Corrado Venini
«Se io cado per la Patria, dovrai nella mia morte trovare una ragione in più per amare questa nostra Italia.»
Corrado Venini (Como, 4 gennaio 1880 – Monte Maggio, 20 maggio 1916) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante il corso della prima guerra mondiale.
Corrado Venini | |
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Il capitano Corrado Venini | |
Nascita | Como, 4 gennaio 1880 |
Morte | Monte Maggio, 20 maggio 1916 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Alpini |
Unità | 5º Reggimento alpini |
Anni di servizio | 1900-1916 |
Grado | Capitano |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia degli Altipiani |
Comandante di | 91ª Compagnia, Battaglione "Monte Suello, 5º Reggimento alpini |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro[1] | |
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Biografia
modificaNacque a Como il 4 gennaio 1880, all'interno di una agiata famiglia di origini nobili,[N 1] figlio di Guido e Gioconda Caimi.[2]
Dopo aver frequentato il Liceo Ginnasio "Alessandro Volta" di Como, intraprende la carriera militare,[3] arruolandosi nel Regio Esercito il 29 ottobre 1898,[2] e iniziando a frequentare il corso per allievi ufficiali presso la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena, da cui uscì nel settembre 1900 con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo, assegnato al 3º Reggimento alpini del corpo degli alpini.[3]
Promosso tenente nel dicembre 1903, viene assegnato alla neocostituita compagnia sciatori[N 2] con cui eseguì ardite escursioni in ambito montano, e componendo, nel 1909, l'Inno degli alpini sciatori, canto destinato ad avere poi una grande fortuna nel corso della guerra.[3]
Nel settembre 1905 si distinse durante il corso delle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto in Calabria, ricevendo successivamente un attestato di benemerenza.[3]
Promosso capitano a scelta nel dicembre 1912, fu trasferito in forza al 5º Reggimento alpini, e dal gennaio 1913 prese parte alla guerra italo-turca, al comando di una compagnia del battaglione "Vestone", meritandosi tre encomi solenni per le azioni di Teneduk, Assaba, Ettangi e Mduar. Rientrò in patria nel febbraio del 1914. Nel 1915 gli nasce il figlio Giulio, destinato ad essere insignito, come lui, della massima riconoscenza al Valor Militare.[4]
La prima guerra mondiale
modificaCon l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, assunse temporaneamente il comando del battaglione Vestone, iniziando le operazioni belliche contro l'Austria-Ungheria in Valle di Ledro, in Trentino.[2] Nei mesi successivi, combatte nel settore delle Giudicarie, distinguendosi, in ottobre, nel vittorioso attacco contro Cima Nodice e poi, in dicembre, contro Monte Vies.
Nell'aprile del 1916, al comando della 91ª Compagnia, fu mandato con la sua unità a costituire, insieme ad altre, il nuovo battaglione "Monte Suello" che, in maggio, venne inviato sull'altopiano dei Sette Comuni per contrastare la Strafexpedition,[2] scatenatasi il 15 maggio dello stesso anno.[3]
Già destinato ad altro incarico non volle abbandonare i propri uomini,[2] e il 18 maggio, dopo tre giorni di violentissimi combattimenti, espostosi per dirigere l'azione della propria compagnia che si trovava in difficoltà, venne gravemente ferito dal fuoco nemico.[2] Per non abbandonare la linea di combattimento rifiutò, però, di farsi trasportare al posto di medicazione rimanendo al suo posto di comando per altre sette ore, prima di lasciare la linea del fuoco. Trasportato presso la 35ª Sezione di Sanità, decedette due giorni dopo.[3]
Alla sua memoria fu conferita dapprima la Medaglia d'argento al valor militare, con Decreto Luogotenenziale del 7 dicembre 1916, che fu poi tramutata in Medaglia d’oro con Regio Decreto 8 gennaio 1922.[3] La massima onorificenza venne consegnata a suo figlio Giulio da Re Vittorio Emanuele III durante un'apposita cerimonia tenutasi a Bergamo il 15 giugno 1922.[3]
Riconoscimenti
modificaNumerosi sono i riconoscimenti che, in varie località italiane e specialmente tra Como e Milano, sono stati tributati alla memoria del capitano Corrado Venini. In particolare, Como, la sua città natale, gli ha intitolato una piazza, Piazza Medaglie d'Oro (il nome di Venini è riportato insieme agli altri decorati di Medaglia d'oro comaschi), una via, attuale Via Corrado e Giulio Venini, e la scuola elementare "Corrado e Giulio Venini". La città di Milano gli ha invece intitolato una via, attuale Via Giulio e Corrado Venini nel quartiere NoLo e la scuola elementare "Giulio e Corrado Venini". La sezione dell'Associazione Nazionale Alpini di Varenna porta il suo nome, così come il Forte di Oga a Oga di Valdisotto.
Onorificenze
modifica— Regio Decreto 8 gennaio 1922[6]
— Decreto Luogotenenziale 7 dicembre 1916.[6]
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ La sua famiglia era originaria di Porlezza, sul lago di Como.
- ^ Allora si stava sperimentando l'utilizzo degli sci in ambito militare, e lui divenne istruttore dei primi corsi per alpini sciatori,.
Note
modifica- ^ Bianchi, Cattaneo 2011, p. 110.
- ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
- ^ a b c d e f g h Bianchi, Cattaneo 2011, p. 111.
- ^ Bianchi, Cattaneo 2011, p. 112.
- ^ Motivazione della M.O.V.M. dal sito quirinale.it, su quirinale.it. URL consultato il 25 febbraio 2010.
- ^ a b Bollettino Ufficiale 1922, pag.94.
Bibliografia
modifica- Albo d'Oro dei Decorati della provincia di Como, a cura dell'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro - Federazione di Como.
- Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
- Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
- Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
- Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
- Le Medaglie d'Oro al valor militare – Gruppo Medaglie d'Oro al valor militare d'Italia, Roma 1965
- Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918 – Alpini – Reggimenti, Battaglioni, Edizioni Ufficio Storico, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Roma, 1928.
- Voce Venini, Corrado, in Enciclopedia Militare - Arte, Biografia, Geografia, Storia e Tecnica militare, Vol. VI, p. 1401, Istituto Editoriale Scientifico - Il Popolo d'Italia, Milano, 1933.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Corrado Venini, su Combattenti Liberazione, http://www.combattentiliberazione.it. URL consultato il 4 maggio 2019.
- Il forte di Oga, descrizione, su Il forte di Oga, https://www.fortedioga.it. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2019).
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