I Curlo sono una delle più antiche famiglie nobili italiane, di origine ligure. Furono marchesi e patrizi di Ventimiglia, Taggia e Genova.

Curlo
StatoRepubblica di Genova, Contea di Ventimiglia
TitoliPatrizi di Genova, marchesi
FondatoreTarganigra Curlo

 

Medioevo

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La prima testimonianza della famiglia Curlo risale al 954, quando viene citato Curlo Targanigra di Eyrole, vassallo del conte di Ventimiglia Guido Guerra.[1][2]

1161: Gianotto è console di Genova .

1188: Oggerio firma il trattato di pace con Pisa per la Repubblica di Genova .

Nel 1268 Vivaldo era uno degli otto nobili del consiglio del Podestà forestiero.

Nel 1270 i Curlo furono a capo dell'opposizione armata dei ghibellini di Ventimiglia a Luca Grimaldi, fautore della parte guelfa e appena eletto Podestà della città. La lotta tra le due fazioni portò alla rivolta di Genova in cui furono gridato capitani del popolo Oberto Doria e Oberto Spinola.[3] I Curlo erano all'epoca molto potenti e ricchi, come si evince dai vasti possedimenti donati nel 1273 da Folco alla Certosa di Pesio. [4] [5]

Nel 1349 Fasciolo era castellano di Castelfranco (Finale Ligure).

Nel 1353 Luigi fu podestà di Ventimiglia.

Nel 1370, Giannotto fu ambasciatore di Genova presso il duca di Milano, e Cristiano fu anziano della Repubblica di Genova, ambasciatore presso il papa Urbano V e comandante di Genova.

Nel 1450 Giacomo, sposato con Argentina Spinola, fu ambasciatore presso il re Alfonso V d'Aragona .

Lazzaro entrò nel Libro d'Oro della nobiltà genovese nel 1557.

Nel 1558 Fra' Filippo era vescovo della regione del Nebbio in Corsica .

Rinascimento

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Palazzo Curlo Spinola dell'inizio del XVIII secolo di Taggia, Liguria [6]

La famiglia si trasferì a Taggia, dove nel 1575 entrò nel Libro d'Oro della nobiltà.

Nel 1614, il vescovo della diocesi cattolica romana di Ventimiglia-Sanremo, Girolamo Curlo, fu inviato in Corsica come Commissario Apostolico e lì morì avvelenato.

Nel 1625 Giovanni fu cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Nel 1636 Roberto fu nunzio in Polonia.

Il Palazzo Curlo-Spinola fu costruito tra il 1665 e il 1679.

Risorgimento

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1767: Girolamo fu senatore.

Eleonora Curlo Ruffini (1781-1856), figlia di Ottavio Curlo e Agnese Spinola, fu nota come patriota italiana, madre del patriota Jacopo Ruffini e dello scrittore patriottico Giovanni Ruffini.

1796-1797: Tommaso Antonio fu Podestà di Varese Ligure .

1892: riconosciuti patrizi genovesi (uomini e donne) e marchesi (primogeniti maschi).

Tempi moderni

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Nel 1911 l'"Elenco ufficiale della nobiltà italiana" distingue cinque rami della famiglia, con il ramo più anziano dei patrizi (nobili) di Genova e gli altri due rami nobili di Taggia.

La famiglia Gennari Curlo di Torino (ramo di Genova) e la famiglia Curlo oggi residente a Cuneo e Taggia (ramo di Taggia) sono gli ultimi discendenti della famiglia Curlo.

Lo stemma dei Curlo è dorato con un'aquila coronata di nero, corona marchesale. Il motto è "Penetrabili Visu" (penetrabili con lo sguardo).[7]

  1. ^ Seguendo l'ape nera. Escursione ad Airole, su Museo civico Archeologico girolamo Rossi, 7 giugno 2024. URL consultato il 4 ottobre 2024.
  2. ^ Fonte dal libro di Andrea Gandolfo, La provincia di Imperia: storia, arti, tradizioni. Volume 1, Peveragno, Blu Edizioni, 2005.
  3. ^ Girolamo Rossi, Storia del Marchesato di Dolceacqua e dei Comuni di Val di Nervia, ristampa della 2ª edizione, Bordighera, S.A.S.T.E. Cuneo, 1966 [1862], pp. 59-60.
    «Ora avvenne che nel 1270 non volendo acconsentire la fazione ghibellina all'elezione di podestà, fatta di Luchetto Grimaldi, arrabbiato guelfo, si venisse alle mani con grande versamento di sangue, toccando la peggio ai Curlo, che cogli aderenti si ritirarono fuori della città, in attesa di aiuti. Né questi tardarono a venire da Genova, condotti da Ansaldo Baldo, Ughetto Doria e Guglielmo della Torre; ma loro si dimostrò non meno avversa la sorte, perché messi in rotta, poterono a stento riparare nella vallicella di Latte e rendersi forti sul monte Roazzo. Costretti dalla fame si arresero, salve le robe e le persone, lasciando padroni del campo i guelfi, che, abusando della vittoria, furono causa dello scoppio in Genova di un sollevamento di popolo, il quale gridò Capitani Oberto Doria e Oberto Spinola.»
  4. ^ Storia delle Alpi Marittime, Pietro Goffredo, Torino, 1839
  5. ^ Miscellanea di storia italiana, Reggia Deputazione di Storia Patria, Torino
  6. ^ Touring club italiano, The Heritage Guide Italian Riviera: A Complete Guide to Liguria, Touring Editore, 2001, pp. 156, ISBN 8836521142.
  7. ^ Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana di V. SPRETI, 1928-1936. Vol II p. 589.

Bibliografia

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  • Libro d'Oro della Nobiltà Italiana, Collegio Araldico, 2000-2004.
  • V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, 1928-1936.
  • Michel-Giuseppe Canale, Nuova istoria della repubblica di Genova, Firenze, Felice le Monier, 1860.
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