingresso al borgo (quella che oggi sorge attigua alla chiesa); sfruttando un periodo nel quale il castello e il comune erano in via di sviluppo^[2]. La chiesa intitolata al santo protettore sorse all'interno del Castello verso la metà del secolo successivo come Confraternita, mentre dalla metà del Quattrocento si documentano notizie della Cappella di San Nicolò. Quest'ultima subì la vera e propria mutazione in chiesa ecclesiastica nel XVI secolo, in quanto da fonti letterarie si reperiscono notizie dell'edificio religioso come parrocchia del paese^[3].

L'edificazione di sana pianta fu progettata nel 1738 su disegno di Mattia Capponi e Nicola Maiolatesi, che ne mantenerono la sobria facciata classica e l'interno barocco. Fu consacrata nel 1763, anche se i lavori per la parte decorativa si protrassero per oltre un decennio, fino al 1772. Ciò non impedì che ne venissero mantenuti alcuni canoni tipici dei primi anni del Seicento.

All'inizio degli anni duemila è stato avviato un nuovo processo di restauro e consolidamento, volto anche al fine di preservarne l'aspetto originale^[4].

Descrizione

La chiesa sorge all'interno del Castello di Poggio, sulla fine della via principale di fronte al Palazzo Comunale. Malgrado l'impianto ad un'unica navata, si impone per le sue notevoli dimensioni; con un imponente impatto scenico in sopraelevazione sul piccolo borgo^[5].

L'interno si compone di quattro altari laterali, dedicati rispettivamente al Crocifisso e al Sacro Cuore di Gesù (i due di sinistra) ed a San Giuseppe e all'Immacolata Concezione (i due di destra).

La pala d'altare è una dimostrazione della sopracitata conservazione di elementi caratteristici del XVII secolo: si tratta della "Madonna con Bambino e Santi", prima opera firmata dal pittore jesino Antonino Sarti (1580-1647) nel 1603. Alla sua sinistra si trova un affresco dei secoli XIV-XV raffigurante la Crocifissione, staccato dall'antica chiesa di San Marcello ed ora conservato in quella parrocchiale^[6].

L'interno barocco.

L'accurata procedura di ristrutturazione e ripulitura dai segni del tempo è visibile sulla cantoria, con balconata decorata da motivi allegorici e floreali, mentre il battistero è opera dello scultore romano Angelo Melaranci^[7]. Sulla vasca vi è dipinta la Croce con gemme e corona regale: esprime la fede in Cristo morto e risorto vittorioso, nel quale ognuno viene immerso durante tale sacramento.

Varcando la sopracitata porta denominata San Nicola, in corrispondenza della chiesa, si trova sulla sinistra l'ingresso alla cripta gotica settecentesca^[8]. Utilizzata nel periodo natalizio come scenario rappresentativo della Natività durante il presepe vivente^[9], sia come luogo d'allestimento per mostre temporanee^[10].