David Cooper (psichiatra)
psichiatra sudafricano
David Cooper (Città del Capo, 1931 – Parigi, 29 luglio 1986[1]) è stato uno psichiatra sudafricano teorico e leader del movimento per l'anti-psichiatria, insieme a Ronald Laing, Thomas Szasz e Michel Foucault.
Biografia
modificaLaureato presso l'Università di Città del Capo nel 1955, si trasferì a Londra, dove lavorò in numerosi ospedali e diresse un'unità sperimentale per giovani schizofrenici chiamata Villa 21. Nel 1965, fu coinvolto insieme a Laing e altri nel consolidare la Philadelphia Association. "Marxista esistenziale", lasciò la Philadelphia Association negli anni settanta a causa dei suoi disaccordi con i crescenti interessi allo spiritualismo nella politica dell'associazione.
Opere
modifica- La morte della famiglia, trad. di Costantini Maggioni C., Einaudi, Torino 1972
- Grammatica del vivere: un'analisi di atti politici, Feltrinelli, 1976
- Chi sono i Dissidenti, Galilée, settembre 1977; edizione italiana Stampa Alternativa, marzo 1978
- Il linguaggio della follia, Feltrinelli, 1979
Note
modifica- ^ David Cooper: Anti-psichiatria e non-psichiatria. Seminario Inner Circle 104 (23 luglio 2006), su anthonystadlen.blogspot.com. URL consultato il 5 giugno 2021.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su David Cooper
Collegamenti esterni
modifica- Cooper, David, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Cooper, David, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Opere di David Cooper, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 71389274 · ISNI (EN) 0000 0001 0913 4476 · LCCN (EN) n50026183 · GND (DE) 122134443 · BNE (ES) XX893882 (data) · BNF (FR) cb11897590d (data) · J9U (EN, HE) 987007574648405171 · NDL (EN, JA) 00436583 |
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