Chiesa di Sant'Ilario (Bardi)

La chiesa di Sant'Ilario è un luogo di culto cattolico dalle forme barocche e neoclassiche, situato in località Faggio di Pione, frazione di Bardi, in provincia di Parma e diocesi di Piacenza-Bobbio.

Chiesa di Sant'Ilario
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàFaggio di Pione (Bardi)
Coordinate44°37′28.3″N 9°36′41.6″E
Religionecattolica di rito romano
Titolaresant'Ilario
Diocesi Piacenza-Bobbio
Consacrazione1906
Stile architettonicobarocco e neoclassico
Inizio costruzioneXVI secolo
Completamentoentro il 1840

Il luogo di culto originario fu edificato entro il XVI secolo; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1566.[1]

In epoca imprecisata, secondo alcuni studi verso il 1840 ma forse già nella seconda metà del XVIII secolo, l'oratorio fu quasi completamente ricostruito in forme barocche.[1]

Nel 1890 fu costruito il campanile.[1]

Il 6 settembre del 1906 la chiesa fu solennemente consacrata dal vescovo di Piacenza Giovanni Maria Pellizzari.[1]

Nel 1978 il tempio fu internamente sottoposto a interventi di restauro e risanamento.[1]

Descrizione

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La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da tre cappelle per lato, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[1]

La simmetrica facciata barocca, interamente intonacata, è suddivisa verticalmente in tre parti. L'avancorpo centrale è tripartito da quattro lesene coronate da capitelli dorici; nel mezzo è collocato l'ampio portale d'ingresso, inquadrato da una cornice in rilievo; più in alto si apre una finestra a lunetta, mentre ai lati si trovano due nicchie ad arco a tutto sesto. I due corpi laterali, lievemente arretrati, sono entrambi delimitati da due lesene e contengono nel mezzo una nicchia ad arco a tutto sesto. In sommità si allunga un alto cornicione modanato, su cui si ergono sei pilastrini sormontati da statue di angeli; a coronamento si staglia nel mezzo un frontone mistilineo, mentre ai lati si trovano due attici.[1]

I fianchi, rivestiti in pietra, sono illuminati da finestre a lunetta in sommità; al termine del lato destro si erge su due ordini il campanile intonacato, ornato con lesene sugli spigoli; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto, delimitate da lesene doriche; in sommità, oltre il cornicione perimetrale in aggetto, si eleva la lanterna a base circolare, ornata con quattro lesene e illuminata da altrettante aperture ad arco ribassato; a coronamento si erge una cupola in ardesia.[1]

Sul retro si allunga il presbiterio absidato in pietra, scandito da lesene e illuminato da due finestroni rettangolari laterali.[1]

All'interno la navata, scandita in quattro campate coperte in alternanza da volte a botte e a vela, è affiancata da una serie di lesene doriche a sostegno del cornicione perimetrale modanato.[1]

In corrispondenza della prima campata, voltata a botte, si aprono attraverso ampie arcate a tutto sesto le cappelle dedicate alla beata Vergine di Lourdes sulla destra e al battistero sulla sinistra; seguono le alte cappelle intitolate rispettivamente a sant'Antonio da Padova a destra e alla Madonna del Rosario a sinistra; l'ultima campata è infine affiancata dalle alte cappelle dedicate alla Madonna del Popolo sulla destra e al Sacro Cuore sulla sinistra; le cappelle sono decorate sulle volte a botte con affreschi a soggetto religioso e motivi floreali.[1]

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto, retto da paraste doriche; l'ambiente, coperto da una volta a botte, accoglie l'altare maggiore in marmo; sul fondo l'abside, chiusa superiormente dal catino a semicupola, conserva il coro ligneo intagliato, realizzato da Andrea, Pompeo e Bartolomeo Gandolfi in stile neorinascimentale.[1]

La chiesa conserva alcuni dipinti di pregio, tra cui un Padre Eterno che appare ai santi Rocco e Ilario risalente alla fine del XVII secolo e altre opere settecentesche.[1]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m Chiesa di Sant'Ilario "Pione, Bardi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 17 gennaio 2019.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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