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La citoriduzione (in inglese debulking) è la rimozione chirurgica, quanto più estesa possibile, di una massa neoplastica che non può essere completamente escissa senza mettere a repentaglio la vita del paziente. Il termine si applica anche alla rimozione di masse secondarie (secondarismi o metastasi).

La citoriduzione generalmente precede, ma talvolta può anche seguire, un trattamento di tipo chemioterapico: lo scopo ultimo rimane sempre la riduzione della massa tumorale. Il ricorso alla chemioterapia neoadiuvante, successivamente seguito dalla cosiddetta "chirurgia d'intervallo" (interval debulking surgery - IDS, una forma di citoriduzione) e successivamente da ulteriori cicli di chemioterapia, sembra sia particolarmente utile nel ridurre la morbilità della chirurgia radicale in soggetti con neoplasie addominali, e comporti un importante miglioramento della qualità della vita.[1]

La procedura viene eseguita senza alcun fine curativo, ma con l'unico obiettivo di rimpicciolire le dimensioni di una massa tumorale rendendola più suscettibili a successivi trattamenti, ad esempio alla radioterapia oppure alla chemioterapia, così come a qualsiasi altra misura terapeutica ritenuta efficace per migliorare la durata della sopravvivenza del paziente, oppure la sua qualità di vita.[2] La durata dell'intervento e la sua complessità sono ovviamente legati alla sede di localizzazione delle neoplasie o delle metastasi, ma tendenzialmente lunga (nell'ordine di diverse ore) e spesso complicata. L'intervento non è applicabile ad ogni tipo di tumore, ma solo ad alcune neoplasie specifiche.

Campi di applicazione

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  • Neoplasie del testicolo
  • Neoplasie ovariche[3][4]
  • Carcinome renale
  • Sarcomi (alcuni tipi)
  • Linfomi (alcuni tipi)
  • Tumori surrenalici
  • Tumori del sistema nervoso centrale
  • Carcinosi peritoneale
  • Carcinoma pancreatico (nel paziente border-line si cerca di fare una chemioterapia a scopo di debulking, per poi eventualmente mandare il paziente in chirurgia)
  1. ^ (EN) P. Morice, E. Leblanc; F. Narducci; C. Pomel; P. Pautier; A. Chevalier; C. Lhommé; D. Castaigne, [Initial or interval debulking surgery for advanced stage ovarian cancer: state-of-the-art. How to select patients?]., in Gynecol Obstet Fertil, vol. 33, n. 1-2, Gen-Feb 2005, pp. 55-63, DOI:10.1016/j.gyobfe.2004.11.010, PMID 15752668.
  2. ^ (EN) AW. Silberman, Surgical debulking of tumors., in Surg Gynecol Obstet, vol. 155, n. 4, Ott 1982, pp. 577-85, PMID 6750827.
  3. ^ (EN) S. Pecorelli, F. Odicino; G. Favalli, Interval debulking surgery in advanced epithelial ovarian cancer., in Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol, vol. 16, n. 4, Ago 2002, pp. 573-83, PMID 12413935.
  4. ^ (EN) MB. Hanson, DE. Powell; ES. Donaldson; JR. van Nagell, Treatment of epithelial ovarian carcinoma by surgical debulking followed by single alkylating agent chemotherapy., in Gynecol Oncol, vol. 10, n. 3, Dic 1980, pp. 337-42, PMID 7461498.
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