Chiesa di Santa Lucia (San Polo dei Cavalieri)

edificio religioso di San Polo dei Cavalieri

La chiesa di Santa Lucia è sita presso il centro storico di San Polo dei Cavalieri, vicino alla rocca, nella città metropolitana di Roma Capitale.

Chiesa di Santa Lucia
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLazio
LocalitàSan Polo dei Cavalieri
Coordinate42°00′34.29″N 12°50′17.9″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareLucia da Siracusa
Diocesi Tivoli
Consacrazione1400 circa
Stile architettonicoRomanico-Barocco
Inizio costruzionePrima del 1400
CompletamentoPrima del 1400
Sito webwww.tibursuperbum.it/ita/escursioni/s.polo/ChiesaS.Lucia.htm

Aspetto e storia

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La chiesa risulta già costruita nel 1400 come si evince dagli Statuti Orsiniani, rendendo la chiesa la più antica del paese laziale.

L'accesso è mediante la cappella a destra dell'altare.

L'esterno è stato modificato in modo che non se ne evince nulla dell'edificio originario.

L'interno è a croce greca a navata unica a 2 cappelle laterali, nel 2° dopoguerra risultavano piuttosto fatiscenti.

Il picco del degrado si toccò negli anni sessanta.

Il soffitto è a capriate.

L'altare è incorniciato con stucco a colonne, capitelli e timpano triangolare.

Il quadro raffigurante Santa Lucia che inizialmente era presso l'altare maggiore ora è stato portato nella Chiesa di San Nicola.

Unico residuo dell'arredamento originale è l'attrezzo da processione con la statua dell'Assunta. La Vergine è raffigurata su una nuvola (da cui spiccano delle testine), con le vesti mosse dal vento, le braccia alzate, con un'aureola e lo sguardo rapito dall'estasi. Sul capo i fedeli hanno applicato una corona d'argento.

Una statua lignea della Madonna di questa chiesa è stata portata a Palazzo Venezia a Roma nel 1912.

I restauri

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Sul rosone si legge un'epigrafe che il primo restauro avvenne nel 1590 finanziato da 2 personaggi d'origine bresciana che fondarono anche la Congregazione dell'Immacolata concezione.

La 2ª ristrutturazione è avvenuta all'incirca nel XVII secolo.

Negli anni ottanta s'incominciò una raccolta fondi che portò al restauro delle parti più lesionate.

All'inizio degli anni novanta il Ministero dei Beni Culturali fece 3 stanziamenti che permisero il completamento dei restauri necessari a donare bellezza, fascino e charme a questa chiesa laziale.

Fu restaurato anche il campanile con la sua campana che, a tutt'oggi, si può udire nelle vie del paese.

Sul campanile vi è l'epigrafe Vincentius et Gabriel fratres benedicti reate fusores MDCCCLVIII.

Nonostante i vari restauri del XX secolo, la chiesa risulta agibile solamente dal 13 dicembre 1995.

I restauri hanno riportato alla luce degli affreschi presso l'altare pseudo-barocco del XIX secolo.

Collegamenti esterni

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