Chiesa di Santa Maria Maddalena (La Magdeleine)
La chiesa di Santa Maria Maddalena è la chiesa parrocchiale di La Magdeleine in Valle d'Aosta.
Chiesa di Santa Maria Maddalena | |
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Stato | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Località | La Magdeleine |
Coordinate | 45°48′34.03″N 7°37′07.82″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Maria Maddalena |
Diocesi | Aosta |
Storia
modificaLa prima costruzione della chiesa avvenne nel 1482, quando gli abitanti di Brengon e di Clou decisero di edificare una cappella dedicandola alla Maria Maddalena. La primitiva costruzione, di dimensioni più modeste dell’attuale, fu successivamente oggetto di numerosi interventi che ne mutarono l'aspetto nel corso dei secoli.[1]
Tra il 1774 e il 1776 la cappella fu ingrandita assumendo praticamente l'aspetto attuale. Nel 1789 venne elevata a chiesa parrocchiale. Sino ad allora, questa funzione era stata svolta dalla chiesa di Antey-Saint-André, nella cui parrocchia La Magdeleine ricadeva.[1]
Descrizione
modificaInterni
modificaLa chiesa, che sorge in località Brengon, è a navata unica. Il presbiterio è ristretto anteriormente per lasciare spazio, verso la navata, a due altari laterali. L’altare maggiore ed il tabernacolo, in legno intagliato, risalgono probabilmente alla fine del XVIII secolo. L’altare è sormontato da una grande pala raffigurante la Madonna Assunta con il Bambino. Altre pale ornano gli altari laterali.[1]
Esterni
modificaAll’esterno, a destra del campanile, in cui è murata una pietra recante l’anno 1841, è possibile vedere l’antico cimitero, dove è posta una grande croce in pietra recante la scritta Ici reposent nos ancêtres (in francese "qui riposano i nostri avi").[1]
Galleria d'immagini
modificaNote
modifica- ^ a b c d Parrocchiale di Santa Maria Maddalena, su Comune di La Magdeleine. URL consultato il 1º agosto 2021.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria Maddalena
Collegamenti esterni
modifica- Chiesa di Santa Maria Maddalena, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.