Concattedrale di Santa Maria Assunta (Irsina)
La chiesa di Santa Maria Assunta è il duomo di Irsina e concattedrale dell'arcidiocesi di Matera-Irsina.
Concattedrale di Santa Maria Assunta | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Località | Irsina |
Coordinate | 40°44′30.27″N 16°14′37.33″E |
Religione | cattolica |
Titolare | Maria Assunta |
Arcidiocesi | Matera-Irsina |
Consacrazione | 26 settembre 1802 |
Inizio costruzione | X secolo |
Completamento | XVIII secolo |
Storia
modificaL'edificio ha origini antiche. Secondo una tradizione esso fu ricostruito dopo un incendio in stile romanico nel 988 dal principe di Salerno, Giovanni; fu ancora ricostruito ed ampliato dopo un saccheggio nel 1133. La chiesa fu poi sostanzialmente rifatta in forme barocche nel Settecento e consacrata nel 1802. Solo il campanile, oltre alla cripta romanica, ha conservato il suo aspetto originario, romanico nella parte inferiore e gotico in quella superiore, con finestre bifore ed archetti pensili.
Un importante restauro (sia interno che esterno), durato più di un anno, si è concluso nei primi mesi del 2016.
Descrizione
modificaLa facciata si presenta in forme barocche napoletane, con un portale centrale riccamente decorato. L'interno è a pianta a croce latina, con tre navate suddivise da pilastri e terminanti con tre absidi, con transetto sormontato da una cupola, e con cappelle laterali.
Tra le opere d'arte degne di menzione, si ricordano:
- il fonte battesimale in marmo rosso finemente lavorato (1454);
- una statua in pietra raffigurante una Madonna col bambino di Nicolò Pizzolo (metà del XV secolo);
- il coro ed il pulpito, di legno, entrambi del Settecento;
- sopra l'altare maggiore, il Crocifisso ligneo della scuola del Donatello (1454), la cui espressione è resa in termini drammatici e realistici;
- diverse opere settecentesche di scuola napoletana, tra cui la Visitazione e l'Adorazione del Bambino Gesù ad opera di Andrea Miglionico, ed altre opere della donazione De Mabilia (XV secolo);
- la cripta romanica con pianta a croce greca e pilastri; parte della cripta poggia sulla pietra viva;
- la controversa statua raffigurante Sant'Eufemia, patrona della città; l'opera è stata attribuita al Mantegna da Clara Gelao, direttrice della Pinacoteca provinciale di Bari, con il sostegno di parte della critica tra cui Vittorio Sgarbi, ed è stata esposta alla mostra del Mantegna tenutasi nel 2006 a Mantova[2][3]. Secondo altri critici, invece, tra cui Giovanni Agosti che ha curato l'esposizione del Mantegna al Louvre, l'opera, esposta anche in quella mostra, è da attribuire a Pietro Lombardo[4][5]. Il dibattito tra le due correnti di pensiero è tuttora aperto[6].
Note
modifica- ^ Matera, la bellezza del restauro a vista della statua di Sant'Eufemia di Irsina, su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 5 febbraio 2020.
- ^ Mostra del Mantegna: riscoperte e restauri ma quante novità, su patrimoniosos.it. URL consultato il 24 dicembre 2009.
- ^ Mantegna a Mantova 1460-1506, su ilmantegna.it. URL consultato il 24 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2009).
- ^ Dalla Basilicata al Louvre, il viaggio insolito di Sant'Eufemia, su ilsole24ore.com. URL consultato il 24 dicembre 2009.
- ^ Mantegna, Louvre - recensione ed opinioni [collegamento interrotto], su omnidir.it. URL consultato il 24 dicembre 2009.
- ^ Andrea Mantegna o Pietro Lombardo?, su ianora.it. URL consultato il 24 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su concattedrale di Santa Maria Assunta
Collegamenti esterni
modifica- La cattedrale sul sito del Comune di Irsina
- La cattedrale Archiviato il 31 ottobre 2011 in Internet Archive. sul sito di Irsina-Arte
- Galleria fotografica, su basilicata.cc. URL consultato l'11 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
- La statua di Sant'Eufemia Archiviato il 31 ottobre 2011 in Internet Archive. attribuita al Mantegna
- Chiesa di Santa Maria Assunta (Irsina) su BeWeB - Beni ecclesiastici in web
Controllo di autorità | VIAF (EN) 152653620 · LCCN (EN) n2005039844 |
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