Il Comte AC-11-V fu un aereo per aerofotografia e cartografia, monomotore, monoplano ad ala alta sviluppato dall'azienda aeronautica svizzera Alfred Comte, Schweizerische Flugzeugfabrik nei tardi anni venti del XX secolo.

Comte AC-11-V
Descrizione
Tipoaereo da trasporto
Equipaggio3
ProgettistaAlfred Comte
CostruttoreSvizzera (bandiera) Comte
Data primo volo1931
Esemplari1
Dimensioni e pesi
Lunghezza8,40 m
Apertura alare14,60 m
Altezza2,90 m
Superficie alare24,40
Peso a vuoto900 kg
Peso max al decollo1 420 kg
Propulsione
Motoreun 1 Armstrong Siddeley Lynx
Potenza223 CV
Prestazioni
Velocità max190 km/h a 4 000 m
Autonomia600 km
Quota di servizio7 000 m

dati tratti da L'Aviazione grande enciclopedia illustrata[1]

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Storia del progetto

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Dopo aver realizzato il Comte AC-4, prodotto in serie dal 1928, la ditta svizzera "Alfred Comte, Schweizerische Flugzeugfabrik" avviò la progettazione di nuovi, e più grandi aerei da trasporto passeggeri, designati AC-5 e AC-8.[2] Partendo dalla fusoliera di quest'ultimo progetto la Comte diede vita all'AC-11-V, un velivolo progettato principalmente per effettuare rilevamenti topografici aerei.[2]

Descrizione tecnica

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L'AC-11-V era un monomotore, di costruzione mista. La velatura era di tipo monoplana, con piano alare montato alto e a sbalzo sulla fusoliera, controventato per irrigidire e rinforzare la struttura grazie a un'asta di controvento per lato.[1] La fusoliera era a sezione rettangolare, realizzata con struttura metallica rivestita da tessuto, e terminava in un impennaggio classico monoderiva.[1] Il carrello d'atterraggio era un classico biciclo anteriore fisso, con elementi anteriori ruotati e ammortizzati montati su struttura anch'essa ammortizzata, integrato posteriormente con un pattino d'appoggio posizionato sotto l'impennaggio di coda.[1]

Progettato e appositamente attrezzato per compiti di aerofotografia e cartografia, era alimentato da un motore radiale Armstrong Siddeley Lynx erogante la potenza di 223 CV, ed azionante un'elica bipala lignea.[1] La cabina di pilotaggio era completamente chiusa, e disponeva nella parte anteriore di due sedili affiancati per il primo e il secondo pilota, mentre un terzo sedile,[N 1] destinato al fotografo, si trovava nella parte posteriore. Il sedile di destra era ripiegabile al fine di consentire un facile accesso alla cabina.[1] I tubi di scarico del propulsore erano installati sul motore e passavano sotto la fusoliera, in modo che il fumo fosse scaricato vicino alla coda e non ostacolasse gli occupanti durante le loro missioni.[2] Il pavimento della cabina era provvisto di due aperture vetrate: la prima tra i sedili del pilota e del navigatore, per verificare la presenza di eventuali spostamenti durante il volo, e la seconda nella parte posteriore, per poter scattare foto aeree in verticale.[2]

Impiego operativo

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Il primo e unico esemplare costruito dell' AC-11-V volò nel 1931, o nel 1932, con l'immatricolazione CH 715 (HB-KIM).[2] Anche se la fotocamera non era particolarmente veloce, essa mostrava una stabilità molto elevata in volo, consentendo di effettuare scatti particolarmente nitidi.[2] L'esercito svizzero non si interessò al nuovo velivolo, in quanto utilizzava per le missioni di ricognizione fotografica tre BFM M 18d.[2] L'aeromobile fu acquistato dall'Aero Club di Losanna, e nel maggio 1943, nel corso della seconda guerra mondiale, fu requisito dall'esercito che lo utilizzò per scattare fotografie aeree del territorio nazionale.[3] Il 20 luglio fu immesso in servizio con l'immatricolazione militare C-715 dipinta sulla fusoliera.[3] Le immagini ad alta definizione ottenute consentirono di aggiornare rapidamente le mappe topografiche utilizzate dall'esercito e dai servizi civili.[3]

L'aereo fu ritirato dal servizio il 2 maggio 1945, e l'AC-11-V rientrò a far parte dell'Aero Club di Losanna dove fu modificato per il trasporto di passeggeri, fino alla sua demolizione.[3]

Utilizzatori

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  Svizzera

Annotazioni

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  1. ^ Quest'ultimo sedile, montato su binari su cui poteva essere bloccato, consentiva all'occupante di muoversi dietro tutti i finestrini posteriori della cabina senza alzarsi durante il volo.

Bibliografia

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  • Achille Boroli e Adolfo Boroli, Comte AC-11-V, in L'Aviazione grande enciclopedia illustrata, vol. 5, Novara, De Agostini, 1983, p. 133.
  • (DE) Walther J. Fuchs, Zürichsee Guide: Schiff ahoi!, Küsnacht, Digiboo Verlag Schiffliweg, 2018.
  • (EN) The Illustrated Encyclopedia of Aircraft (Part Work 1982-1985), Orbis Publishing, 1985.

Collegamenti esterni

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