Confine tra il Burundi e il Ruanda
Il confine tra il Burundi e il Ruanda ha una lunghezza di 315 km e va dal triplice confine con la Repubblica Democratica del Congo a ovest, fino al triplice confine con la Tanzania a est[1].
Confine tra il Burundi e il Ruanda | |
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Localizzazione del Burundi (in arancione) e del Ruanda (in verde). | |
Dati generali | |
Stati | Burundi Ruanda |
Dati storici | |
Istituito nel | 1962 |
Descrizione
modificaIl confine si estende generalmente in direzione ovest-est e parte dal triplice confine con la Repubblica Democratica del Congo alla confluenza dei fiumi Ruzizi e Ruhwa. Gran parte del tracciato prosegue attraverso vari corsi d'acqua, tra i quali i più importanti sono il Kanyaru e il Kagera e attraverso due laghi, il lago Cyohoha e il lago Rweru. Utilizza inoltre una serie di tratti rettilinei tra i torrenti e termina il suo percorso al triplice confine con la Tanzania[2].
Storia
modificaTra il 1885 e la prima guerra mondiale, il Ruanda-Urundi faceva parte dell'Africa orientale tedesca insieme al Tanganica. Esisteva di fatto un confine tra gli antichi regni del Ruanda e dell'Urundi sia prima che durante l'amministrazione tedesca[2]. Dopo la prima guerra mondiale, con la sconfitta della Germania, il Ruanda-Urundi divenne un mandato belga della Società delle Nazioni mentre il Tanganica passò sotto il mandato britannico.
Una legge belga del 21 agosto 1925 unì amministrativamente il Ruanda-Urundi con il Congo belga e dopo la seconda guerra mondiale il mandato delle due entità divenne un'amministrazione fiduciaria belga delle Nazioni Unite[3]. La delimitazione del confine risale al 1949 tramite a un'ordinanza emanata dal vice governatore generale del Ruanda-Urundi che stabilì ufficialmente la frontiera tra le due entità dell'amministrazione fiduciaria belga[2].
Sia il Ruanda che l'Urundi divennero indipendenti il 1º luglio 1962, rispettivamente come Repubblica del Ruanda e Regno del Burundi e da allora il confine divenne internazionale tra due stati sovrani.
Il Belgio e la Germania stabilirono il corso del fiume Ruzizi come limite tra i rispettivi territori tramite una convenzione sottoscritta l'11 agosto 1910. Nel 1924 un protocollo tra il Belgio e il Regno Unito delineò i confini comuni tra il Tanganica e il Ruanda-Urundi.[2] Prima della prima guerra mondiale, il triplice confine del Ruanda e dell'Urundi con il resto dell'Africa orientale tedesca era apparentemente alla confluenza dei fiumi Ruvubu e Kagera. Dopo la fine del conflitto l'area tra il Ruvubu e il Kagera, verso ovest fino all'attuale confine Burundi-Tanzania, che era stata precedentemente amministrata dall'Urundi, venne inclusa nel Tanganica[2].
Dispute territoriali
modificaBurundi e Ruanda hanno una disputa territoriale su un'area di 2 km² nella collina di Sabanerwa, un'area coltivata nella valle di Rukurazi, dove il fiume Kanyaru ha deviato il suo corso verso sud dopo le forti piogge del 1965[4]. Una controversia territoriale simile si è verificata nella località burundese di Ruzo, nel comune di Giteranyi, nella provincia di Muyinga[5]. Persistono inoltre conflitti transfrontalieri tra tutsi, hutu, altri gruppi etnici, ribelli politici, bande armate e varie forze governative nella regione dei Grandi Laghi[4].
Note
modifica- ^ Africa :: Burundi — The World Factbook - Central Intelligence Agency, su cia.gov. URL consultato il 9 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2018).
- ^ a b c d e (EN) International Boundary Study No. 72 – June 1, 1966 Burundi – Rwanda Boundary (PDF), su fall.fsulawrc.com. URL consultato il ottobre 9, 2020 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2019).
- ^ Ruanda and Urundi | International Encyclopedia of the First World War (WW1), su encyclopedia.1914-1918-online.net. URL consultato il 9 ottobre 2020.
- ^ a b Field Listing :: Disputes - international — The World Factbook - Central Intelligence Agency, su cia.gov. URL consultato il 9 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2020).
- ^ (EN) Burundi-Rwanda: Officials vow to resolve land disputes by June - Burundi, su ReliefWeb. URL consultato il 9 ottobre 2020.