Cornello dei Tasso
Cornello dei Tasso è una frazione del comune di Camerata Cornello, in provincia di Bergamo. Situato nella Val Brembana, è tra i borghi più caratteristici ed i meglio conservati della Lombardia grazie all'isolamento che vissuto negli ultimi secoli, ma anche ad un recente intervento di recupero. È raggiungibile solo a piedi, dal capoluogo comunale Camerata Cornello poco discosto, da cui dista circa 2 km e fa parte de I borghi più belli d'Italia. La frazione, luogo dei origine dell'importante famiglia dei Tasso, che dal XV secolo ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione del sistema postale in Europa, e dalla famiglia ne prende il nome.[1][2]
Cornello dei Tasso frazione | |
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Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Bergamo |
Comune | Camerata Cornello |
Territorio | |
Coordinate | 45°53′34″N 9°39′15″E |
Altitudine | 800 m s.l.m. |
Abitanti | 48 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 24010 |
Prefisso | 0345 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | B471 |
Cartografia | |
Storia
modificaIl nome “Cornello dei Tazzis” risulta inserito in un atto del 14 gennaio 1332, rogato dal notaio Guarisco de Panizzoli di Zogno. Il documento cita: “in territorio de S.Pietro de Ortio ibi ubi dicitur in Cornello de Tazzid, ad domun habitationis Benedicti, Ferrarius de Tazzus”.[3] Secondo lo storico Donato Calvi nel suo Effemeride Sagro Profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo sua Diocesi et Territorio alla data del 3 gennaio 1452 fu visitata da Federico II.[4]
La piccola contrada ha una storia legata al commercio e alla via Mercatorum che era il passaggio commerciale dei prodotti che dalla Valtellina si collegavano con la val Brembana. Questo importante collegamento ha dato alla frazione un certo rilievo anche per aver dato i natali all'importante famiglia Tassi.
La nuova via Priula che aveva un percorso sul fondo valle, costruita nel 1592 voluta dal podestà di Bergamo Alvise Priuli, ha isolato il territorio che ha subito un grave periodo di declino. Questo ha permesso il mantenimento integro degli edifici e delle strade che sono in ciottolato di pietra, e l'impianto urbano che si sviluppa su quattro piani istituiti nel tempo.[5]
La decadenza della località venne descritta anche dagli storici. Scrisse Giovanni Maironi da Ponte[6]
«Cornello villaggio di Valbrembana Oltre l Goggia nel circondario del distretto e della pretura della Piazza, è appartenenza della parrocchia di Camerata, e resta sopra una scoscesa e dirupata eminenza quasi immeditamente sulla sponda occidentale del Brembo. Il suo territorio tutto di pendio sulla giogaia, che questa valle separa dalla Valsassina, tranne alcuni pochissimi campi a biada, è tutto a praterie a pastoli ed a boschi. Nel villaggio si veggono tuttora de' grandi caseggiati smantellati e crollanti i quali indicano che quivi altra volta soggiornarono agiate e signorili famiglie»
Anche lo scrittore e poeta di Zogno Alberto Astori nel 1844 scrisse:
«Giace l'alpestre suo umil soggiorno/abbandonato alle rovine in preda,/non serba ormai più in magion l'aspetto:/fatto è sasso, e macerie, e sterpi e tronchi.»
Mentre l'abate Girolamo Figini ben descrisse la povertà del luogo:
«[…] attualmente il Cornello è abitato da poveri montanari che d'estate sono costretti ad emigrare in Francia, impiegandosi nella fabbrica del carbone, per guadagnarsi quel pane che non dà loro la povertà del sito […]»
La notorietà della famiglia Tasso non fu però dimenticata venne infatti richiesto da Antonio Tiraboschi nel 1882 la creazione di un monumento dedicato alla famiglia, e nel 1886 l'amministrazione pose una lapide sulle antiche tracce del palazzo della famiglia.[7] L'attenzione alla località però venne nella prima metà del Novecento con l'architetto Luigi Angelini che promosse attraverso la Comunità Montana Valle Brembana la valorizzazione dell'impianto urbano e storico della frazione.[8]
La dinastia principesca dei Thurn und Taxis è tuttora una nobile ed importante famiglia tedesca, di origine italiana (i Tasso, originari di Cornello: assunsero già a partire dal Quattrocento un ruolo fondamentale nella diffusione del sistema postale in Europa e tale funzione perdurò sino a tutto il XVIII secolo.
Descrizione
modificaSi accede all'abitato attraverso una antica mulattiera che conduce a un avamposto composto da una porta ad androne, con due archi di accesso in uscita e in entrata. La località si sviluppa su più livelli, assumendo l'aspetto definito tra il Quattrocento e il Settecento, sotto la dominazione della Serenissima.
La frazione è posta su di uno sperone roccioso e si sviluppa su quattro altezze. Quella inferiore presenta una serie di fabbricati disposti orizzontalmente, che sono a precipizio sul fiume Brembo corrispondenti alla parte più antica, quella che originariamente ospitava le mura di cui rimane qualche traccia. Qui vi sono resti dell'antico palazzo Tasso.[9]
Segue la parte con il porticato di circa 100 metri, che era il passaggio della via Mercatorum, e si presenta con il soffitto in travi di legno e grandi arcate a tutto sesto in pietra e rappresenta la parte più significativa della località. Il porticato ospita alcune attività commerciali nella parte a nord, e i locali delle antiche scuderie, nell'antichità la parte più importante.
Seguono sul terzo livello, che si sviluppa su di una via meno compatta delle precedenti con alcune abitazioni, di cui alcune con un impianto architettonico molto semplice, ma vi sono anche palazzi di un certo pregio.
La frazione termina con la parte superiore, più a nord, con la presenza dell'antica chiesa dedicata a sant'Antonio di Padova che per i valligiani è conosciuta con l'intitolazione ai santi Cornelio e Cipriano.
L'antico palazzo Tasso, di proprietà dell'antica famiglia, che si trova spostato dall'urbano le cui poche tracce dell'originaria struttura sono state recuperate grazie all'impegno dell'amministrazione provinciale.[5]
Il borgo terminava on le due piccoli borghi detti del Mulino e del Torchio con le strade che li collegavano che ne riportano il medesimo nome, ma di cui rimangono a testimonianza solo pochi ruderi, anche se inseriti nelle mappe del catasto urbano austriaco.[10]
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Palazzo Tasso
Il palazzo che serviva come luogo per gli avvistamenti, data la sua posizione dominante, è la parte più antica della frazione, conserva tracce delle antiche mura e dell'antica struttura quattrocentesca residenza della famiglia Tasso.
- Chiesa dei santi Cornelio e Cipriano
La chiesa di Sant'Antonio di Padova conosciuta come la chiesa dedicata ai santi Cornelio e Cipriano è posta in posizione quasi dominante, ed è testimonianza dell'architettura romanica sul territorio risalente al XII secolo.[11] Originaria è la torre campanaria con le due bifore. La struttura ha avuto nel tempo molte modifiche ma mantiene gli affreschi risalenti al Quattrocento e Cinquecento, che anche se di difficile identificazione, sono da collegare alla famiglia dei Baschenis di Averara. I dipinti sono anche uno studio di come era la vita, gli usi e i costumi degli abitanti la valle sia dei contadini che della nobiltà nella prima metà del secondo millennio.
- Museo dei Tasso e della storia postale
Il Museo dei Tasso e della storia postale raccoglie documenti e testimonianze della vita dei Tasso, della loro attività postale nonché testi di Bernardo e Torquato Tasso. Non è solo un museo ma anche un centro culturale di ricerca.[12]
Galleria d'immagini
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Chiesa di Cornello dei Tasso
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Ingresso al borgo
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Resti del castello dei Tasso
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Strada porticata
Note
modifica- ^ Gabriele Medolago, Le poste dei Tasso da Cornello all'Europa, Bergamo, Corponove, 2021, ISBN 9791280344144.
- ^ Mora, p. 9.
- ^ Mora, p. 15.
- ^ Donato Calvi, Effmeide Sagro Profgana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo sua Diocesi et Territorio, III, 1676.«Federico III, austriaco Re dei Romani, in passando dalla Germania in Italia per ricevere dalle mani del Pontefice l'imperial corona, alli 3 gennaio che fù hoggi giunto al Cornello terra della Valle Brembana inferiore fu da quattro Veneti Senatori, con ogni pompa raccolto, et dopo haverli Bernardino Giustiniano, uno de i quattro elegante oratione recitata, partì Cesare il vegnente giorno verso il Milanese.»
- ^ a b Cornello dei Tasso, su Brembana.info. URL consultato il 16 settembre 2024..
- ^ Giovanni Maironi da Ponte, Dizionario odeporico o sia storico politico naturale dellaprovincia Bergamsca, vol. 2, Stamparia Mazzoleni, 1819-1820, pp. 45-47.
- ^ Mora, p. 25.
- ^ Mora, p. 26.
- ^ Mora, p. 34.
- ^ Mora, p. 38.
- ^ Mora, p. 35.
- ^ Tarcisio Bottani, I Tasso del Bretto. I documenti tassiani dell'Istituto Sacra Famiglia di Comonte, 2002, SBN IT\ICCU\LO1\0625435.
Bibliografia
modifica- Antonio Tiraboschi, Cornello di Valle Brembana patria dei Tasso, Estratto da studi tassiani, 1968, SBN IT\ICCU\LO1\1056757.
- Vittorio Mora, Cornello dei Tasso, Comune di Camerata Cornello, 1991, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\LO1\0050951.
- Tarcisio Bottani, I tasso e le poste pontificie, Museo dei Tasso e della storia postale, 2000, ISBN 88-87831-11-4.
- Le poste dei Tasso-Da Cornello all'Europa, Bergamo, Corponove, 20221, ISBN 9791280344144.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cornello
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Cornello
Collegamenti esterni
modifica- Cornello dei Tasso., su brembana.info.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 124406058 · LCCN (EN) n85260205 · J9U (EN, HE) 987007564884805171 |
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