Nelle altre consultazioni elettorali i cittadini italiani residenti all'estero possono votare solo ritornando fisicamente nel comune italiano in cui essi risultano iscritti, fatta eccezione per le elezioni del Parlamento europeo, per le quali vi è l'ulteriore possibilità di votare presso ambasciate e consolati di stanza negli altri Stati membri dell'Unione europea.
La circoscrizione Estero venne istituita dalla legge costituzionale 17 gennaio 2000, n. 1, che aggiunse un terzo comma dell'articolo 48 della Costituzione italiana.[2] L'anno successivo venne fissato con ulteriore legge costituzionale, che andò a modificare gli articoli 56 e 57 della Costituzione, il numero dei parlamentari eletti per corrispondenza dagli italiani residenti all'estero: diciotto, di cui dodici alla Camera e sei al Senato.[3]
In seguito, per dare seguito alle modifiche costituzionali, venne approvata la legge 27 dicembre 2001, n. 459, meglio nota come legge Tremaglia[4] e il relativo regolamento applicativo (decreto del presidente della Repubblica 2 aprile 2003, n. 104).[5]
Dal 2016 anche gli elettori italiani che si trovino all'estero solo temporaneamente[6] possono votare per corrispondenza: a tal fine devono inoltrare un'apposita istanza al proprio comune italiano di residenza entro i termini previsti dalla legge.[7]
L'8 ottobre 2019 la Camera ha approvato definitivamente in quarta lettura la riforma costituzionale che dalla XIX legislatura ha ridotto il numero dei parlamentari, inclusi quelli eletti all'estero che sono passati da 18 a 12 (8 deputati e 4 senatori).[8] La riforma è stata definitivamente approvata dal referendum costituzionale in Italia del 2020.
La circoscrizione Estero ricomprende tutti i 198 Stati del mondo riconosciuti dal governo italiano, oltre alla "circoscrizione autonoma" di Gerusalemme (territorio che il governo italiano non considera parte né di Israele né dello Stato di Palestina). La circoscrizione Estero è suddivisa in quattro raggruppamenti geografici:
In ciascuna delle quattro ripartizioni viene sempre assegnato almeno un deputato e un senatore, mentre gli altri seggi sono distribuiti proporzionalmente al numero dei cittadini italiani residenti nella specifica ripartizione. Nel 2013 la ripartizione Europa ha perso un deputato, guadagnato dalla ripartizione America meridionale, in quanto in quest'ultima era proporzionalmente aumentato il numero di elettori italiani.
Nel dicembre 2016, il Paese con il più alto numero di elettori italiani era l'Argentina (673.237), seguita da Germania (581.433) e Svizzera (482.539).
A seguito dell'entrata in vigore della legge costituzionale n. 19 ottobre 2020, n. 1, in materia di riduzione del numero dei parlamentari (successiva a referendum costituzionale), i deputati sono stati ridotti da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200; di conseguenza sono diminuiti anche i parlamentari eletti nella circoscrizione Estero: 8 deputati (in luogo dei 12 precedenti) e 4 senatori (in luogo dei 6 precedenti).
^Legge costituzionale17 gennaio 2000, n. 1, in materia di "Modifica all'articolo 48 della Costituzione concernente l'istituzione della circoscrizione Estero per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero. (GU n.15 del 20-1-2000)"
^Legge costituzionale23 gennaio 2001, n. 1, in materia di "Modifiche agli articoli 56 e 57 della Costituzione concernenti il numero dei deputati e senatori in rappresentanza degli italiani all'estero. (GU n.19 del 24-1-2001)"
^Legge27 dicembre 2001, n. 459, in materia di "Norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero. (GU n.4 del 5-1-2002)"
^Decreto del presidente della Repubblica2 aprile 2003, n. 104, in materia di "Regolamento di attuazione della legge 27 dicembre 2001, n. 459, recante disciplina per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero. (GU n.109 del 13-5-2003)"
^Per un periodo di minimo tre mesi e massimo 12 mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle elezioni o del referendum
^Elettori temporaneamente all’estero, su Ministero degli Affari Esteri. URL consultato il 22 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2018).