Cinto Euganeo

comune italiano

Cinto Euganeo (Sinto in veneto) è un comune italiano di 1 950 abitanti[1] della provincia di Padova in Veneto, situato a sud-ovest del capoluogo di provincia. Si tratta di un comune sparso in quanto la sede municipale non si trova nell'omonimo borgo, ma nella località di Fontanafredda.

Cinto Euganeo
comune
Cinto Euganeo – Stemma
Cinto Euganeo – Bandiera
Cinto Euganeo – Veduta
Cinto Euganeo – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Padova
Amministrazione
SindacoIvano Giacomin (lista civica Insieme Verso il Futuro) dal 10-6-2024
Territorio
Coordinate45°17′N 11°40′E
Altitudine35 m s.l.m.
Superficie19,76 km²
Abitanti1 950[1] (31-8-2021)
Densità98,68 ab./km²
FrazioniCinto Euganeo, Faedo, Fontanafredda (sede comunale), Valnogaredo
Comuni confinantiBaone, Galzignano Terme, Lozzo Atestino, Vo'
Altre informazioni
Cod. postale35030
Prefisso0429
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT028031
Cod. catastaleC713
TargaPD
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 421 GG[3]
Nome abitanticinzi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cinto Euganeo
Cinto Euganeo
Cinto Euganeo – Mappa
Cinto Euganeo – Mappa
Posizione del comune di Cinto Euganeo all'interno della provincia di Padova
Sito istituzionale

Geografia fisica

modifica

Cinto Euganeo confina: a Nord con Vo', ad Est con Galzignano Terme (si collega tramite il Passo Roverello), a Sud con Baone ed Ovest con Lozzo Atestino.

Abitato fin dalla preistoria, Cinto Euganeo fu inizialmente colonia romana appartenente alla gens Quintia: risale proprio a questo periodo l'acquedotto romano di Valnogaredo, tuttora in funzione. In epoca barbarica divenne una rocca fortificata, il cui castello rafforzato da Ezzelino da Romano fu raso al suolo nel 1313, durante il conflitto tra Scaligeri e Carraresi [4].

La frazione di Fontanafredda, in particolare, fu teatro dagli eventi che ebbero luogo tra il XI secolo e il XIII secolo e videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Le loro proprietà furono minuziosamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta, avvenuta nel 1260[5].

Nel XVII secolo, sotto la dominazione veneziana, fu costruita la Villa Contarini a Valnogaredo, che un tempo ospitava ben 326 tele di eminenti artisti, in seguito alienate[6].

Fino al XIX secolo Cinto fu sede di prosperi stabilimenti termali, con servizio di carrozze trainate dai cavalli che giungevano da Este e dai comuni circonvicini. Le terme della Val Calaona compaiono, infatti, già nelle prime locandine storiche e foto pubblicitarie dell'Ottocento. Dopo la chiusura vennero utilizzate liberamente dalla popolazione locale, fino agli anni novanta, quando iniziarono ad essere sfruttate a scopo floro-vivaistico[5].

Fino al 1826 Cinto era annoverato nella diocesi veronese: degne di nota tra le chiese l'arcipretale dell'Assunta, con campanile medievale e chiesa tardo-rinascimentale del 1590 rimaneggiata a più riprese fino al 1776, e la parrocchiale di Valnogaredo, documentata dal 1297 ma ricostruita dai Contarini nel 1519 e poi ristrutturata in stile barocco nel 1758, dichiarata nel 1921 monumento nazionale per la pregevole architettura e per i tesori artistici che conserva al suo interno (tra i quali diversi affreschi di Jacopo Guarana del XVIII secolo e statue del Bonazza sulla facciata)[5].

Simboli

modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 novembre 1955.[7]

«Partito: nel 1° di rosso, al castello d'argento, torricellato di un pezzo centrale, merlato alla guelfa, aperto e finestrato del campo, fondato su un monte al naturale; nel 2° d'argento, a tre bande di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il campo di rosso ricorda le battaglie combattute nel Medioevo nella zona; il colle sottolinea la posizione geografica del paese; le tre bande sono riprese dal blasone della famiglia Contarini[8] (d'oro, a tre bande di azzurro).

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[9]

Cartografia storica

modifica

Monumenti e luoghi d'interesse

modifica

Architetture religiose

modifica

Architetture civili

modifica
  • Terme della Val Calaona[15].
  • Villa Alessi Sperandio Fontana costruita come castello a scopo difensivo nel XIV secolo e in seguito riconvertita a residenza signorile, oggi è adibita a struttura alberghiera[16].
  • Villa Camposampiero, situata a Fontanafredda, la villa seicentesca è adibita a Casa Canonica da oltre due secoli.
  • Villa Contarini Rota Piva costruita sulle rovine di una villa preesistente di Valnogaredo nel 1704, è nota per gli affreschi di Jacopo Guarana, appartenente alla scuola di Giambattista Tiepolo.Villa Rodella Pasinetti Pasqualigo, di origine trecentesca, è passata di proprietà più volte: in principio furono i Pasqualigo, poi i Pasinetti e infine fu comprata da Giuseppe Rodella (1826-1900) che apportò alcune modifiche sulla facciata principale. Fu proprietà dell'ex ministro ed ex presidente della regione Veneto Giancarlo Galan; dal 2016 è di proprietà dello Stato Italiano.
  • Villa Pesaro Maldura Gallo, edificio risalente al XVI secolo.
     
    Magazzino di Cinto Euganeo
  • Magazzino di Cinto Euganeo, costruito presso il Museo di Cava Bomba, come centro logistico per le manutenzioni dei musei e della viabilità del Parco Regionale dei Colli Euganei, è stato premiato da architetti di fama mondiale al Premio Internazionale di Architettura Cappochin 2007, in quanto rappresenta una rilettura in chiave contemporanea dell'architettura rurale, orientato a mitigare il contrasto degli edifici industriali esistenti con l'articolazione volumetrica del complesso di Cava Bomba. L'opera, definita un esempio di architettura rispettosa della storia e in armonia con l'ambiente, è stata progettata dall'architetto Nicola Gennaro, autore di interventi di rilievo nell'area del Parco Regionale dei Colli Euganei come il restauro del complesso di Villa Beatrice e il nuovo Liceo Ferrari di Este[17].

Siti archeologici

modifica
 
Ruderi fortificazione del Monte Cinto[18]
  • Castello del Monte Cinto: eretto tra il X e il XIII secolo fu una delle fortezze costruite come struttura difensiva nell'area dei Colli Euganei grazie alla diffusione sul territorio delle potenze signorili locali.[19] Situato sulla cima dell'omonimo monte era di forma ovale protetto da delle mura e da un contrafforte nella parte meridionale.[20] Oggi le rovine si trovano in posizione isolata ma in passato la rocca era collegata ad un secondo castello posto in posizione più bassa ed entrambi svolgevano la funzione di controllo alle vie di accesso che dalla pianura portavano all'area occidentale dei Colli Euganei. Per raggiungere il sito è necessario seguire il Sentiero nº11 del Parco Regionale Colli Euganei che partendo dal Museo Geopaleontologico di Cava Bomba permette di risalire il versante sud del monte e osservare, prima di arrivare alla cima del colle, diverse cave in disuso e la particolare struttura del Buso dei Briganti.[21]
  • Buso della Casara, antica sorgente, situata a Valnogaredo. Si tratta una sorta di acquedotto sotterraneo di epoca romana costituito da un sistema di grotte e cunicoli scavati nella roccia. Il flusso delle sorgenti di Faedo e di Valle S. Giorgio veniva così convogliato e diretto fino ad Atheste, l'odierna Este. Tale sistema di approvvigionamento idrico è tuttora in funzione, come da millenni, grazie a recenti interventi di restauro[22].
  • Fornace della ex-Cava Bomba: fu per molto tempo una fornace attiva in un'antica cava di calcare nel Monte Cinto successivamente caduta in disuso nel 1974. La fornace oggi costituisce una preziosa testimonianza di archeologia industriale. Oggi è sede di un museo geo-paleontologico che permette di ripercorrere le tappe della formazione e della struttura dei Colli Euganei, con reperti rinvenuti in loco o provenienti dalla collezione Da rio del Museo padovano. Oltre alla mostra permanente geo-paleontologica, la struttura ospita anche una ricca documentazione relativa agli aspetti economici e culturali di attività quali il lavoro dei cavatori, degli scalpellini e dei fornaciai che operavano nell'ambito dei Colli per la produzione e la lavorazione dei materiali da costruzione ricavati dalle cave. Cava Bomba è anche punto di partenza dell'itinerario del Museo diffuso, che risale le pendici del Monte Cinto, attraverso siti di interesse storico e naturalistico, fino ai ruderi dell'antico castello, posto in cima[23].
  • Buso dei briganti.
 
Il mulino e il "Bagno" di Fontanafredda
  • Mulino del bagno e vasca termale di Fontanafredda: situati in una proprietà privata in località Crosara, specificatamente nella frazione di Fontanafredda, la quale prende il nome da una fonte di acqua fresca che si trova nei pressi del municipio [24]. Il mulino faceva parte del centro produttivo locale appartenente alla rinomata famiglia veneziana dei Contarini, veniva utilizzato soprattutto per la macinatura del grano, la tinteggiatura di panni e la macerazione della canapa [25]. La vasca di acqua calda, conosciuta da secoli come "Bagno", era in uso fin dall'anno Mille e venne utilizzata anche da personaggi di spicco come il vescovo di Padova Sinibaldo (1106-1127) [26]. Le due strutture caddero dopo diversi secoli di utilizzo in un lento abbandono, fino a diventare dei ruderi, ma tra il 2011 e il 2014 il privato Roberto Donolato si impegnò per attuare un importante intervento di restauro, il quale ha interessato soprattutto il mulino. Ad oggi sia il mulino che il "Bagno" sono ancora visibili, ma il mulino non è più funzionante[27].
  • Area funeraria di prima età imperiale a Crosara, situata nella frazione di Fontanafredda e rinvenuta durante i lavori di ampliamento della strada Cinto Euganeo-Centro nel 1916. Le prime tombe che emersero vennero distrutte subito dagli operai, in seguito si attuarono altri interventi di sterro che portarono alla luce nuove tombe, molte delle quali erano ad incinerazione entro anfore. Si decise di recuperare i corredi funerari trovati con le tombe: contenitori in vetro, piccole lucerne, ceramica a pareti sottili e diverse monete (da queste si è potuta dare la cronologia di prima età imperiale del contesto). Alfonso Alfonsi diresse degli scavi archeologici nel giugno del 1916, che portò alla scoperta di nuove tombe a incinerazione e la sepoltura di un infante[28].

Amministrazione

modifica

Sindaci dal 1985

modifica
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Gianfranco Tecchiato Lista civica Sindaco
1990 1995 Martino Polito Lista civica Sindaco
1995 2004 Ivano Giacomin Centro Sindaco
2004 2014 Lucio Trevisan Centro sinistra Sindaco
2019 2024 Paolo Rocca Lista civica Sindaco
2024 In carica Ivano Giacomin Lista civica Sindaco
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Ruderi Fortificazione del Monte Cinto | Parco Regionale dei Colli Euganei, su parcocollieuganei.com. URL consultato il 21 maggio 2024.
  5. ^ a b c Storia del Comune di Cinto Euganeo, su comune.cintoeuganeo.pd.it. URL consultato il 21 maggio 2024.
  6. ^ Storia del comune di Cinto Euganeo, su comune.cintoeuganeo.pd.it. URL consultato il 21 maggio 2024.
  7. ^ Cinto Euganeo, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  8. ^ Cinto Euganeo, su araldicacivica.it. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  9. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Cinto Euganeo, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 22 settembre 2024.
  10. ^ Chiesa San Donato presso Fontanafredda, su parrocchiemap.it. URL consultato il 21 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2019).
  11. ^ La chiesa parrocchiale di Valnogaredo, su parrocchiemap.it. URL consultato il 15 maggio 2024.
  12. ^ Chiesetta di Santa Lucia, su collieuganei.it. URL consultato il 15 maggio 2024.
  13. ^ IL MONASTERO DEGLI OLIVETANI, su euganeamente.it. URL consultato il 21 maggio 2024.
  14. ^ Oratorio di San Gaetano, su collieuganei.it. URL consultato il 21 maggio 2024.
  15. ^ Le terme di Val Calaona, su euganeamente.it. URL consultato il 21 maggio 2024.
  16. ^ Villa Alessi, su villevenetecastelli.com. URL consultato il 21 maggio 2024.
  17. ^ Il Mattino di Padova, 23 febbraio 2007
  18. ^ Ruderi Castello Monte Cinto, su parcocollieuganei.com.
  19. ^ Claudio Bellinati, Sante Bortolami e Giovanni Cagnoni, Storia e leggenda di un manufatto difensivo dei Colli Euganei, Il Poligrafo, 1999.
  20. ^ Diego Calaon, "Incastellamento" nei Colli Euganei: progetto di ricerca e risultati preliminari (PDF), su iris.unive.it.
  21. ^ N.11 - Sentiero del Monte Cinto, su parcocollieuganei.com.
  22. ^ Buso della Casara, su collieuganei.it. URL consultato il 21 maggio 2024.
  23. ^ Museo geopaleontologico di Cava Bomba, su touringclub.it. URL consultato il 21 maggio 2024.
  24. ^ Cinto Euganeo, su Colli Euganei. URL consultato il 15 maggio 2024.
  25. ^ Claudio Grandis, I mulini ad acqua dei Colli Euganei, Parco regionale dei Colli Euganei, 2001, p. 113, ISBN 978-88-87243-48-2.
  26. ^ Don Olivo Casarin, La storia di Cinto e del suo territorio, Veneta Stampa, 1976, p. 313.
  27. ^ L’antica vasca termale di Fontanafredda, una sorpresa medievale ai piedi dei Colli Euganei, su archaeoreporter.com. URL consultato il 15 maggio 2024.
  28. ^ (EN) Crosara di Fontanafredda, CAV, III, F 64, 119 (area ad uso funerar, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 15 maggio 2024.

Bibliografia

modifica
  • Dario Artona e Adriano Rota, Storia dei Rota di Valnogaredo, 2008, SBN IT\ICCU\VIA\0171372.
  • Giamberto Astolfi e Franco Colombara, Geologia e paleontologia dei Colli Euganei, Padova, Padova: Programma, 1990, SBN IT\ICCU\VIA\0009278.
  • Donata Battilotti, Ville venete : la provincia di Vicenza, Venezia, Istituto regionale per le ville venete : Marsilio, 2005, SBN IT\ICCU\VIA\0117870.
  • Olivo Casarin, Storia di Cinto e del suo territorio : Cornoleda, Faedo, Fontanafredda, Valnogaredo, Galliera Veneta : Veneta stampa, 1976, SBN IT\ICCU\SBL\0022761.
  • Franco Colombara e Giamberto Astolfi, Cava Bomba a Cinto Euganeo : la fornace, il museo geopaleontologico, Padova, Editoriale Programma, 1994, SBN IT\ICCU\PUV\0264699.
  • Pellegrino Donazzolo, Cinto Euganeo : il paese e la sua chiesa : cenni storici, Padova, Tip. del Messaggiero, 1913, SBN IT\ICCU\CUB\0246677.
  • Antonio Giacomelli, Notizie e ricerche per la storia di Montagnana e del suo territorio dalle origini al mille di Cristo, Vicenza, OTV Stocchiero, 1976, SBN IT\ICCU\VEA\0044230.
  • Claudio Grandis, I mulini ad acqua dei Colli Euganei, Este, Parco Regionale dei Colli Euganei, 2001, SBN IT\ICCU\PUV\0768724.
  • Antonio Lazzarini, Vita sociale e religiosa nel padovano agli inizi del Novecento, Vicenza, Vicenza : Istituto per le ricerche di storia sociale e di storia religiosa, 1978, SBN IT\ICCU\SBL\0147253.
  • Antonio Mazzetti, I nomi della terra : toponomastica dei Colli Euganei, Sommacampagna, Cierre, 1999, SBN IT\ICCU\VIA\0075740.
  • Giuseppe Mazzotti, Ville Venete, Roma, C.Bestetti, 1957, SBN IT\ICCU\VEA\0051364.
  • Giuseppe Pasqualigo, Memorie storiche dell'antico comune di Cinto Euganeo / esumate dal dott. Giuseppe conte Pasqualigo-Sacchi, Montagnana, Tip:Longo, 1885, SBN IT\ICCU\PUV\1012046.
  • Adriano Rota, Racconti di Valnogaredo, Vicenza, N.Pozza, 1992, SBN IT\ICCU\VIA\0033002.
  • Adriano Rota, Tramonto a Valnogaredo, Vittorio Veneto, De Bastiani, 2015, SBN IT\ICCU\VEA\1176545.
  • Alberto Sabatini, L'arte degli organi nel Veneto : i Colli Euganei : studi e documentazioni, Padova, Armelin Musica, 2001, SBN IT\ICCU\PUV\0822434.
  • Gianni Sandon, Colli Euganei : proposte per il parco, Battaglia Terme, La Galiverna, 1993, SBN IT\ICCU\PUV\0151285.
  • Cristoforo Tentori, Saggio sulla storia civile, politica, ecclesiastica e sulla corografia e topografia degli Stati della Repubblica di Venezia ad uso della nobile e civile gioventù, Venezia, Storti Giacomo, 1789, SBN IT\ICCU\PUVE\005591.
  • Touring Club Italiano, Vicenza, Padova e ville palladiane : escursioni, sport, divertimenti, enogastronomia, arte e cultura, Milano, TCI, 2005, SBN IT\ICCU\UBO\2750832.
  • Mosaico Padovano : percorsi storici, culturali, naturalistici ed enogastronomici, Mira, Piblileo, 2008, SBN IT\ICCU\VIA\0279244.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN244703456
  Portale Padova: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Padova