Crocodylus thorbjarnarsoni

Specie di coccodrillo
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Il coccodrillo di Thorbjarnarson (Crocodylus thorbjarnarsoni) è una specie estinta di coccodrillo vissuto nel Pliocene-Pleistocene, circa 4,2-2,0 milioni di anni fa, nel bacino Turkana, in Kenya. È strettamente correlato alla specie Crocodylus anthropophagus, che visse nello stesso periodo in Tanzania. C. thorbjarnarsoni potrebbe rappresentare la più grande specie del genere Crocodylus[1], il cui cranio più grande finora ritrovato indicherebbe una possibile lunghezza totale di 7,6 metri (25 piedi).[1] Inoltre, vista la sua datazione, potrebbe essere stato uno dei predatori dei primi ominidi. Crocodylus thorbjarnarsoniè stato nominato da Christopher Brochu e Glenn Storrs nel 2012, in omaggio a John Thorbjarnarson, un ambientalista che ha lavorato duramente per proteggere i coccodrilli in via di estinzione.

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Crocodylus thorbjarnarsoni
Ricostruzione di Crocodylus thorbjarnarsoni
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineCrocodylia
FamigliaCrocodylidae
GenereCrocodylus
SpecieC. thorbjarnarsoni
Nomenclatura binomiale
† Crocodylus thorbjarnarsoni
Brochu & Storrs, 2012

Descrizione

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Il coccodrillo di Thorbjarnarson si distingue dagli altri coccodrilli per il suo muso largo. Presenta piccoli bordi rialzati sulle ossa prefrontali davanti agli occhi, una caratteristica che si vede anche in alcuni individui di coccodrillo del Nilo. Le ossa squamose formano bordi rialzati lungo i lati del tetto del cranio, simili alle creste di C. anthropophagus ma molto più piccole, e come quest'ultimo presenta narici che si aprono leggermente in avanti anziché direttamente verso l'alto.[1]

Il più grande cranio conosciuto di C. thorbjarnarsoni (KNM-ER 1682) misura 85 centimetri (33 pollici) dalla punta del muso alla parte posteriore del tetto del cranio, in confronto, il più grande cranio del più grande coccodrillo vivente è quello del coccodrillo marino, che misura 76 centimetri (30 pollici). Sulla base dell'analisi di regressione per Crocodylus, ciò corrisponderebbe ad una lunghezza totale di 6,2–6,5 metri (20-21 piedi) ma tale analisi ha dimostrato di sottostimare le dimensioni individuali, che in casi eccezionali possono essere anche del 20% in più della loro lunghezza stimata, il che significa che questi animali possono raggiungere anche i 7,6 metri (25 piedi) di lunghezza.[1]

Paleoecologia

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È probabile che il coccodrillo di Thorbjarnarson predasse gli antenati degli umani, come Paranthropus, ed primi membri del genere Homo, entrambi ritrovati nel bacino Turkana. Prove dirette della predazione dei coccodrilli sono noti dai segni del morso sulle ossa di alcuni ominidi della gola di Olduvai, anche se questi segni sono stati probabilmente inferti da C. anthropophagus (da qui il nome specifico anthropophagus che significa "mangiatore di umani" in greco). Nessun ominide nel bacino Turkana reca segni di morso di coccodrillo, quindi non ci sono prove dirette che C. thorbjarnarsoni predasse specificamente ominidi. Tuttavia, è noto che i moderni coccodrilli del Nilo attaccano frequentemente anche umani adulti, e date le dimensioni maggiori di C. thorbjarnarsoni sarebbe stato facile per quest'ultimo predare i primi ominidi. Brochu e Storrs hanno ipotizzato che la mancanza di segni di morsi possa essere dovuta alla consapevolezza dei primi ominidi della pericolosità dei coccodrilli e alla capacità di eluderli, spiegando che "lo stare estremamente allerta mentre bevi e mangi, era presumibilmente tra le preoccupazioni principali che i nostri predecessori avevano quando si avvicinavano ad antichi corsi d'acqua abitati da Crocodylus thorbjarnarsoni."[1] Un'altra possibile spiegazione è che C. thorbjarnarsoni era abbastanza grande da ingoiare un ominide intero, senza bisogno di mordere o smembrare.[1]

Esemplari

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Crocodylus thorbjarnarsoni è noto da nove crani, tutti ospitati nel Museo Nazionale del Kenya. L'olotipo è un cranio quasi completo e con la mandibola, catalogato KNM-ER 1683, che proviene dalla Formazione Koobi Fora, risalente a circa 2 milioni di anni fa, sulla sponda orientale del lago Turkana. I crani KNM-ER 1681 e KNM-ER 1682 sono stati ritrovati nella stessa formazione. Altri tre crani sono noti dalla Formazione di Nachukui, ad ovest della località dell'olotipo. KNM-WT 38977 proviene dal membro inferiore di Lomekwi, datato a 2,5-3,4 milioni di anni fa, mentre l'esemplare KNM-LT 26305 viene dal membro Kaiyumung, datato a 3,9 milioni di anni fa, e KNM-LT 421, datato a 4,2-5,0 milioni di anni fa, proviene dal membro Apak. Altri tre crani catalogati KNM-KP 18338, KNM-KP 30604 e KNM-KP 30619 sono noti dal bacino Turkana meridionale nella Formazione Kanapoi, risalenti a 4,07-4,12 milioni di anni. Gli esemplari KNM-ER 1682, KNM-LT 421, KNM-LT 26305 e KNM-KP 30619 erano stati precedentemente assegnati a Rimasuchus lloydi e la loro riassegnazione a C. thorbjarnarsoni riduce la gamma territoriale di R. lloydi al Nord Africa.[1]

Filogenesi

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Di seguito è riportato un cladogramma dell'analisi filogenetica di Brochu & Storrs (2012):[1]


 Crocodylidae 

Tomistominae

 Crocodylinae 

"Crocodylus" megarhinus

Mekosuchinae

"Crocodylus" pigotti

"Crocodylus" gariepensis

Euthecodon arambourgii

Euthecodon brumpti

 Osteolaeminae 

Rimasuchus lloydi

Voay robustus

Osteolaemus osborni

Osteolaemus tetraspis

Mecistops cataphractus

 Crocodylus 

C. checchiai

C. palaeindicus

C. anthropophagus

Crocodylus thorbjarnarsoni

C. niloticus

C. siamensis

C. palustris

C. porosus

C. johnsoni

C. mindorensis

C. novaeguineae

C. raninus

C. acutus

C. intermedius

C. rhombifer

C. moreletii

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