Cosmos 1066
Il Cosmos 1066 è il nome con il quale venne lanciato il satellite artificiale sovietico Astrofizika (indice GRAU 11F653). Il lancio venne effettuato il 23 dicembre 1978 dal cosmodromo di Plesetsk tramite un vettore Vostok-2M. Non è chiaro quale fosse l'esatta natura di questo satellite: dal nome, la missione sembrerebbe legata a ricerche astrofisiche, anche se voci recenti riferiscono di esperimenti legati all'osservazione di sorgenti luminose artificiali sulla Terra. Comunque, è stato ipotizzato anche un suo impiego per test militari[1]. La missione durò due anni.
Descrizione tecnica
modificaL'Astrofizika utilizzava la carrozza dei satelliti meteorologici Meteor-1, ed aveva un peso al lancio di 2 750 kg. Situato in orbita terrestre bassa, aveva perigeo 819 km, apogeo 890 km, inclinazione 81,2 gradi e periodo orbitale di 102 minuti[2].
Il payload, secondo voci recenti, sarebbe stato costituito da strumenti ottici in grado di osservare i laser: grazie a queste osservazioni, infatti, il satellite sarebbe stato in grado di effettuare degli aggiustamenti nella navigazione, e sarebbe così stato possibile valutare l'efficacia e la precisione del motore al plasma SPT-50[1] (SPD-50 secondo altre fonti[2]) che garantiva la propulsione dell'Astrofizika[2]. Questo motore, alimentato allo Xeno, era stato progettato dall'OKB Fakel, ed aveva una potenza di 350 W, con una spinta di 20 mN ed un impulso specifico di 1 250 secondi[3]. La durata di funzionamento raggiungeva le 2 250 ore[4].
L'utilizzo dei laser, comunque, ha fatto pensare anche ad un impiego legato allo sviluppo di tecnologie militari. Il riferimento, infatti, potrebbe essere a sperimentazioni legate all'installazione Terra-3[5].
Note
modificaBibliografia
modifica- (EN) O. Gorshkov, Russian Electric Propulsion Thrusters Today, in Russian Space News, vol. 61, n. 7, 1999, pp. 5-11.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Mark Wade, Astrofizika, in http://www.astronautix.com. URL consultato il 20 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2011).
- (EN) Jacques van Oene, Jonathan's Space Report No. 532, su spaceref.com, 10 agosto 2004. URL consultato l'11 ottobre 2023.
- (EN) Gunter Krebs, Astrofizika (11F653), su space.skyrocket.de. URL consultato l'11 ottobre 2023.
- (EN) Jonathan McDowell, Liquid engines, su planet4589.org. URL consultato l'11 ottobre 2023.