Colombario di Scribonio Menofilo
Il colombario di Scribonio Menofilo è un colombario dell'antica Roma, situato nei pressi di Villa Pamphili.
Colombario di Scribonio Menofilo | |
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Civiltà | Romani |
Utilizzo | Colombario |
Epoca | I-II secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Roma |
Scavi | |
Data scoperta | 1984 |
Date scavi | 1984 |
Amministrazione | |
Visitabile | Sì |
Mappa di localizzazione | |
Storia
modificaCostruito durante l'età augustea, il colombario di Scribonio Menofilo fu utilizzato fino al II secolo[1]. Venne individuato e in parte distrutto nel XVI secolo durante i lavori di costruzione di una galleria sotterranea tra la palazzina dell'Algardi e il casino Bonci[2]. Fu nuovamente riscoperto nel 1984[1] quando la palazzina dell'Algardi fu interessati da lavori di ristrutturazione in quanto per sei mesi doveva ospitare la presidenza italiana della CEE[2].
Descrizione
modificaOriginariamente il colombario doveva avere una parte superiore, a livello delle strada, andata completamente distrutta, come dimostrano i resti di pavimento in opus spicatum e pezzi di muratura[2], ed una inferiore, quasi del tutto conservata. La zona inferiore è costituita da tre sale: una principale, più grande, e due più piccole[3], poste lungo la parate nord, tutte coperte da volta a botte[1]. L'accesso avviene mediante una scala in muratura con volta a botte, che corre parallela lungo i due ambienti più piccoli: in origine però si accedeva da una botola, posta a livello della strada, forse dov'era posto il vano superiore, tramite l'utilizzo di una scala a pioli[2].
Si arriva quindi ad uno dei due ambienti più piccoli, con parete sfondata proprio per permettere l'ingresso della scala, il quale presenta, oltre alle nicchie, una pavimentazione in opus scutulatum[3].
L'ambiente principale ha decorazione pittorica fino all'altezza della quarta o quinta fila di nicchie e ha come soggetti animali, frutti, maschere teatrali, ghirlande e paesaggi[1]. In alcuni casi si conservano tracce di affresco tra la quinta e la sesta fila il cui tema è quello della storia di Roma[3]. Il pavimento è in opus scutulatum nel quale sono stati inseriti pezzi di marmo come il pavonazzetto, l'africano e il giallo antico, dalle forme irregolari[1]. Lungo il lato est si trova l'iscrizione in mosaico nero, contenuta in una tabula ansata a mosaico bianco, con il nome del probabile maggiore contribuente del colombario, il quale a sue spese contribuì sicuramente alla pavimentazione, ossia il liberto Scribonio Menofilo[4]: questo possedeva anche alcune nicchie, le quali poi venivano donate a membri della propria famiglia, usanza tipica dell'epoca[5].
L'altro ambiente più piccolo presenta decorazioni pittoriche, tra la terza e la quarta fila di nicchie, che raffigurano pigmei e animali, mentre il pavimento è in mosaico bianco con l'inserimento di tessere colorate e decorazione centrale in pasta vitrea. La soglia che lo divide dalla sala principale è in mosaico con colori vivaci[6].
In totale il colombario era in grado di ospitare le ceneri di 500 persone[1] ed erano disposte in larga parte in olle cinerarie: in alcuni casi queste aveva coperchio rovesciato e forato al centro, il modo tale da versare le libagioni direttamente all'interno, oppure mancavano del tutto[6]. Tra una fila e l'altra di nicchie si trovano tabulae ansatae sulle quali sono dipinti i nomi dei defunti ospitati[1]: talvolta le nicchie venivano rivendute e in alcune si può leggere il nome sia del vecchio che del nuovo proprietario[5], mentre in altri case erano tamponate e il nome lo si poteva leggere direttamente sulla tamponature[6]. Inoltre, alcune nicchie, presentano decorazioni personalizzate come l'aggiunta di cornici in stucco o di oggetti[5].
Note
modificaBibliografia
modifica- Carlo Pavia, Guida di Roma sotterranea, 2000, Gangemi Editore, Roma, ISBN 9788849247022.