Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (Subiaco)
La chiesa di Sant'Andrea Apostolo è la parrocchiale di Subiaco, in città metropolitana di Roma Capitale e diocesi di Tivoli[1][2]; fa parte della quinta vicaria[3].
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo | |
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Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Subiaco |
Coordinate | 41°55′25.6″N 13°05′46.8″E |
Religione | cattolica |
Titolare | Sant'Andrea Apostolo |
Diocesi | Tivoli |
Consacrazione | 1789 |
Stile architettonico | neoclassico |
Inizio costruzione | 1776 |
Storia
modificaNel IX secolo, in seguito alle incursioni dei saraceni, gli abitanti di Subiaco si spostarono dalla zona dell'antica pieve di San Lorenzo Martire verso l'altra riva dell'Aniene e poi, dopo la costruzione della rocca abbaziale, attorno ad essa[3].
Nel XII secolo vennero istituite le parrocchie di San Martino Vescovo, San Pietro Apostolo, San Giovanni Battista, Sant'Andrea Apostolo e Santa Maria ad Martyres; tuttavia, nel 1556 il vescovo di Tivoli Giovanni Andrea Croce, su proposta dell'abate commendatario Marcantonio Colonna, aggregò le prime tre alla quarta, mentre l'ultima rimase indipendente[3].
Nel 1773 venne approvata la riedificazione della chiesa di Sant'Andrea e l'abate cardinale Giannangelo Braschi ne affidò il progetto all'architetto Pietro Camporese; tre anni dopo iniziarono i lavori e nel 1789 l'opera fu portata a compimento, con la consacrazione impartita il 22 maggio di quell'anno dallo stesso Braschi, nel frattempo eletto pontefice, anche se la facciata poté dirsi ultimata solo nel 1795[1][3][4].
Nel 1876 la chiesa venne elevata al rango di cattedrale dell'abbazia territoriale di Subiaco ma nel 1915 fu declassata a concattedrale a vantaggio della chiesa di Santa Scolastica[3].
L'edificio subì gravissimi danni durante i bombardamenti angloamericani del maggio-giugno 1944 e, così, tra il 1945 e il 1952 venne interessato da un laborioso intervento di ripristino secondo i disegni originali; al termine dei lavori, il 14 dicembre di quell'anno papa Pio XII conferì alla chiesa il titolo di basilica minore[1].
L'adeguamento liturgico secondo i canoni postconciliari fu condotto nel 1970 e in quest'occasione venne realizzato l'altare rivolto verso l'assemblea[1].
Nel 2002, come stabilito dal decreto Venerabilis Abbatia Sublacensis della Congregazione per i vescovi, la parrocchia di Sant'Andrea Apostolo è confluita nella diocesi di Tivoli[3].
Descrizione
modificaEsterno
modificaLa facciata a capanna della chiesa, rivolta a nord, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore, d'ordine dorico, presenta centralmente il portale maggiore e ai lati i due ingressi secondari, mentre quello superiore, in stile ionico, è caratterizzato da una finestra e sormontato dal timpano di forma triangolare[1].
Ai lati della parrocchiale si elevano i due campanili gemelli, ognuno dei quali presenta all'altezza della cella quattro monofore a tutto sesto ed è coronato da una cupoletta[1].
Interno
modificaL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano i bracci del transetto e le cappelle laterali, introdotte da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti il cornicione sopra cui si imposta la volta a botte unghiata; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1].
Note
modifica- ^ a b c d e f g Chiesa di Sant′Andrea Apostolo <Subiaco>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 5 aprile 2023.
- ^ BeWeB.
- ^ a b c d e f Subiaco - S. Andrea Apostolo, su diocesitivoliepalestrina.it. URL consultato il 5 aprile 2023.
- ^ La concattedrale di S. Andrea Apostolo, su tibursuperbum.it. URL consultato il 5 aprile 2023.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant'Andrea Apostolo
Collegamenti esterni
modifica- Parrocchia di S. ANDREA APOSTOLO, su parrocchiemap.it. URL consultato il 5 aprile 2023.
- Chiesa di Sant'Andrea Apostolo, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.