Complesso Khoja Gaukushan
Il complesso Khoja Gaukushan è un complesso di edifici religiosi, il più grande di Bukhara, in Uzbekistan.[1]
Complesso Khoja Gaukushan | |
---|---|
Stato | Uzbekistan |
Località | Bukhara |
Coordinate | 39°46′21.22″N 64°24′58.37″E |
Religione | musulmana |
Fondatore | sceicco Khoja Kalon |
Completamento | XVI secolo |
Bene protetto dall'UNESCO | |
---|---|
Centro storico di Bukhara | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (ii) (iv) (vi) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1993 |
Scheda UNESCO | (EN) Historic Centre of Bukhara (FR) Scheda |
Storia
modificaIn passato in questo luogo sorgeva un macello, infatti la parola Gaukushan significa "uccidere i tori". Successivamente divenne una piazza commerciale favorita dalla presenza di importanti arterie di transito che conducevano sino all'ingresso principale della città.
Il complesso venne poi eretto nel XVI secolo quando fu costruita la madrasa e la moschea e il minareto. Questo minareto ripete in dimensioni ridotte le forme del minareto Kalyan. La costruzione venne finanziata dallo sceicco Khoja Kalon (Gran Khoja), che riflette parte del nome della moschea e dell'intero complesso.
La madrasa venne costruita nel 1570 con una forma trapezoidale. Mentre nel 1598 è stata costruita la moschea, chiamata poi moschea Khoja. La sua costruzione si colloca durante il governo del primo khan shaybanide, quando Bukhara era la capitale.
Il complesso è considerato un capolavoro architettonico della scuola di Bukhara.
Galleria d'immagini
modifica-
Moschea Khoja Kalon
-
Minareto della moschea
-
Madrasa Gaukushan
Note
modifica- ^ Ensemble of Khoja Gaukushon – historical echo of Shaybanid Dynasty., su people-travels.com. URL consultato il 9 marzo 2017.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Complesso Khoja Gaukushan
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Ensemble of Khoja-Gaukushon, Bukhara, su advantour.com. URL consultato il 9 marzo 2017.
- Gaukushon Ensemble (XVII) - Samarkand Tour, su samarkandtour.com. URL consultato il 9 marzo 2017.