Cimitero monumentale ebraico di Firenze
Il cimitero monumentale ebraico a Firenze sorge sull'attuale viale Ariosto, appena fuori dalle antiche mura rinascimentali, in quanto non era consentito seppellire gli ebrei nella città. È aperto una volta al mese, l'ultima domenica, con due visite guidate di mattina.
Cimitero monumentale ebraico di Firenze | |
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Vista del Cimitero | |
Tipo | civile |
Confessione religiosa | ebraica |
Stato attuale | dismesso |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Firenze |
Costruzione | |
Data apertura | 1777 |
Data chiusura | 1870 |
Note | Aperto solo per scopi turistici |
Mappa di localizzazione | |
Storia
modificaIl cimitero fu costruito nel 1777 fuori dalla porta San Frediano e restò in funzione fino al 1870, quando ne fu aperto uno nuovo in via di Caciolle, nella zona di Rifredi.
Il luogo riveste interesse storico e artistico per le tombe (le più antiche risalgono al Settecento), ed è circondato da abitazioni a più piani che ne impoveriscono un po' il fascino decadente e romantico. La parte a sinistra dell'entrata venne espropriata dal Comune per erigervi un dispensario, oggi asilo: vi si trovavano tombe settecentesche, che in quell'occasione vennero smontate e ricomposte alla bell'e meglio nella zona vicino all'ingresso, con alcune iscrizioni montate al contrario. Come si può notare, nessuna tomba reca l'immagine del defunto, secondo l'usanza ebraica[1].
Cappelle monumentali
modificaLa cultura ebraica, conformemente al rigido insegnamento biblico, non apprezza l'idea di sfarzo e ricchezza, per cui le tombe monumentali sono di solito molto rare. In questo cimitero ne esistono solo tre, allineate lungo il viale centrale coi cipressi e risalenti al periodo dopo l'unità d'Italia, quando il Regno era stato scomunicato da papa Pio IX e le minoranze religiose poterono godere di un clima tollerante.
La prima, della famiglia Levi, ha una forma piramidale che ricorda le tombe egizie, con riferimenti alla tradizione simbolica dell'illuminismo francese: il triangolo visto come figura perfetta che sottintende la perfezione. La piramide è posta su un alto basamento, realizzata in blocchi squadrati di pietra e illuminata all'interno da un piccolo occhio sul lato meridionale, oltre che dal portale d'ingresso. Quest'ultimo è coronato da un frontone triangolare e dallo stemma di famiglia. Nella cella sono ancora visibili corone seccate di fiori e foglie, probabilmente rimasti lì dal rito funebre originario.
La seconda cappella, posta accanto alla piramide, è più piccola e pure ispirata allo stile neoegizio. Appartenente alla famiglia Servadio, fu eseguita intorno al 1875. Ha colonne a fascio ed all'interno il simbolo scolpito del sole alato; sul sarcofago sottostante è scolpita una corona. Lo stemma si trova sul basamento. Oggi l'esterno della cappella è in larga parte nascosto dalla vegetazione.
La terza cappella, della famiglia Franchetti, è stata probabilmente progettata dall'architetto Marco Treves autore anche della sinagoga di Firenze e della risistemazione del piccolo edificio all'ingresso. Si tratta di un'edicola coperta da volta a botte, con embrici a squama di pesce all'esterno. Le pareti sono aperte e scandite da pilastri, con cornicione che gira all'esterno e un frontone arcuato, il tutto decorato finemente.
Altre tombe
modificaMolte sono le tipologie e le dimensioni delle tombe, da quelle a sarcofago a quelle a cippo, dalle semplici lapidi alle colonne spezzate. I sarcofagi più elaborati sono sollevati da zampe leonine e sorretti da altre strutture, con drappi con frange scolpite, corone ghirlande, ecc., oppure lineari, privi di decorazioni.
Spiccano due sepolture a tempietto con colonne, che ricordano le opere un po' retoriche dell'Ottocento, come le scenografie teatrali. Una risale al 1846 e fu scolpita da Aronne Sanguinetti per Chiara Rafael: presenta colonne doriche, frontoni e acroteri.
Generalmente gli epitaffi sono scritti in ebraico e in italiano.
Galleria d'immagini
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Entrata
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Viale di cipressi
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Tombe settecentesche
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Sarcofago con drappo
Note
modifica- ^ G. Trotta-M. Bencivieni, La città segreta.
Bibliografia
modifica- G. Trotta-M. Bencivieni, La città segreta.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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