Sĕfirōt

termine ebraico che compare nella cabala
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Sĕfirōt[1], sephirot, sephiroth, sefiroth o sefirot (in ebraico סְפִירוֹת?), al singolare sephirah o anche sefirah (in ebraico סְפִירָה?, lett. "enumerare")[2], è un termine che compare nella cabala.

Definizione

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La parola Sefirot è connessa, secondo il Sefer Yetzirah, con sefer (libro), sefar (computo) e sipur (storia), che derivano dalla stessa radice SFR (ספר). Il significato basilare viene reso come emanazioni: le Sefirot nella Cabala ebraica sono le dieci modalità o gli "strumenti" di Dio (a cui ci si riferisce con אור אין סוף Or Ein Sof, "Luce Senza Limiti") attraverso cui l'Ein Sof (l'Infinito) si rivela e continuativamente crea sia il reame fisico che la Catena dei Reami metafisici superiori (Seder hishtalshelut).

Nel Pentateuco il termine è anche correlato appunto al "conteggio" per gli ebrei compiuto da Aronne e Mosè, con il supporto del popolo ebraico tutto.

Da un punto di vista teologico tali Sefirot o 'Luci Increate' sono dunque considerate increate ma, in qualità di emanazioni divine, non sono vere e proprie ipostasi e dunque non possiedono la natura di esseri divini o di manifestazioni rivelate. Inoltre esse sono anche associate alle situazioni pratiche ed emotive attraversate da ogni individuo, nella vita quotidiana; le Sefirot sono dieci principi basilari, riconoscibili nella molteplicità disordinata e complessa della vita umana, capaci di unificarla e darle senso e pienezza:

«Tua, Signore, è la grandezza (Ghedullah), la potenza (Ghevurah), la bellezza (Tiferet), la vittoria (Nezakh) e la maestà (Hod), perché tutto (Kol - appellativo di Yessod), nei cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno (Mamlachah - altro nome di Malkhut); tu sei colui che ti innalzi come testa (Ro'sh - le tre Sefirot superiori) su ogni cosa. (1Cron, 29,11[3]

Attraverso esse, Egli può proiettarsi sul mondo e gli uomini. Le Sefirot non sono da intendersi letteralmente come i gradi di una scala che va dalla Divinità al mondo che ne è influenzato, sono da intendersi più come i gradi della vita divina, all'interno di Dio stesso, però Uno, Immutabile e Perfetto; bisogna poi ricordare che secondo lo Zohar sono correlate alla parola creatrice, ovvero la sapienza dei Nomi di Dio, soprattutto con riferimento ai cinque mondi.
Chaim Luzzatto riconosce che Dio potrebbe influire, stabilire, creare quindi flussi e influssi, legarsi e realizzare direttamente immediatamente secondo quanto voluto ma Egli desidera farlo poco a poco tramite le opere e gli strumenti secondo la catena delle cause e degli effetti: le Sefirot sono quindi le modalità primarie archetipiche, concernono la "Mente Suprema" divina, ne costituiscono cioè la "struttura".[4]

Configurazioni alternative delle Sefirot sono date da scuole diverse nello sviluppo storico della Cabala, con ognuna che articola differenti aspetti spirituali. La tradizione del numero 10 è indicata nello Sefer Yetzirah: "Dieci Sefirot del nulla, dieci e non nove, dieci e non undici". Poiché nell'insieme sono elencate undici Sefirot nei vari schemi cabalistici, due (Keter e Daat) sono visti come manifestazioni inconsce e consce dello stesso principio, conservando quindi le dieci categorie. Nella Cabala viene descritta la struttura funzionale delle Sefirot nel canalizzare la divina forza vitale creativa, rivelando l'inconoscibile essenza divina alla Creazione.[5]

La prima Sefirah descrive la Volontà Divina sopra all'intelletto. Le successive due Sefirot descrivono l'Intelletto Divino cosciente e quelle dopo descrivono le Emozioni Divine coscienti primarie e secondarie. Due Sefirot (Binah e Malkhut) sono femminine, poiché il principio femminile nella Cabala descrive un "vaso" (kli) che riceve la luce (Ohr) esteriore mascolina, per poi nutrire interiormente e dare vita alle Sefirot inferiori. Corrispondente a ciò è la Presenza Divina Femminile (Shekhinah - ebraico: שכינה). La Cabala vede l'anima umana come lo specchio del Divino (secondo Genesi 1:27[6] – "Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò") e, più in generale, l'individuo e tutte le creazioni come riflessi: loro fonte di vita, essi stessi "espressioni" di Dio nelle Sefirot. Pertanto le Sefirot descrivono anche la vita spirituale dell'uomo e costituiscono il paradigma concettuale della Cabala per comprendere ogni cosa. Questo rapporto tra l'anima umana e il Divino, dà alla Cabala una delle sue due metafore centrali nel descrivere la Divinità; a fianco le teorie dell'Ohr (luce) e dello Tzimtzum. Tuttavia la Cabala ripetutamente sottolinea la necessità di evitare ogni interpretazione corporea. Per questo, le Sefirot vengono relazionate alla struttura del corpo e riformate in Partsufim ("Persone/Configurazioni/Forme"). Alla base dell'obiettivo strutturale di ogni Sefirah è una forza motivazionale nascosta, che è compresa meglio confrontandola a un corrispondente stato psicologico dell'esperienza spirituale umana.

Nella filosofia chassidica, che cerca di internalizzare l'esperienza del misticismo ebraico nell'ispirazione quotidiana (deveikuth), viene esplorata questa vita interiore delle Sefirot e il ruolo che giocano nel servizio dell'uomo verso Dio in questo mondo.

Le sei Sefirot, "dopo" Keter, Chokhmah e Binah e "precedenti" Malkhut, vengono "comunemente" definite "delle/sulle emozioni".

Etimologia

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Un testo midrashico (Sefer haBahir 125) afferma che le sĕfirōt risultano avere questo nome secondo quanto rivelato:

« ...i Cieli dichiarano (meSaprim) la Gloria di Dio... »   ( Salmi 19.1-2, su laparola.net.)

L'albero sefirotico e la simbologia delle sĕfirōt

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L'albero della vita, o albero sefirotico, costituisce la sintesi dei più noti e importanti insegnamenti della cabala ebraica. È un diagramma, astratto e simbolico, costituito da dieci entità, chiamate sĕfirōt, disposte lungo tre pilastri verticali paralleli: tre a sinistra, tre a destra e quattro nel centro; il pilastro centrale si estende al di sopra e al di sotto degli altri due. Osservando la figura, si può notare che le dieci sĕfirōt sono collegate da ventidue canali, tre orizzontali, sette verticali e dodici diagonali. Ogni canale corrisponde a una delle ventidue lettere dell'abjad ebraico.

I tre pilastri dell'albero della vita corrispondono alle tre vie che ogni essere umano ha davanti: l'Amore (o la Grazia, a destra), la Forza (o la Severità, a sinistra), e la Compassione (al centro). Solo la via mediana, chiamata anche "via regale", ha in sé la capacità di unificare gli opposti. Senza il pilastro centrale, l'Albero della Vita può divenire quello della conoscenza del bene e del male (quello biblico). I pilastri a destra e a sinistra rappresentano inoltre le due polarità basilari di tutta la realtà: il maschile a destra e il femminile a sinistra, dai quali sgorgano tutte le altre coppie d'opposti presenti nella creazione.

Le sĕfirōt sono dieci e non può mai risultarne un numero maggiore (Daat racchiude il mistero dei canali) anche se da ogni Sefirah derivano molti altri particolari, comunque sempre correlati e assimilabili al significato a priori.

Anche se le sĕfirōt sono dieci e ognuna ha propri attributi, quando se ne menziona una si richiamano tutte le altre come per una rete di associazioni:

 
Rappresentazione grafica delle Sephirot
Numero o livello Nomi Attributi Corrispondente parte del corpo Persona biblica Principali associazioni simboliche
1 Keter la Corona, la Volontà Prima, il Divino Nulla il cranio, il volto Il Messia l'Inesistenza del Pensiero, l'Inconoscibile. Bianco eccelso, nero e/o senza colore[7]
2 Chokhmah la Saggezza, l'Inizio, il Punto di Partenza, il Primo Aspetto discernibile di Dio, il Principio Maschile di Dio, il Padre Superiore che feconda la Sephirah successiva l'emisfero cerebrale destro Mosè ed Adamo il Vino, il Pozzo profondo. Blu e/o trasparente[8]
3 Binah la Comprensione, il Principio Femminile di Dio, l'Utero da cui deriva tutto il resto della Vita Divina e Terrena il cuore e l'emisfero cerebrale sinistro Lea, Mosè Noè il Palazzo, la Primavera, il Pentimento, il Giubileo, la Cinquantesima Porta. Verde e anche "blu azzurro"[9]
4 Chessed[10] o Ghedullah la Benevolenza, la Clemenza, la Misericordia, l'Amore la mano e il braccio destri Abramo e Aronne il Sud, il colore bianco [quasi] blu, il Mattino, il Latte, l'Argento[11]
5 Ghevurah[12] o Pahad o Din il Potere, il Timore, la Giustizia, il Rigore, il Giudizio la mano e il braccio sinistri Isacco il Nord, i colori nero, blu e rosso, il Crepuscolo, il Sangue (anche la carne), l'Oro[13]
6 Tiferet[14] o Rachamin la Bellezza, la Compassione, il Principio Armonizzante, la Gloria il torso Giacobbe l'Est, il colore "zaffiro" e bianco e rosso come del giallo dell'uovo, il Cielo, Re Salomone, la Sposa, la Torah scritta, l'Albero della Vita, la Palma[15]
7 Nezach l'Eternità, la persistenza, la Vittoria, il Giusto la gamba destra[16] Mosè il Ringraziamento, il Cherubino, la Fonte della Profezia. Rosso-bianco[17]
8 Hod la Gloria, la Maestà, la Regalità, il Giusto la gamba sinistra Aronne la Lode, il Cherubino, la Fonte della Profezia. Bianco-rosso[18]
9 Yessod il Fondamento, il Giusto la parte maschile e la parte femminile Giuseppe, Fineas e re Salomone (questo anche in Da'at[19], come Mosè ma in Chokhmah) il Patto, la Pace, il Bastone, il Sabato. Bianco-rosso e rosso-bianco, "trasparente zaffiro".[20]
10 Malkuth o Shekhinah il Regno, la Presenza, è l'ultima Sephirah, l'unica ricettiva la bocca Rachele e re Davide l'Ovest, il colore nero e/o blu ma tutti, Gerusalemme, la Luna, l'Oceano, il Tempio, l'Arcobaleno, la Torah orale, l'Albero della Conoscenza, il Cedro[21]

Secondo alcuni autori esiste un'undicesima sefirah chiamata Daat, di natura invisibile, forse a rappresentare la sintesi delle dieci Emanazioni divine. Sarebbe collocata nella parte superiore dell'Albero della Vita, parallelamente a Tiferet, nell'intersezione tra i sentieri incrociati di Chokhmah e Binah che si congiungono con Ghevurah e Chessed (Ghedullah).[22]

In particolare Silvio Graziadio Cusin ha studiato il ruolo dell'undicesima sefiroth Daat dove vi sarebbe la coincidenza fra Eros e Conoscenza[23].

A ogni Sefirah viene abbinato non solo una serie di attributi ma anche tutta una serie di corrispondenze che vanno dai colori alle parti del corpo umano e anche alcuni dei Nomi di Dio. Il medico e filosofo pugliese Shabbetai Donnolo nel X secolo è tra i primi a occuparsi in maniera critica del concetto di sefirot elaborato nel Sépher Yetziràh, scrivendo il suo commentario Sefer Hackmonì.

Dal lato del male e nell'ambito del non santo esistono dei corrispettivi opposti e contrari alle Sefirot, se ne contano dieci. Invero, come afferma anche Chaim Luzzatto nel testo "138 Aperture di Saggezza", queste ultime non corrispondono sullo stesso livello ma a un livello inferiore infatti le conseguenze delle Sefirot non sono, come nel loro ritirarsi iniziale (cfr Tzimtzum), le deficienze che, aumentando, permisero al male di essere creato da Dio, ma il loro essere distribuite o correlate nel bene, nella giustizia e in tutti gli attributi stessi, anche in corrispondenze gli uni con gli altri, pur se non in modo illimitato: la causa da cui deriva il nascondimento della perfezione risulta dallo tzimtzum ma il perfezionamento deve essere raggiunto oltre i limiti e i confini prestabiliti tramite lo stesso; infatti il male viene eliminato per l'era messianica, momento in cui prevale il bene e il raggiungimento e la realizzazione della perfezione: dire che le Sefirot del guscio non equivalgono alle Sefirot del Santo significa accettare che il male e il bene sono due cose separate, l'una da eliminare o convertire e l'altra, il bene, preferibile, da rivelare e in aumento con il conseguimento del perfezionamento, via detta Tiqqun.

Anche Chaim Luzzatto afferma che i livelli Sefirotici "Clemenza/Gentilezza-Giustizia-Misericordia" possono essere considerati una "parte completa" ovvero una "struttura fondante"[24]: come altri Maestri ebrei, bisogna comunque considerare che le 10 Sefirot non possono essere separate né considerate disgiunte[25]; secondo un altro "punto di vista" anche "Keter-Chokhmah-Binah-Daat".

Elencazioni

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Le dieci Sefirot sono un processo graduale che illumina il Piano divino che si dispiega nella Creazione. Esse si trovano in maniera completa nei testi della Cabala medievale, come nell'opera centrale dello Zohar. L'etimologia ebraica dei loro nomi nella Cabala si intende riferita agli aspetti subliminali desunti dal significato caratteriale di ogni Sefirah. Questo collegamento diretto tra le creazioni spirituali e fisiche e i loro nomi ebraici, riflette la teologia della Cabala che la Creazione è formata dal discorso metaforico di Dio, come dal primo capitolo della Genesi. La Cabala espande ulteriormente i significati dei termini delle Sefirot: nella sua prima sistematizzazione completa, effettuata nella sintesi razionale del XVI secolo di Moses Cordovero (Cabala cordoveriana), le Sefirot sono elencate dalla più alta alla più bassa:[26]

 
La struttura basilare delle Sefirot, e relativi collegamenti, è diventata una delle varianti più comuni dell'Albero nella Cabala ermetica. I dettagli di questa illustrazione includono la Legge di Mosè, i 248 comandamenti positivi e i 365 comandamenti negativi di Maimonide (associati rispettivamente con i principi di misericordia e rigore)[27]
Categoria: Sefirah:
Supracoscienza 1 Keter-"Corona"
Intelletto cosciente 2 Chokhmah-"Saggezza"

3 Binah-"Comprensione"[28][29]

Emozioni coscienti (Emozioni primarie:)

4 Chesed-"Benevolenza"
5 Ghevurah-"Rigore"
6 Tiferet-"Bellezza"
(Emozioni secondarie:)
7 Nezach-"Eternità"
8 Hod-"Splendore"
9 Yesod-"Fondamento"
(Vaso che porta all'azione:)
10 Malkuth-"Regno"

Nel successivo schema cabalistico trascendente del XVI secolo di Isaac Luria (Cabala lurianica), le Sefirot di solito sono elencate in modo leggermente diverso, escludendo Keter e aggiungendo Daat, poiché Daat è vista come la manifestazione cosciente del Keter inconscio. Questa differenza di opinione riflette il precedente dibattito medievale sulla questione se Keter possa essere identificata proprio con l'Ohr Ein Sof (luce infinita), o come la prima Sefirah rivelata. Isaac Luria include Keter nell'elenco solo in relazione alla luce interiore delle Sefirot. Nel suo consueto elenco delle Sefirot come attributi formati (vasi), Keter è considerata troppo alta per essere inclusa:[26]

Categoria: Sefirah:
Intelletto cosciente 1 Chokhmah-"saggezza"

2 Binah-"Comprensione"
3 Daat-"Conoscenza"

Emozioni coscienti (Emozioni primarie:)

4 Chesed-"Benevolenza"
5 Ghevurah-"Rigore"
6 Tiferet-"Bellezza"
(Emozioni secondarie:)
7 Nezach-"Eternità"
8 Hod-"Gloria"
9 Yesod-"Fondamento"
(Vaso che porta all'azione:)
10 Malkuth-"Regno"

Interinclusione delle Sefirot

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La prima dinamica che ha consentito alle Sefirot di unirsi in collaborazione è stata l'interinclusione all'interno di ciascuna di un ulteriore sottoinsieme di dieci Sefirot. Così, per esempio, Chesed contiene Chesed all'interno di Chesed, Ghevurah dentro Chesed (caratterizzata da una contrazione eseguita per amore, come un padre che punisce il figlioletto) ecc. Nell'interpretazione cabalistica, siccome ci sono sette Sephirot emotive, i loro sottoinsiemi formano 7x7 = 49 stati emotivi. Ciò fornisce l'interpretazione cabalistica della mitzvah (osservanza ebraica) del "Conteggio dell'Omer", calcolando i 49 giorni di sviluppo spirituale personale tra i festival di Pesach e Shavuot. Pesach commemora l'esodo dall'Egitto e nel pensiero mistico ebraico Aegyptus (in ebraico "Mitzrayim", che significa "Limitazioni") rappresenta le sfide da tralasciare nella "crescita spirituale"[30]. Nella Cabala e Chassidismo, lasciare l'Egitto diventa un esodo spirituale quotidiano, soprattutto nei 49 giorni di preparazione a raggiungere lo Shavuot, per commemorare il ricevimento della Torah sul Monte Sinai. La Cabala insegna il vantaggio di concentrarsi sull'aspetto di ogni Sefirah relativa al particolare giorno del Omer. La persona dovrebbe esaminare ciascuna delle proprie qualità spirituali, come processo di rettifica di Teshuvah ("Ritorno a Dio"), in preparazione a rivivere l'accettazione della Torah.

Giorno del Conteggio dell'Omer: Sefirah suddivisa:
Primo giorno di Pesach
Esodo dall'Egitto
1 Chesed di Chesed
2 Ghevurah di Chesed
3 Tiferet di Chesed
ecc.
47 Hod di Malkhut
48 Yessod di Malkhut
49 Malkhut di Malkhut
Festival di Shavuot
Ricevimento della Torah sul Sinai

Le due configurazioni delle Sefirot: Iggulim-Cerchi e Yosher-Verticali

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Nella Cabala si danno due disposizioni spirituali alternative per descrivere le Sefirot, metaforicamente descritte come "Cerchi" e "Verticali". Le loro origini provengono dalla Cabala medievale e lo Zohar. Nella posteriore Cabala lurianica del XVI secolo, vengono sistematizzate in due fasi successive di evoluzione delle Sefirot, durante l'evoluzione cosmica primordiale della Creazione. Tale evoluzione è fondamentale per il processo metafisico del Tikkun (riparazione/perfezionamento) nelle dottrine di Isaac Luria.

Iggulim-Cerchi

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Rappresentazione metaforica dei Cinque Mondi, con le 10 Sephirot irradiate in ciascun Iggulim-cerchio concentrico

Una rappresentazione schematica raffigura la Sephirot metaforicamente come cerchi concentrici sempre più piccoli, che si irradiano verso l'interno dall'Onnipresenza Divina circostante. I Quattro Mondi del Seder hishtalshelus ("Catena della Progressione"), o con l'aggiunta del Quinto Mondo superiore (Adam Kadmon), possono essere rappresentati in questo schema, a partire dal più alto e procedendo verso il centro del cerchio verso il reame fisico più basso, il nostro Mondo. In ogni Mondo irradiano le 10 Sephirot, come 10 fasi successive della catena di flusso discendente verso il successivo reame inferiore. Tale rappresentazione diagrammatica mostra in successione la natura di ciascuna delle 10 Sephirot, come una catena discendente, ognuna più rimossa dalla Coscienza Divina:

Lo spazio circostante nel diagramma è la realtà divina Infinita (Ein Sof). Il cerchio più esterno negli insegnamenti della Cabala lurianica è lo "spazio" fatto dal Tzimtzum in cui la creazione si dispiega. Ogni Mondo successivo sta progressivamente più lontano dalla Rivelazione Divina, un cerchio metaforico più piccolo, più contratto. L'emanazione in ogni Mondo procede verso il basso nelle 10 Sephirot, con l'ultima Sephirah (Malkhut-Attualizzazione del Piano Divino) di un Mondo che diventa la prima Sephirah (Keter-La Divina Volontà) e ne è condivisa dal successivo reame inferiore. La linea verticale al centro del cerchio rappresenta il percorso dell'emanazione discendente e la contrazione dal primo Ohr (luce) iniziale del "Kav" (Raggio) nella dottrina lurianica.[31]

Yosher-Verticali

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Configurazione Yosher-Verticali delle 10 Sefirot organizzate in 3 colonne

Lo schema più importante e meglio conosciuto della raffigurazione delle Sephirot li organizza come un albero con 3 colonne. La colonna di destra rappresenta la forza spirituale di espansione. La sinistra rappresenta il suo opposto, la contrazione. La colonna centrale è l'equilibrio e la sintesi tra queste opposte tendenze. Le linee di collegamento nel diagramma mostrano le connessioni specifiche del flusso spirituale tra le Sephirot, i "ventidue Percorsi di Collegamento", e corrispondono ai canali spirituali delle ventidue lettere dell'alfabeto ebraico. La Cabala vede le lettere ebraiche come canali di vitalità spirituale. Ciò deriva dalla considerazione presente nella Genesi della Creazione del Mondo, dove la Creazione avviene attraverso dieci "pronunciamenti" ebraici di Dio ("Sia la..."). Nella teologia cabalistica queste lettere rimangono le forze spirituali immanenti che ricreano costantemente tutta l'esistenza. I percorsi si dividono in tre categorie, illustrate in questo diagramma dai loro colori differenti, corrispondenti ai tre tipi di lettera.

La metafora umana nella cabala

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La cabala, sistema centrale del misticismo ebraico, utilizza sottili analogie e metafore antropomorfiche e per descrivere Dio nell'Ebraismo, sia nel rapporto Dio-mondo che nella natura interiore del Divino. Questi includono la metafora del rapporto anima-corpo, le funzioni di anima-poteri dell'uomo, la configurazione della forma corporea dell'uomo, e le influenze uomo-donna nel Divino. I cabalisti ripetutamente avvertono e sottolineano la necessità di divorziare le loro nozioni da ogni corporeità, dualismo, pluralità, o connotazioni spaziali e temporali. Poiché "la Torah parla nella lingua dell'Uomo",[32] i termini empirici sono necessariamente imposti sull'esperienza umana in questo mondo. Una volta che l'analogia è descritta, i suoi limiti sono compresi, spogliando il nocciolo dal suo guscio (Qelipot), per arrivare a una concezione più vera. Ciò nonostante, i cabalisti hanno scelto con cura la loro terminologia per indicare le connotazioni sottili e le profonde relazioni presenti nelle influenze spirituali divine. Più precisamente, siccome vedono l'emanazione del mondo materiale dai reami spirituali, gli antropomorfismi analoghi e le metafore materiali stesse derivano per causa ed effetto dalle loro precise analogie basilari dell'Alto.

La descrizione del mondo materiale Inferiore in generale, e dell'uomo in particolare, come creati nell'"immagine" del mondo Superiore, non è riservata nell'Ebraismo rabbinico alla Cabala, ma abbonda più largamente nella letteratura biblica, Midrashica, talmudica e filosofica.[33] La Cabala estende le metafore umane più radicalmente ad antropomorfizzare particolari manifestazioni divine dell'Alto, mentre enfatizza la necessità di spogliare le analogie da una corporeità materialista impura. I "testi comprovanti" classici su cui si basa tale approccio includono "Da questa mia carne, vedrò Dio",[34] e l'analogia rabbinica "Come l'anima pervade tutto il corpo... vede, ma non è vista... sostiene tutto il corpo... è pura... dimora in recinti più interni... è unica nel corpo... non mangia e non beve... nessuno sa dove sia il suo posto... così il Santo, Benedetto Egli sia..."[35] Insieme alla metafora della Luce, la metafora-Uomo è centrale nella Cabala. Tuttavia, ha anche i suoi limiti, abbisogna di qualificazione ed è futile se presa come paragone corporeo letterale. Le sue limitazioni includono l'effetto del corpo sull'anima, poiché il mondo non provoca nessun cambiamento in Dio; le distinte origini separate di anima e corpo, poiché in relazione all'Onnipresenza di Dio, in particolare nel suo sviluppo chassidico acosmico,[36] tutta la Creazione è "annullata" alla fonte.

Facoltà dell'anima e principi maschio-femmina

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La Cabala riferisce le Sefirot e la Presenza Interiorizzata della Shekhinah ai principi divini "maschio-femmina", rappresentati nell'unione del matrimonio ebraico dell'illustrazione.[37] Nella Cabala medievale il compito dell'uomo è Yichud-"Unione" maschio-femmina della Divinità nell'Alto. Nella Cabala lurianica l'uomo riscatta le Scintille di santità esiliate della Shekhinah dal Qelipot (guscio) materiale

La configurazione Yosher-Verticale delle Sephirot le organizza in una interrelazione Partzuf, dove ogni Sephirah si riferisce e media l'influenza delle altre. Questa metafora di interrelazioni divine nell'Alto è organizzata nella relazione schematica dell'anima umana, perché da solo in tutta la Creazione, l'Uomo-Adamo si ritiene incapsuli tutte le forze armonizzate, mentre animali e angeli incarnano soltanto le singole unità istintive. Il significato di questo, come anche il pieno significato delle riconfigurazioni Partzufim delle Sephirot, emerge solo nella Cabala lurianica del XVI secolo, dove la disposizione Yosher-Verticale, i Partzufim e le anime di Israele rappresentano il mondo secondario della correzione-Tikun, mentre gli angeli, gli animali e le origini basilari superiori delle Nazioni del Mondo incarnano il Mondo primordiale del Caos-Tohu. La Cabala lurianica applica il versetto "Dio creò l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò"[38] a questo ordinamento Tikun-Yosher riconfigurato. Nello schema Yosher, i principi divini sono descritti attraverso le facoltà dell'anima umana, con Binah-Comprensione e Malkuth-Regno-Shekhinah-Divina Presenza Inabitante che incapsula il Femminino Divino nella Creazione, il principio dell'internalizzazione pregnante del ricevere e del nutrire.

Nella Cabala medievale il compito dell'uomo è l'Unione-Yichud nell'Alto dei principi "maschio-femmina" della Divinità, sanando l'apparente separazione e occultamento della Presenza Divina Shekhinah femminile inabitante che sostiene questo mondo dal "Santo Benedetto Egli Sia", il trascendente divino nell'Alto. La separazione e interruzione del Shefa-Flusso di Vitalità divina in questo Mondo è causato dai peccati dell'uomo. Unificazione e rivelazione vengono aperte dalla benevolenza dell'uomo, in modo che nella Cabala l'uomo incorpora tutto il cosmo spirituale e sostiene i Cieli.[39] Il rinascimento cabalistico di Safed nel XVI secolo enfatizzò la preghiera prima dell'osservanza delle mitzvot, unendo Tiferet-Bellezza, principio centrale delle emozioni maschili (Zeir Anpin), con Malkuth-Regno, la Shekhinah femminile:

Per il bene dell'unione del Santo, Benedetto Egli Sia, e della Sua Shekhinah; unendo il nome Jod e Hei con Waw e Hei, a nome di tutto Israele

Insieme le quattro lettere del Nome Divino Tetragramma essenziale incapsulano le Sefirot nell'Alto.[39]

Configurazione del corpo

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Nonostante la particolare raffigurazione geometrica dello schema Yosher, attraverso ciascuna facoltà dell'anima nel corpo, gli organi fisici dell'uomo rispecchiano anche le superni forze divine nell'Alto, poiché lo schema di Yosher sottolinea l'interrelazione delle Sephirot come un'unità o corpo. In questo contesto, la postura fisica verticale dell'uomo contrasta con le forme orizzontali degli animali. La corrispondenza delle Sephirot con gli organi fisici dell'uomo viene così rappresentata:

Sefirah: Organo:
Keter-Corona Cranio, volto
Corona sovrastante
Da'at elyon
Chochmah-saggezza Emisfero cerebrale destro
Cervello
Binah-Comprensione Emisfero cerebrale sinistro
Cuore
Da'at-Conoscenza Cervello centrale
Da'at tachton
Chesed-Benevolenza Braccio destro
incluse le 10 dita
Ghevurah-Rigore Braccio sinistro
incluse le 10 dita
Tiferet-Bellezza Torso
Fronte Pnimiut-Internalità
Schiena Hitzoniut-Esternalità
Nezach-Vittoria Gamba destra
incluse le 10 dita dei piedi
Rene destro
Hod-Gloria Gamba sinistra
incluse le 10 dita dei piedi
Rene sinistro
Yessod-Fondamento Organo sessuale
Santa alleanza
Partzufim maschio e femmina
Malkuth-Regno Bocca
Rivelazione-discorso
Piedi

La Shevirah (Frantumazione) lurianica e Tikun (Correzione)

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Sefer Hakavanot da "Kisvei HaAri", discepoli della Cabala lurianica, XVI secolo. Trasferisce l'origine dell'esilio percepito nelle Sefirot alla Creazione Primordiale, prima dell'influenza dell'uomo sull'armonia superna, come nella Cabala medievale

Isaac Luria reinterpretò e rifuse l'intero schema della Cabala nel XVI secolo, creando essenzialmente la seconda delle due diverse versioni della Cabala: quella medievale (le interpretazioni iniziali, intese direttamente dello Zohar, in seguito sintetizzate da Moshe Cordovero) e quella lurianica. Tuttavia, egli intese la sua nuova dottrina più che altro come una nuova rivelazione e insegnamento del vero significato dello Zohar. La Cabala lurianica divenne il sistema cabalistico dominante, rimpiazzando quella di Cordovero e lo Zohar fu poi letto nella sua luce. I cabalisti lurianici cercarono di integrare questo con lo schema cordoveriano, reputando entrambi come veri, ma che descrivevano aspetti diversi ("Mondi") del Processo divino.[5]

La Cabala medievale raffigura una gerarchia lineare discendente della Vitalità divina, le Sephirot che emergono dall'Ein Sof per emanare la Creazione. La Cabala lurianica descrive processi di esilio e redenzione investiti nel flusso divino, dove i livelli più alti discendono in stati inferiori, come anime verso corpi spirituali. La prima emanazione della Creazione conduce alla frantumazione spirituale "operata" da Dio, come necessario passaggio, in una "catastrofe" definitiva (Shevirat HaKeilim - "La Frantumazione dei Vasi") e l'esilio delle sue "scintille" nei reami discendenti creati. Cordovero aveva riconciliato precedenti interpretazioni delle Sephirot descrivendo ciascuna come Ohrot ("luci") divine investite in dieci Keilim ("vasi") spirituali e adattate da Luria al proprio schema. Nella Cabala lurianica, i primi vasi delle Sephirot si frantumano a causa della intensità sublime della luce. Poiché ognuna delle Sephirot agisce come forza indipendente - attribuzione di Isaac Luria degli Iggulim (organizzazione delle Sephirot in "Cerchi" indipendenti) senza cooperazione - i loro vasi immaturi sono deboli. Dalla distruzione di questo reame primordiale, il Mondo di Tohu ("Caos") viene costruito la susseguente Mondo di Tikun ("Correzione/Riparazione"), caratterizzato da luci inferiori e vasi più forti. Le luci sublimi di Tohu si ritirano nell'Ein Sof, mentre i loro vasi delle Sephirot frantumano la Creazione. Scintille delle luci superiori originali rimangono attaccate in esilio ai frammenti discendenti e il compito messianico è di redimere tutte le scintille sante di Tohu. Nel Mondo di Tikun invece, i vasi delle Sephirot sono maturi, più forti e agiscono insieme in armonia. A questo stato riformato Isaac Luria attribuì i precedenti concetti cabalistici di Yosher (organizzazione armonizzata "Verticale" delle Sephirot) e i molti passi zoharici che esponevano i Partzufim (le"Forme/Configurazioni"-particolari manifestazioni divine). Ciò sistematizzò il concetto classico dei Partzufim come ordinamento secondario evoluto delle Sephirot nella Creazione.[40]

Isaac Luria relazionava la transizione da Tohu a Tikun a Genesi 1:1-3[41]:

«"In principio Dio creò il cielo e la terra", fonte iniziale in potenziale, da cui tutto si svolge. "Ora la terra era Caos (Tohu) e Vuoto (Vohu) e le tenebre ricoprivano l'abisso...", ogni Sefirah agisce indipendentemente provocando la frantumazione (Shevirat HaKeilim). "...Dio disse: 'Sia la luce!', la capacità delle Sephirot armonizzate di Tikun di rivelare la Divinità e mettere in atto la Creazione stabile.»

La dottrina lurianica della frantumazione dei vasi delle Sefirot emotive descrive il significato esoterico di Genesi 36:31[42] e 1 Cronache 1:43[43]:

« Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che regnasse un re degli Israeliti... »   ( Genesi 36:31, su laparola.net.)

Edom viene descritto in Genesi come discendente di Esaù. Nello schema cabalistico, ciò è identificato con Ghevurah-Rigore non rettificato, fonte dei vasi del Mondo di Tohu-Caos. Gli otto re elencati, che regnarono nel paese di Edom prima di qualsiasi re di Israele, rappresentavano le otto Sefirot da Daat a Malkhut nel Mondo di Tohu, i vasi che si infransero. Di ognuna dice che visse e morì, con la morte che connota l'anima-luce delle Sefirot che ascende ritornando alla sua origine, mentre il vaso-corpo discende e si infrange. Attaccati ai vasi frantumati sono i residui santi della luce precedente, come Nitzot-"Scintille" di santità, che sostengono la Creazione con il Flusso Divino della Volontà. Le scintille sono la forza creativa delle Sefirot nei Quattro Mondi. Il residuo non assorbito dei vasi spezzati nel nostro Mondo fisico inferiore Assiah, diventa il reame di impurità Qelipot. Genesi 1:2[44]: "...E lo spirito di Dio aleggiava sulle acque". Merachepet-"aleggiava" si divide nel numero "288 morirono", la radice numerica delle scintille divine, che poi si suddividono in innumerevoli frammenti.[45]

I Partzufim, sĕfirōt riconfigurate

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I quattro reami della nostra esistenza creata sono complessivamente chiamati i Mondi di Tikkun ("Riparazione"). Nel Tikkun, le Sefirot si evolvono in nuovi ordinamenti, dove si possono congiungere insieme. I differenti reami Tikkun sono caratterizzati da luci (ohrot) minori e vasi più forti.

Successivamente alla interinclusione delle dieci Sefirot all'interno di ogni altra, nella Cabala lurianica si sviluppano poi in "Partsufim" ("Persone/Forme"). Un'ampia discussione dei Partsufim si trova nella Cabala medievale dello Zohar, prima di Isaac Luria. Nello Zohar, Shimon bar Yohai spiega i ruoli spirituali dei Parsufim, parlando di loro come manifestazioni spirituali indipendenti, persone. "Il Santo Antico di Giorni", o "Il Volto Lungo", due dei diversi Parsufim, non sono solo aggettivi alternativi di Dio, ma sono particolari manifestazioni, livelli e nature spirituali. La Cabala lurianica s'incentra sul ruolo dei Parsufim come la fase pienamente evoluta dello sviluppo primordiale delle Sefirot, all'inizio della Creazione. Invece che ciascuna delle 10 Sefirot semplicemente includa un sottoinsieme completo di dieci Sefirot come forze potenziali latenti, prima fase della loro evoluzione, nei Parsufim le Sefirot diventano completamente autonome e interrelate. Il nome di ogni Partsuf denota che la Sefirah da cui deriva è ora diventata un sistema indipendente di dieci Sefirot pienamente funzionanti nella forma "Verticale" (Yosher) di "Uomo". Questa riconfigurazione è essenziale nella Cabala lurianica per consentire alle opposte forze spirituali delle Sefirot di operare insieme in armonia. Ogni Parsuf ora opera in modo indipendente e si unisce con gli altri Parsufim. Così, per esempio, si dice che "Il Volto Lungo" discenda e si avvolti all'interno del Parsufim inferiore. Le Sefirot ora si armonizzano, per consentire allo schema lurianico del Tikkun (rettifica) di iniziare. I nomi dei Partsufim fondamentali sono illustrati nella seguente tabella:[46]

Sefirah:
Sefirah originale prima dell'evoluzione
Partsuf:
Forma completamente sviluppata in "Persona"
Corona supracosciente:
Keter
Keter interiore: Atik Yomin[47]
"Antico di Giorni"

Keter esteriore: Arich Anpin[48]
"Volto Lungo"
(L'Infinitamente Paziente)
Saggezza Intellettuale:
Chochma
Abba
"Padre"
Comprensione Intellettuale:
Binah
Imma
"Madre"
6 Sefirot Emotive:
Chesed
Ghevurah
Tiferet
Nezach
Hod
Yessod
Zeir Anpin[49]
"Volto Minore"
Figlio
Ultima Sefirah Emotiva:
Malkhut
Nukvah
"Femminea"
Controparte di Zeir Anpin
Figlia

Le dimensioni interiori delle sĕfirōt e le potenze dell'anima

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Poiché tutti i livelli della creazione sono costruiti intorno alle dieci Sefirot, i loro nomi nella Cabala descrivono il particolare ruolo che ciascuna gioca nella formazione della realtà. Queste sono le dimensioni esterne delle Sefirot, che descrivono i loro ruoli funzionali nel convogliare l'Ohr (Luce) creativo divino a tutti i livelli. Siccome si reputa che le Sefirot comprendano sia le "luci" metaforiche che i "vasi", il loro ruolo strutturale descrive la particolare identità che ogni Sephirah possiede dal suo vaso caratteristico. Alla base di questa struttura funzionale delle Sefirot, ognuna possiede una motivazione spirituale nascosta, interiore, che ispira la sua attività. Ciò costituisce la caratteristica peculiare della luce interiore all'interno di ogni Sefirah.[45]

La comprensione delle Sefirot attraverso tutto il misticismo ebraico si ottiene con la loro corrispondenza all'anima umana. Ciò vale per la struttura cabalistica esterna delle Sefirot. Si applica ancor di più alle loro dimensioni interiori, che corrispondono alle qualità psicologiche interne alla percezione umana. Identificare le proprietà spirituali essenziali dell'anima fornisce la migliore comprensione della loro fonte divina e conseguentemente rivela la bellezza spirituale dell'anima. Nel pensiero chassidico queste dimensioni interne delle Sefirot sono chiamate Kochos hanefesh - "potenze dell'anima".[50] Lo Chassidismo ricerca l'internalizzazione delle idee astratte della Cabala sia esteriormente nella gioiosa sincerità del deveikuth della vita quotidiana, negli atti di bontà e di preghiera; sia interiormente nella nuova sua profonda articolazione del pensiero mistico ebraico, mettendolo in relazione alla vita interiore dell'uomo.[51] L'articolazione delle Sefirot nella filosofia chassidica si concentra principalmente sulla dimensione interiore ed esplora il contributo vitalizzante diretto di ognuno nell'adorazione spirituale di Dio.[52] La Cabala si focalizza sulle manifestazioni esoteriche di Dio nella Creazione, i vasi della Divinità. Lo Chassidut esamina le luci che riempiono questi vasi, come le strutture rivelino l'Essenza Divina e come tale interiorità possa essere percepita. Si può vedere tale differenza nei nomi di queste due fasi della mistica ebraica. "Qabbalah" in ebraico deriva da "Qabal" ("ricevere", come in un vaso). "Chasidut" viene da "Chesed" ("bontà"), considerata la prima e più grande Sefirah, chiamata anche "Grandezza", il desiderio di rivelare e condividere. I nomi delle Sefirot provengono da Qabbalah e descrivono l'effetto divino che ognuno ha sulla Creazione, ma non le loro qualità interiori. Il pensiero chassidico utilizza nuovi termini descrittivi per le dimensioni interiori delle Sefirot, come segue:[53][54]

 
La filosofia chassidica esplora il ruolo delle Sefirot nell'esperienza interiore della psicologia spirituale
Sefirah:
Funzione esteriore della Divinità e dell'anima
Esperienza interiore:
Motivazione divina interiore e risposta dell'anima umana
Supraconscio:
Keter-Corona
Essenza di Keter:
Emunah-"Fede"
(esprime l'essenza dell'anima nell'Infinito)

Keter Interiore:
Taanug-fonte inconscia di "Delizia"
(anima radicata nella delizia)

Keter esteriore:
Ratzon-"Volontà" trascendente inconscia
(anima espressa mediante volontà)
Prima rivelazione dell'intelletto:
Chochma-Intuito di Saggezza
Bittul-"Abnegazione"
(Rivelazione ispira auto-annullamento)
Intelletto compreso:
Binah-Comprensione
Simchah-"Gioia"
(Comprensione risveglia la gioia)
Intelletto assimilato:
Daat-Conoscenza
Yichud-"Unione"
(Unione con l'idea risveglia le emozioni)
Emozione primaria del dare:
Chesed-Benevolenza
Ahavah-"Amore" di Dio e del Divino in tutte le cose
(Risposta del dare divino)
Emozione primaria della contrazione:
Ghevurah-Potenza/Rigore
Yirah-"Timore" di Dio
(Soggezione mistica della Divinità)
Emozione primaria dell'equilibrio:
Tiferet-Bella armonia
Rachamim-"Misericordia/Compassione"
(Bilancia la carità con la restrizione)
Emozione secondaria del dare:
Nezach-Vittoria/Eternità
Bitachon-"Fiducia"
(Fiducia ispira determinazione)
Emozione secondaria della contrazione:
Hod-Splendore/Gratitudine
Temimut-"Sincerità/Fervore"
(Risposta sincera alla Gloria Divina)
Emozione secondaria dell'equilibrio:
Yessod-Fondamento
Emet-"Verità"
(Stimolo a verificare la connessione nell'operato)
Vaso emotivo dell'azione:
Malkhut-Regno
Shiflut-"Inferiorità"
(Azione mediante il ricevimento di luci sefirotiche superiori)

I quattro mondi

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I Cinque mondi
nella Cabala
 

Queste emanazioni si manifestano non solo nella parte fisica dell'universo ma anche in quella metafisica. La cabala distingue tra quattro differenti "mondi" o "piani":

  1. Atzilut (in ebraico אֲצִילוּת?), "Il Mondo dell'Emanazione": su questo livello la luce di Ein Sof si irradia ed è un tutt'uno con la sua fonte.
  2. Beri'ah (in ebraico בְּרִיאָה?), "Il Mondo della Creazione": in questo livello risiede il primo concetto di creazione dal nulla ancora senza forma. Qui è dove risiedono le gerarchie angeliche più alte.
  3. Yetzirah (in ebraico יְצִירָה?), "Il Mondo della Formazione": su questo livello le essenze acquisiscono forma e sostanza.
  4. Asiyah (in ebraico עֲשִׂיָּה?), "Il Mondo dell'Azione": a questo livello la creazione è completa, anche se in una dimensione ancora spirituale. Al livello più basso c'è "l'Asiyah fisica" che comprende il nostro mondo fisico e le sue creature.

Ognuno di questi mondi è progressivamente meno raffinato e sempre più lontano dalla Divinità Rivelata, sebbene le dieci Sephirot si manifestino in tutti.

Siccome particolari Sephirot dominano ciascun reame, il quinto mondo primordiale, Adam Kadmon, è spesso escluso a causa della sua trascendenza e ci si riferisce quindi solo ai Quattro Mondi successivi. I loro nomi vengono dettati dal Libro di Isaia 43:7[55]:

(HE)

«כֹּל הַנִּקְרָא בִשְׁמִי, וְלִכְבוֹדִי בְּרָאתִיו: יְצַרְתִּיו, אַף-עֲשִׂיתִיו»

(IT)

«Quelli che portano il Mio nome (Atziluth "Emanazione") e che per la Mia gloria ho creato (Beri'ah "Creazione") e formato (Yetzirah "Formazione") e anche compiuto (Assiah "Azione").»

Sotto Assiah, il più basso dei mondi spirituali, c'è Assiah-Gashmi ("Assiah Fisico"), il nostro universo fisico, che riveste le ultime due emanazioni delle Sefiroth (Yesod e Malchut).[56] Collettivamente, i Quattro Mondi vengono anche denominati con "ABiYA", le rispettive lettere iniziali.

Associazioni scritturali, numerologiche e spirituali

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Le dieci Sefirot organizzate in tre colonne con ventidue Percorsi di Connessione di tre tipi
  Lo stesso argomento in dettaglio: Gematria.

Associazioni di 3 colonne

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Le Sefirot sono organizzate in tre colonne discrete o gimel kavim ("tre righe" in ebraico). Spesso sono indicate come i tre "Padri", sono derivate da tre "Madri" e sono attribuite alle vocali (Waw, Jod e Hei), come segue:[57]

  • Colonna centrale:

Kether dirige la colonna centrale dell'Albero, che è conosciuta metaforicamente come "Pilastro della Mitezza" ed è associata con la lettera ebraica Aleph, "il respiro", e l'elemento dell'aria. Si tratta di un neutro, un equilibrio tra le due forze opposte di tendenze maschili e femminili. Alcuni insegnamenti descrivono le Sefirot sul pilastro centrale come di genere neutro, mentre altri affermano che le Sefirot variano nelle loro attribuzioni sessuali.

  • Colonna destra, in ebraico kav yamin:

Chokhmah dirige la colonna destra dell'Albero - parlando metaforicamente: il "Pilastro della Misericordia" - associata alla lettera ebraica Šin, l'elemento del fuoco e l'aspetto maschile;

  • Colonna sinistra, in ebraico kav smol:

La colonna di sinistra è guidata da Binah ed è chiamata il "Pilastro della Severità". È associato alla lettera ebraica Mem, l'elemento dell'acqua e l'aspetto femminile.

Mentre ai pilastri s'è assegnata un'attribuzione sessuale, ciò non significa che ogni Sefirah su un determinato pilastro ha la stessa attribuzione sessuale del pilastro su cui risiedono, e ciò si applica sia alla Cabala ebraica che a quella ermetica: ogni Sefirah è considerata maschile rispetto alla successiva Sefirah diramata sull'Albero e femminile rispetto alla precedente Sefirah.

Tradizioni alternative considerano i generi grammaticali delle rispettive parole. Quindi, Ghevurah è femminile perché ha un pinnacolo atonale He. Quindi Severità o Giustizia diventa un attributo femminile, mentre Chesed (Misericordia o Bontà) diventa maschile, nonostante la moderna tendenza occidentale a considerare diversamente il genere di questi termini.

Significati numerologici

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L'Albero delle Sefirot ha anche un significato in senso numerologico. Tra le dieci Sefirot scorrono ventidue canali o percorsi che le connettono, un numero che può essere associato alle 22 lettere dell'alfabeto ebraico. Complessivamente le forze spirituali delle dieci Sefirot e i ventidue canali di collegamento sono chiamati i "32 Sentieri della Sapienza".

Per raffigurare l'Albero in questo senso, si consideri ciascuna di queste dieci sfere come cerchi concentrici con Malkuth il più interno e tutti gli altri racchiusi da quest'ultimo. Nessuno di questi è separato dall'altro e tutti semplicemente aiutano a formare una visione più completa del tutto perfezionato. In parole povere, Malkuth è il Regno che è il mondo fisico su cui viviamo ed esistiamo, mentre Keter, chiamato anche Kaether e Kaether Elyon, è la Corona di questo universo, che rappresenta la massima comprensione possibile di Dio che gli uomini possano avere.[57]

Significato rabbinico

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Albero Bahir in ebraico
 
Albero Kircher in ebraico
  Lo stesso argomento in dettaglio: Dieci comandamenti.

Per quanto riguarda il significato reale dei numeri 10 e 22 nel contesto dell'Ebraismo, esso va interpretato cabalisticamente in Genesi. Dio si dice abbia creato il mondo mediante Dieci Pronunciamenti, contrassegnati dal numero di volte che Genesi afferma: "Dio disse".[58]

  • Genesi 1:3[59] - "Dio disse: 'Sia la luce!'. E la luce fu." (Keter)
  • Genesi 1:6[60] - "Dio disse: 'Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque'". (Chockmah)
  • Genesi 1:9[61] - "Dio disse: 'Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto'". E così avvenne." (Binah)
  • Genesi 1:11[62] - "E Dio disse: 'La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie'". E così avvenne." (Chesed)
  • Genesi 1:14-15[63] - " Dio disse: 'Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra'. E così avvenne". (Ghevurah)
  • Genesi 1:20[64] - "Dio disse: 'Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo.'" (Tiferet)
  • Genesi 1:22[65] - "Dio li benedisse: 'Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra.'" (Nezach)
  • Genesi 1:26[66] - "E Dio disse: 'Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.'" (Hod)
  • Genesi 1:28[67] - " Dio li benedisse e disse loro: 'Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra.'" (Yesod)
  • Genesi 1:29-30[68] - "Poi Dio disse: 'Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde'. E così avvenne." (Malkuth)

Per quanto riguarda i percorsi di ventidue lettere, ci deve essere prima una spiegazione dei tre diversi tipi di lettere in ebraico. Come riferimento, si vedano le immagini dell'"Albero Bahir" e dell'"Albero Kircher" qui a fianco.

  • Ci sono tre “Madri” (Aleph, Mem e Šin) che rappresentano le linee orizzontali.
    • La loro differenza dalle altre lettere non viene qui affrontata (materia per un altro articolo).
  • Ci sono sette “Doppie” (Bet, Gimel, Dalet, Kaf, Peh, Resh e Tav) che rappresentano le linee verticali.
    • Ogni doppia è attribuita a un suono dolce o duro, a un significato positivo e negativo, alla direzione, pianeta, portale dell'anima, colore, angeli e vocale.
    • Le seconde pronunce di Gimel, Dalet, Resh e Tav si sono perdute o sono disputate, con differenti dialetti che usano suoni differenti. Taw non ha una seconda pronuncia in sefardi, ma l'aschenazi usa un suono `s` quando il diacritico daghesh è assente.
  • I dodici "Elementali" (Hei, Vav, Zayin, Chet, Tet, Yud, Lamed, Nun, Samech, Ayin, Tzaddi e Qof) hanno una sola pronuncia e rappresentano le linee diagonali. Altre fonti dicono che corrispondano alle dodici costellazioni zodiacali.[69]

Ogni gruppo di lettere ha un significato in Genesi 1[70]:

  • Le Madri rappresentano le tre volte che Genesi dichiara “Dio fece".
  • Le Doppie rappresentano le sette volte che Genesi dichiara “Dio vide".
  • Gli elementali (o singoli) rappresentano il resto delle volte che “Dio” (Elohim in ogni istanza di Genesi Cap. 1) è citato.

L'albero della vita in letteratura, nei media e nella cultura pop

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Illustrazione medievale dell'Albero della Vita sorretto dal cabalista Rabbi Isacco il Cieco - i nomi delle Sefirot sono qui in ebraico
  • Il pendolo di Foucault, romanzo di Umberto Eco, cita più volte l'Albero, presentandone anche una raffigurazione all'inizio.
  • Il diagramma dell'albero della vita (così come l'esoterismo della Cabala in senso lato) costituisce uno dei concetti cardine su cui è basata la trama di Neon Genesis Evangelion, serie di manga e anime di origine nipponica.
  • Sephiroth è anche il nome dell'antagonista principale di Cloud, protagonista del videogioco giapponese Final Fantasy VII, edito da Squaresoft (oggi SquareEnix) per PlayStation nel 1997.
  • L'Albero delle Sephiroth ha un ruolo centrale nel fumetto "Promethea" di Alan Moore, in cui viene utilizzato come una mappa del mondo delle idee e dei livelli spirituali. A seconda dei contesti viene visto come una mappa della metropolitana o addirittura come il gioco dei quattro cantoni.
  • Nell'anime Sousei no Aquarion (Aquarion dell'Alta Genesi) compare l'albero della vita sulla cui sommità compaiono le Sefirot.
  • Nel Manga 666 Satan (666〜サタン〜) compare l'albero della vita come l'abbiamo sempre conosciuto, con le dieci sephiroth corrispondenti agli angeli (nel manga) che sono correlati alla virtù, e compare anche un albero della vita capovolto (chiamato Reverse Cabbalah) con le dieci sephiroth corrispondenti ad altrettanti demoni (nel manga) correlati ai peccati.
  • Alcuni dei nomi presenti nell'albero sono utilizzati nel gioco della Gameforge 4story.
  • L'albero della vita è inciso nel portale di Edward Elric, personaggio del manga giapponese Fullmetal Alchemist.
  • Nella saga finale dell'anime "Yu-Gi-Oh! 5D's", l'ultimo avversario di Yusei (Z-One) usa una serie di undici carte dette "Signori del Tempo" ispirate ognuna a una delle Sephirot dell'albero della vita; l'11° rappresenta Dio stesso
  • Nel libro Il castello di Eymerich di Valerio Evangelisti esso è parte fondamentale della trama, viene utilizzato per creare un golem protettore dalla comunità ebraica che però viene pervertito tramutandolo nell'Albero della morte, con al posto degli angeli i demoni corrispondenti.
  • Nel videogioco The Witcher compaiono i sephirot, dieci chiavi che servono ad aprire una torre magica
  • Nel disco di krautrock di David Bowie "Station to Station" del 1976 sono citate Kether e Malkhut. Vi è anche una fotografia dell'artista che rappresenta l'Albero della vita.
  1. ^ Sĕfirōt, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ L'ortografia dell'ebraico nella traslitterazione italiana non è sempre uniforme e dipende dalle interpretazioni grafiche rispondenti ai vari autori.
  3. ^ 1Cr 29,11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ "The Development of Kabbalah in Three Stages (Sviluppo della Cabala in tre fasi)", da inner.org: 1 Cabala cordoveriana - Hishtalshelut Evoluzione dei Mondi Spirituali, 2 Cabala lurianica - Hitlabshut Investitura nei Mondi Spirituali, 3 Filosofia chassidica - Hashra'ah Onnipresenza Divina. Cfr. anche Riccardo Di Segni, Morasha: "Isaac Luria" Archiviato il 29 ottobre 2013 in Internet Archive..
  5. ^ a b Gershom Scholem, Le grandi correnti della mistica ebraica, Il Saggiatore, Milano, 1965, in particolare cap. VII; id., La Cabala, Ediz. Mediterranee, Roma, 1984, in particolare pp. 132-147, e 422-430.
  6. ^ Genesi 1:27, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ La modalità di Keter, secondo il filosofo bulgaro Omraam Mikhaël Aïvanhov, è la più nascosta delle cose nascoste - il termine ebraico è כתר per Corona, Volontà e non si può indagare; il suo significato è racchiuso nella concezione del versetto la fine è radicata nel principio ed è inteso nell'insegnamento che afferma che tutto torna alla Volontà dell'Eterno. Riguarda il Messia ed è l'apice della lettera ebraica Yod. Prima Sefirah, importantissimo è il suo legame con Malkhut; essa si estende ugualmente a tutte le altre Sefirot nel segreto della redenzione. Il livello Yechidah ne esprime l'effetto. "Simile a una corona, che è posta al di sopra del capo e lo circonda, Keter si trova al di sopra di tutte le altre Sefirot. Così come la corona non fa parte del capo ma è cosa distinta, Keter è fondamentalmente diversa dalle altre Sefirot. Essa è il trascendente, l'ineffabile, l'origine di tutte le luci che riempiono le altre Sefirot. Nel corpo umano essa non ha una corrispondenza specifica, in quanto lo avvolge tutto, ma a volte la si associa con la scatola cranica e il volto umano. Secondo la Cabala, Keter contiene una struttura tripartita, che nell'anima corrisponde alle tre esperienze di Fede, Beatitudine, Volere. Quello della struttura tripartita di Keter è uno dei segreti più importanti di tutta la Cabala. Keter è la radice dell'Albero, che quindi è capovolto, dato che possiede le radici in alto e i rami in basso. Cfr. Aïvanhov, Dall'Uomo a Dio - sephirot e gerarchie angeliche, 2003, et al.
  8. ^ La modalità di Chokhmah, secondo Omraam Mikhaël Aïvanhov, corrisponde alla sapienza profetica o del Ruach haQodesh. Viene confermata in Binah tramite la conosce-nza, Da'at. Aïvanhov afferma che rappresenta il "lampo dell'intuizione che illumina l'intelletto, è il punto in cui il super-conscio tocca il cosciente. È il seme dell'idea, il pensiero interiore, i cui dettagli non sono ancora differenziati. È la capacità di sopportare il paradosso, di pensare non in modo lineare ma simultaneo". Si tratta di uno stato raggiungibile solo a tratti, e comunque richiede una grande maturità ed esperienza. È lo stato del "non giudizio", in quanto con la sapienza si percepisce come la verità abbia sempre aspetti diversi. Nel corpo umano corrisponde all'emisfero cerebrale destro. Nel servizio dell'anima corrisponde allo stato di Bitul=Nullificazione del sé. In altri termini, è possibile raggiungere la sapienza solo tramite l'annullamento dell'ego separato e separatore. Cfr. Aïvanhov, op. cit.
  9. ^ La modalità di Binah (ebraico בינה) si trova in cima al Pilastro della Severità. La Sefirah Binah, anche intelligenza e intuizione in quanto adattamento e possibilità di espressione di Chokhmah nella sua sintesi, è rappresentata dal cuore. Importanti le sue correlazioni con Keter e appunto Chokhmah nonché il paragone con Malkhut: questo gruppo trova massima espressione nel completamento del Tiqqun a cui si fa riferimento parlando dell'Era messianica. Di essa sono state individuate affinità con: Binah racchiude inoltre la parvenza spirituale della luce celeste, la cui abbondanza è correlata alla Sefirah Chessed. L'associazione con Ghevurah è tale da permettere di considerarla come un "recipiente" che permette di delimitare e definire quanto si delinea e viene espresso della potenzialità di Chokhmah. Dal suo legame con la Sefirah Tiferet scaturiscono la salvezza e la libertà spirituale. Yessod ne favorisce l'intensità e la trasmissione poi controllate e mantenute salde, favorite ed elevate con Hod e Nezakh. Spesso il giudizio coincide con Binah. Esistono 50 Porte di Binah; durante il conteggio dell'Omer ci si eleva gradualmente da un livello di una Porta di Binah al successivo sino a Shavuot: secondo la Chassidut la Tevilah nel Mikveh effettuata alla fine del conteggio succitato avviene unitamente all'incontro con la 50ª Porta.
  10. ^ Angelo Michele
  11. ^ La modalità di Chessed viene a volte tradotta con il termine Italiano Clemenza ma si è in genere d'accordo nel definirla Misericordia infatti la prima riguarda uno stato di Tiferet. Omraam Mikhaël Aïvanhov asserisce che essa "si esprime tramite benevolenza e generosità, assolute e senza limiti. È l'amore che tutto perdona e giustifica". La creazione è motivata dal Chessed di Dio, che ne costituisce la base sulla quale poggia, come dice il verso: "Olam Chessed ibanè" = "Il mondo viene costruito sull'amore". Si tratta della capacità di attrarre a sé, di perdonare, di nutrire i meritevoli come i non meritevoli. È attaccamento e devozione, è la mano destra, che vuole chiamare a sé, avvicinare gli altri. Cfr. Aïvanhov, op. cit. Vedi anche Chassadim, Maskil, Chakham, Profezia e Zaddiq
  12. ^ Angelo Gabriele
  13. ^ La modalità di Ghevurah riguarda l'aspetto del rigore o forza o potenza; risulta rispecchiato nel Timore di Dio. Aïvanhov scrive che "il fulgore di Chessed è troppo intenso per le creature finite e limitate, e se esse lo ricevessero in pieno ne sarebbero "soffocate". Ghevurah si incarica di restringere, diminuire, controllare e indirizzare tale discesa di luce e abbondanza. È la mano sinistra, estesa per respingere, è ogni tipo di forza atta a porre limite e termine all'esistenza". Pur avendo talvolta delle connotazioni negative, dalla parte Santa senza Ghevurah l'amore non potrebbe realizzarsi, in quanto non troverebbe un recipiente atto a contenerlo. Inoltre, è quel calore eccitato e entusiasta che accompagna l'amore. Senza Ghevurah, l'Amore non sarebbe altro che un sentimento pio e meritevole, ma privo di dinamismo e forza attiva. Cfr. Aïvanhov, op. cit.
  14. ^ Angelo Raffaele
  15. ^ La modalità di Tiferet è luce di salvezza, tradotto anche con il termine Italiano bellezza, e viene rivelata soprattutto con Mashiach: infatti armonia (cfr. Tiqqun). Aïvanhov asserisce questa sia la Sefirah che "si incarica di armonizzare i due opposti modi operativi di Chessed e Ghevurah. Tiferet è costituita da tanti colori riuniti insieme, cioè dal coesistere di tante tonalità e caratteri diversi, integrati in un'unica personalità. Si rivela nelle complesse emozioni provate contemplando il bello e l'armonia estetica". Corrisponde all'esperienza della Compassione, che è amore misurato, capace di premiare e di lodare, ma anche di rimproverare e di punire pacatamente, se necessario, affinché il bene si imponga sul male con forza sempre maggiore. Nel corpo umano si trova al centro del cuore. Cfr. Aïvanhov, op. cit. Importante il riferimento, dalla parte Santa, appunto alla Qedushah: cfr Mondo Superiore e Mondo Inferiore, Pardes e Torah celeste; v anche Bachya ben Asher: il Giudizio è "abbracciato" da Rachamim
  16. ^ È per esempio Minhag, quando necessario, indossare prima la scarpa destra, poi quella sinistra, allacciare/annodare le stringhe di questa (la scarpa sinistra) e infine allacciare/annodare le stringhe della scarpa destra (Meqor Chajim)
  17. ^ La modalità di Nezach, Maestà, o anche "eternità" o aspetto di vittoria in Chessed. Aïvanhov afferma la sua "capacità di estendere e realizzare l'amore nel mondo, dandogli durata e stabilità, e vincendo gli ostacoli che si frappongono alle buone intenzioni. È costanza e decisione, è il sapere vincere, cioè il non inebriarsi eccessivamente della vittoria. È il senso di Sicurezza che pervade chi sa di appoggiarsi sul luogo giusto". Cfr. Aïvanhov, op. cit.
  18. ^ La modalità di Hod, "Vittoria" e come Nezach ma in Ghevurah. Aïvanhov scrive che questa Sefirah si incarica di "rendere concrete le emozioni. È la capacità dinamica dell'individuo, applicata al mutare delle circostanze esterne. È la velocità di cambiamento, l'adattarsi a nuove esigenze. È il sapere perdere, cioè il non abbattersi per le sconfitte, ma l'imparare da esse ciò che va cambiato. È il senso degli affari e del vivere in società". Corrisponde alla qualità della Semplicità, viene spiegata come la capacità di non preoccuparsi troppo del futuro. Cfr. Aïvanhov, op. cit. Dalla parte Santa riguarda la riuscita nell'"incanalamento", nell'"indirizzare" la vittoria
  19. ^ Anche Sem corrisponde a Da'at (vedi anche Cordovero)
  20. ^ La modalità di Yessod secondo Omraam Mikhaël Aïvanhov è il luogo ove si concentrano tutte le emozioni, è "la base segreta della propria personalità, le aspirazioni nascoste, gli ideali, le attrazioni emotive. Governa anche il riuscire a fondere insieme tutto ciò che si ha da dare, e l'indirizzarlo verso la persona giusta nel momento giusto". La sua locazione nel corpo fisico è nella zona degli organi sessuali; Yessod controlla dunque la vita sessuale, la cui giusta espressione è il fondamento su cui basare la personalità. È la qualità della Verità, intesa come tratto indispensabile per realizzare felicemente le relazioni umane. Cfr. Aïvanhov, op. cit. Dalla parte elevata e Santa, su questa Sefirah si fonda anche la Kavanah: cfr Zaddiq
  21. ^ La modalità di Malkhut per Aïvanhov rappresenta sì l'ultima Sefirah, ma con un ruolo importantissimo. "È la somma dei propri desideri, la percezione di ciò che ci manca. È la componente che motiva e indirizza l'operato di tutte le altre facoltà. In chi accumula abbastanza meriti, è il luogo ove la luce cambia direzione, passando dalla discesa alla salita. In chi non ha meriti, è il luogo ove si fa esperienza della caduta, della povertà e della morte. Al meglio, Malkhut è il femminile per eccellenza, la sposa desiderata, la Shekhinah, o la parte femminile di Dio. Nell'anima individuale è la qualità dell'Abbassamento, senza la quale ogni atto di governo e ogni espressione di potere sono fasulli, destinati prima o poi a crollare miseramente. Infatti, a livello fisico essa è la pianta dei piedi, o la terra stessa. Malkuth è l'origine di ogni recipiente, è il mondo fisico, il più vicino alle forze del male e quindi il più bisognoso di protezione, che le viene accordata grazie all'osservanza dei precetti e alla pratica delle buone azioni. Cfr. Aïvanhov, op. cit. Dalla parte della Qedushah riguarda il Regno di Dio, dunque soprattutto la Provvidenza e il Messia: cfr comunque Avodah, Preghiera ebraica, Studio della Torah e Torah
  22. ^ Per il filosofo Omraam Mikhaël Aïvanhov, poiché Keter è troppo elevata e sublime per venire conosciuta e contata, il suo posto viene preso da questa undicesima Sefirah, posta più in basso, tra il livello di Khokhmah - Binah e quello di Tiferet. "Essa permette l'unificazione dei due modi di pensare tipici degli emisferi cerebrali destro e sinistro: intuizione e logica. Daat è l'origine della capacità di unificare ogni coppia di opposti. Spiritualmente parlando, essa è la produttrice del seme umano che viene trasmesso durante il rapporto sessuale". Nel corpo umano corrisponde alla parte centrale del cervello e al cervelletto. Cfr. Aïvanhov, Dall'Uomo a Dio - sephirot e gerarchie angeliche, 2003, et al.
  23. ^ Eros e conoscenza. Misticismo Ebraico e pensiero psicoanalitico a confronto” in S.G. Cusin (2013) Sessualità e Conoscenza , edizioni Frenis Zero , Lecce.
  24. ^ v anche KLaCh Pischey Chokhmah. 138 Aperture di Saggezza (Apertura 127), Chaim Luzzatto
  25. ^ Questo è anche insegnamento del Profeta Elia (v Sefer haZohar, Petichat Eliyahu Hanavì)
  26. ^ a b Jacob Immanuel Schochet, Mystical Concepts in Chassidism, Kehot Publications, Cap. sulle "Sefirot", anche in appendice dell'ediz. bilingue (HEEN) del Tanya.
  27. ^ Acquaforte di Athanasius Kircher, pubblicata nel suo Œdipus Ægypticus del 1652.
  28. ^ Secondo Omraam Mikhaël Aïvanhov, Binah è il prendere forma dell'idea o del concetto concepito da Khokhmah. Si tratta della "sede del pensiero logico, razionale, matematico, sia nella sua forma astratta e speculativa che in quella concreta e applicata. È quella forma di pensiero che si appoggia alle parole, e può venire scambiato e condiviso tramite il linguaggio. Binah è la capacità di integrare nella propria personalità concetti e idee diverse, assimilandole e ponendole in comunicazione". Se Binah funziona a dovere, il pensiero diventa in grado di influenzare positivamente le proprie emozioni, in virtù delle verità comprese e integrate nella propria personalità. Nel corpo umano Binah corrisponde all'emisfero cerebrale sinistro. Ai suoi livelli più evoluti, Binah convoglia l'esperienza della Felicità, il trasformarsi delle giuste conoscenze intellettuali nella gioia di chi sente di avere trovato le risposte. Cfr. Aïvanhov, op. cit.
  29. ^ Secondo Dion Fortune rappresenta la forma che prende sostanza, il cristallizzarsi dell'energia divina nella materia che da lei nasce, non per nulla viene detta anche la Madre Superna. Questo materializzarsi o cristallizzazione comprende però in sé anche il principio della fine, il primo arrestarsi del fluire, l'inizio quindi del processo di morte. Essa viene associata a: il Principio Femminile di Dio, l'Utero da cui deriva tutto il resto della Vita Divina e Terrena. Cfr. Dion Fortune, The Mystical Qabalah, cit., 1935.
  30. ^ v Gli otto capitoli. La Dottrina etica, Maimonide; ed. Giuntina 2008
  31. ^ "The Kabbalah of the Ari za"l" Archiviato il 20 gennaio 2019 in Internet Archive., secondo il Ram`hal, riassunto di 18pp. di Etz `Hayim.
  32. ^ Talmud Berachot 31b e altre fonti in Chazal (maestri ebrei).
  33. ^ Jacob Immanuel Schochet, Mystical Concepts in Chassidism, cit., Cap. 1, "Anthropomorphism and Metaphors (Antropomorfismo e metafore)".
  34. ^ Giobbe 19:26, su laparola.net.
  35. ^ Talmud Berachot 10a, Midrash Tehillim 103:4,5, Tikunei Zohar 13:28a e successivi commentari cabalistici. Citato nella nota 7, capitolo 1, Mystical Concepts in Chassidism, cit.
  36. ^ L'acosmismo, in contrasto con il panteismo, nega la realtà dell'universo, vedendolo in ultima analisi come illusorio, (il prefisso "a-" in greco significa negazione), e reputa reale solo l'infinito Assoluto non manifesto.
  37. ^ Immagine della Jewish Encyclopedia (1901-1906) di una Chuppah (baldacchino) nel matrimonio ebraico.
  38. ^ Genesi Genesi 1:27, su laparola.net.
  39. ^ a b Gershom Scholem, Zohar, the Book of Splendor, Schocken, 1977, pp.10-14, 51-57 & passim.
  40. ^ "Il Grande Ari" Archiviato l'8 giugno 2014 in Internet Archive., del Centro Kabbalah Luriana. URL consultato 02/07/2013
  41. ^ Genesi 1:1-3, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  42. ^ Genesi 36:31, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  43. ^ 1Cronache 1:43, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  44. ^ Genesi 1:2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  45. ^ a b Gershom Scholem, Le grandi correnti della mistica ebraica, cit., cap. VII; vedi anche La Cabala, cit., 1984, pp. 132-147, 422-430, et seq..
  46. ^ Per questa sezione si vedano "The Long Countenance" or "The Infinitely Patient One", su inner.org; Mocha Stima'ah - "The Concealed Brain"; Dikna -"The Beard".
  47. ^ "Antico di Giorni" è uno dei Nomi di Dio nel Libro di Daniele: nell'originale aramaico Atik Yomin; nel Septuaginta in greco Palaios Hemeron; nel Vulgata Antiquus Dierum. Il titolo "Antico di giorni" è stato fonte di ispirazione nell'arte e musica, indicando gli aspetti divini dell'eternità congiunta alla perfezione.
  48. ^ Arich Anpin o Arikh Anpin (aramaico: אריך אנפין, significa "Volto Lungo/Espressione Estesa", che implica anche "Egli che è Infinitamente Paziente") ed è un aspetto dell'Emanazione Divina nella Cabala, identificato appunto con l'attributo sefirotico di Keter, la Volontà Divina.
  49. ^ Ze`ir Anpin (aramaico: זְעֵיר אַנפִּין significa "Volto Minore/Espressione Corta") è un aspetto rivelato di Dio nella Cabala, che comprende gli attributi sefirotici emotivi: Chesed, Ghevurah, Tiferet, Nezach, Hod e Yessod.
  50. ^ Kochos/Kochot haNefesh (in ebraico כוחות הנפש? da nephesh-"anima"), significa "Potenze dell'Anima", che sono gli aspetti caratteriali innati costituiti nell'anima, secondo l'internalizzazione psicologica della Cabala secondo il pensiero chassidico. Derivano dalle 10 Sefirot, relazionando ogni loro qualità alla parallela motivazione interiore dell'uomo. La discussione chassidica delle sephirot, particolarmente nel sistema cabalisticodel pensiero Chabad, si focalizza principalmente sulle Potenze dell'Anima, l'esperienza delle sephirot nel culto ebraico.
  51. ^ "Overview of Chassidut", su inner.org. URL consultato 03/07/2013
  52. ^ "Le Dieci Sefirot-Introduzione, su inner.org (EN) . URL consultato 03/07/2013
  53. ^ Per la tabella si veda "Sefirah" in Glossary of Kabbalah and Chassidut, su inner.org URL consultato 03/07/2013
  54. ^ "The Powers of the Soul explained", ibid.URL consultato 03/07/2013
  55. ^ Isaia 43:7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  56. ^ Rectifying the State of Israel, Yitzchak Ginsburgh, Gal Einai. Glossario: voce "World".
  57. ^ a b Per questa sezione cfr. Kieren Barry, The Greek Qabalah: Alphabetic Mysticism and Numerology in the Ancient World, Weiser, 1999. ISBN 1-57863-110-6 (EN) ; anche Calcolatore ghematrico (ES)
  58. ^ Per questa sezione, come anche per le citazioni relative alla spiegazione delle immagini degli Alberi e le interpretazioni semantiche, cfr. Gershom Scholem, Kabbalah, Penguin Putnam Inc, 1997, spec. Cap. 3; Ron Feldman, Fundamentals of Jewish Mysticism and Kabbalah, Crossing Press, 1999, pp. 32-38, 76-83, & passim; Moshe Idel, Ascensions on High in Jewish Mysticism: Pillars, Lines, Ladders, Central European University Press, 2005, Cap. 2, pp. 73-93.
  59. ^ Genesi 1:3, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  60. ^ Genesi 1:6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  61. ^ Genesi 1:9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  62. ^ Genesi 1:11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  63. ^ Genesi 1:14-15, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  64. ^ Genesi 1:20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  65. ^ Genesi 1:22, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  66. ^ Genesi 1:26, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  67. ^ Genesi 1:28, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  68. ^ Genesi 1:29-30, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  69. ^ Cfr. per es. Omraam Mikhaël Aïvanhov, Dall'Uomo a Dio - sephirot e gerarchie angeliche, cit., I frutti dell'albero della Vita - La tradizione kabbalistica, et al.
  70. ^ Genesi 1, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

Bibliografia

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  • Gershom Scholem, On The Kabbalah and its Symbolism, Schocken, 1996. ISBN 0-8052-1051-2
  • Jacob Immanuel Schochet, Mystical Concepts in Chassidism: An Introduction to Kabbalistic Concepts and Doctrines, 1998, Kehot. ISBN 0-8266-0412-9
  • Arthur Green, Queste sono le parole. Un dizionario della vita spirituale ebraica, Giuntina, Firenze, 2002.
  • B. Ligorio, Sapere e Denaro da Shabbatai Donnolo a Federico II, Artebaria, Taranto 2010.
  • Giulio Busi, Qabbalah visiva, Torino, Einaudi, 2005. ISBN 978-88-06-16568-0
  • Omraam Mikhaël Aïvanhov, Dall'Uomo a Dio - sephirot e gerarchie angeliche, 2003, Edizioni Prosveta.
  • Omraam Mikhaël Aïvanhov, I Frutti dell'Albero della Vita - La tradizione Kabbalistica, Edizioni Prosveta, 1995.
  • Omraam Mikhaël Aïvanhov, I Misteri di Iesod , Edizioni Prosveta, 1990.
  • Dion Fortune, The Mystical Qabalah, Williams & Norgate, 1935; ed. riv. 2000, Red Wheel/Weiser. ISBN 1-57863-150-5
  • Shabbatai Donnolo, Sefer Hakhmoni, introduzione, testo critico e traduzione italiana annotata e commentata a cura di P. Mancuso, (Biblioteca ebraica italiana), Giuntina, Firenze 2009.

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