Corrente limite
In elettrochimica, la corrente limite corrisponde al valore di intensità di corrente che attraversa una cella elettrochimica quando la velocità delle semireazioni redox (riduzione e ossidazione) è molto elevata, per cui lo stadio cineticamente determinante del processo elettrochimico che avviene nella cella è il trasferimento di materia.
In particolare, si parla di corrente limite di diffusione se lo stadio cineticamente determinante è il trasporto migrativo degli ioni dal bulk (la parte del solido abbastanza lontana dalle regioni del solido stesso in cui avvengono gli scambi di materia, quantità di moto e calore, da non percepirne gli effetti) dell'elettrolita alla superficie dell'elettrodo e viceversa.
Corrente limite di diffusione
modificaNei primissimi istanti del funzionamento di una cella elettrochimica il trasporto di carica è assicurato dalla presenza di ioni in prossimità del doppio strato elettrico che circonda l'elettrodo. Una volta che tali ioni vengono ridotti (al catodo) o ossidati (all'anodo), per fare sì che la corrente continui a circolare è necessario che gli ioni all'interno dell'elettrolita migrino dal bulk dell'elettrolita fino alla superficie degli elettrodi. In queste condizioni lo stadio cineticamente determinante del processo è quindi il trasferimento di materia (cioè occorre più tempo per l'approvvigionamento di ioni dal bulk piuttosto che per la riduzione/ossidazione di tali ioni) e la velocità del processo (e quindi l'intensità di corrente, essendo legata alla velocità di reazione dalle leggi di Faraday sull'elettrolisi) aumenta all'aumentare della mobilità degli ioni dell'elettrolita.
Corrente limite di diffusione e concentrazione del reagente
modificaIl flusso di materia della specie chimica che attraversa l'unità di area nell'unità di tempo in una cella elettrochimica è esprimibile secondo la legge di Faraday come
dove:
- n: numero di moli della specie chimica [mol];
- A: area [m2];
- t: tempo [s];
- i: densità della corrente elettrica [A/m2]
- z: numero di elettroni scambiati;
- F: costante di Faraday [C/mol].
All'interno dello strato di diffusione di Nerst il trasporto di materia è dovuto solo a fenomeni di diffusione, perciò in stato stazionario il flusso molare avviene seguendo la prima legge di Fick. Per la reazione all'interfaccia elettrodo/elettrolita sussiste la relazione:
dove:
- D: coefficiente di diffusione [m2/s];
- CR: concentrazione della specie ridotta [mol/m3];
- CO: concentrazione della specie ossidata [mol/m3];
- x: coordinata spaziale [m].
che opportunamente integrata diventa
dove:
- Coo: concentrazione nel bulk [mol/m3];
- C0: concentrazione all'interfaccia elettrodo/elettrolita [mol/m3];
- δN: spessore dello strato di diffusione [m].
Quando viene chiuso il circuito, la corrente attraversa la cella e la concentrazione all'interfaccia va via via scemando, tanto che al limite tende a zero: nel momento in cui ciò accade diventa importante il trasporto di materia dal bulk verso l'interfaccia. In questa situazione, nella quale la concentrazione all'interfaccia è pressoché nulla e la specie chimica reagisce non appena tocca l'elettrodo, la corrente ha raggiunto una soglia oltre la quale non può andare: tale valore è detto corrente limite, e la formula precedente diventa:
Spesso però δN non è misurabile sperimentalmente, per cui si introduce il coefficiente di trasporto di massa definito come:
La corrente limite dunque viene espressa come:
La corrente limite di diffusione IL corrisponde ad un valore massimo dell'intensità di corrente e dipende solo dalla concentrazione iniziale di reagente (o "specie elettroattiva") C, secondo la seguente legge di proporzionalità:[1][2][3]
- IL = k·C
in cui k è una costante pari a:[4]
- k = nFAkm
essendo:
- n: numero di elettroni scambiati durante la reazione redox;
- F: costante di Faraday;
- A: area dell'elettrodo;
- km: coefficiente di trasferimento di massa.[3]
Corrente limite di diffusione in polarografia
modificaAttraverso la polarografia, conoscendo la concentrazione di specie elettroattiva nel bulk dell'elettrolita e la corrente limite di diffusione, è possibile determinare la quantità di ioni presenti in soluzione.[5]
Per massimizzare il contributo della corrente limite di diffusione in una cella polarografica si può fare uso di elettrolita di supporto e la soluzione non deve essere agitata.[6]
Corrente limite di diffusione dell'ossigeno
modificaNel caso in cui la corrosione avvenga in maniera uniforme, la velocità di corrosione è legata alla corrente di corrosione. Inoltre, se lo stadio cineticamente determinante del processo di corrosione è la diffusione dell'ossigeno, la corrente di corrosione è uguale alla corrente limite di diffusione dell'ossigeno.[7]
Note
modifica- ^ http://farmacia.frm.uniroma1.it/didattica/att/43e2.file.pdf[collegamento interrotto]
- ^ Polarografia nell'Enciclopedia Treccani
- ^ a b SOS Chimica
- ^ Relazione fra corrente e differenza di potenziale applicata
- ^ polarografìa - Sapere.it
- ^ http://digilander.libero.it/domenicolafortezza/entranelsito/lachimica/tecnicheanalitiche/metodielettrochimici/polarografia.pdf
- ^ http://www.unibg.it/dati/corsi/8421/14990-Cap-2%20Rev%202005.pdf
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) IUPAC Gold Book, "limiting current", su goldbook.iupac.org.
- (EN) IUPAC Gold Book, "limiting adsorption current", su goldbook.iupac.org.
- (EN) IUPAC Gold Book, "limiting catalytic current", su goldbook.iupac.org.
- (EN) IUPAC Gold Book, "limiting diffusion current", su goldbook.iupac.org.
- (EN) IUPAC Gold Book, "limiting kinetic current", su goldbook.iupac.org.
- (EN) IUPAC Gold Book, "limiting migration current", su goldbook.iupac.org.