De Ponte

famiglia nobile italiana

La famiglia De Ponte[1] (De Pontibus, in latino)[2], Del Ponte[3] o Di Ponte[4], detta anche Aponte[1], d'Aponte o semplicemente Ponte[5], è stata una famiglia nobile italiana[6].

De Ponte
D'azzurro al ponte, sotto cui scorre un fiume, con due archi d'argento sormontato da due torri pure d'argento.
StatoItalia (bandiera) Italia
Casata di derivazioneCastelli
Conti dei Marsi
Titoli
FondatorePietro Castelli
Ultimo sovranoCecilia De Ponte
Data di fondazione930
Data di estinzione1764
Confluita inCavaniglia
Petrone
Del Tufo
De Ponte-Vetoli
EtniaItaliana
Rami cadettiRamo degli Ottoni

La famiglia De Ponte ebbe origine nel 930 quando il conte di Terni Pietro Castelli sposò Romana Berardi, figlia di Berardo dei Conti dei Marsi detto "il Francisco"[4]. La casata, sebbene derivante dai Castelli, viene considerata dai genealogisti discendente anche dai Conti dei Marsi, seppur per via non maschile[7]. Trasse il nome dal feudo di Ponte (contemporanea località del comune di Cerreto di Spoleto) posseduto da Pietro Castelli, il quale, grazie alla legge longobarda dell'epoca, cambiò il proprio cognome col nome del feudo[8]. Fu denominata anche "Ottoni" (o "Attoni") nel periodo in cui Ludovico e Pietro De Ponte con la loro progenie furono feudatari di Matelica per concessione dell'imperatore Ottone I e con la dicitura "di Maiori" nel periodo in cui Nicolò De Ponte ed i suoi figli furono residenti a Maiori, trasferimento avvenuto nel XIV secolo a seguito della sottrazione dei feudi a Gualtiero De Ponte, padre di Nicolò, per essersi ribellato al re del Regno di Napoli Ladislao d'Angiò-Durazzo[9]. Nel corso dei secoli la discendenza del fondatore Pietro si ramificò e diffuse sempre più: si ritrovano infatti i De Ponte aver goduto di nobiltà a Amalfi, Genova, Napoli, nel Seggio di Portanuova dei Sedili di Napoli, Padova, Roma, Rossano, Taranto, Venezia e Vicenza, in Abruzzo, Puglia, Sicilia ed Umbria, e perfino in Spagna, in Galizia[10]. Fu inoltre rivestita dell'Ordine di Malta[11]. La famiglia arrivò a possedere numerosi feudi, i più importanti dei quali furono i ducati di Flumeri, Matelica e Sessa Aurunca[12].

Sul finire della seconda metà del XIII secolo un ramo della famiglia De Ponte, stabilitosi nella Marsica già dal XII secolo, si ritirò definitivamente nel castello di Corcumello, mentre altri possedimenti, nel 1340, passarono completamente, per vendita o matrimonio, alla ricca famiglia nobile romana degli Orsini[13]. Nel feudo di Corcumello i De Ponte dimorarono fino alla seconda metà del XV secolo, quando Giovambattista De Ponte (nipote del cardinale Giovanni De Ponte, arcivescovo metropolita di Taranto e vescovo di Palestrina), ultimo erede maschio, nominato prima vescovo di Nepi e Sutri e successivamente di Bitonto, il 13 ottobre 1493 fece donazione di tutti i suoi beni, riservandosi 400 scudi annui, a Baldassarre, primogenito di Sante Vetoli e della sorella Tuzia (o Buzia)[14]. Ed è così che la casata e il castello medievale di Corcumello confluirono nella famiglia Vetoli, che assunse la denominazione di De Ponte-Vetoli[15]. Le principali linee dei duchi di Flumeri e dei marchesi di Morcone, invece, si estinsero confluendo i primi nella famiglia Cavaniglia (matrimonio tra Cecilia De Ponte, morta nel 1764, e Troiano Onero Cavaniglia) e i secondi in quelle dei Petrone e dei Del Tufo, mentre il ramo cadetto degli Ottoni si spense nel 1737 con l'ultimo discendente Girolamo Ottoni[16].

La famiglia De Ponte oggetto della presente voce non deve essere confusa con l'omonima famiglia aristocratica napoletana (estintasi nel 1794 nei Caracciolo di Vietri), ben più recente e di origine borghese, originatasi dall'avvocato napoletano Antonio D'Aponte o De Ponte, il quale, divenuto consigliere e presidente della Regia Camera della Sommaria, acquistò il feudo di Casamassima (con il relativo titolo ducale) con il casale di San Michele da Odoardo Vaaz nel 1667[17].

Albero genealogico

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Di seguito è riportato l'albero genealogico della famiglia De Ponte dai fratelli Jacopo, Andrea, Nicolò, Baldoino e Ruggero, viventi nel XIII secolo, fino a Cecilia, ultima duchessa di Flumeri, deceduta nel 1764, secondo una ricostruzione degli storici e genealogisti Erasmo Ricca e Ferrante della Marra[18]:

 ?
 
     
 Jacopo[A 1]
Andrea[A 2]
 Nicolò
 Baldoino
Ruggero
  
             
Francesco
Guglielmo[A 3]
Andrea Novello[A 4]
Gualtiero[A 5]
Jacopo[A 6]
Ruggero[A 7]
Rinaldo[A 8]
Agoto[A 9]
Odorisio
Pietro[A 10]
Beatrice[A 11]
Sibilla[A 12]
Roberto[A 32]
    
      
 ?[A 13]
?[A 13]
 Gualtiero
 Duraguerra/Vinciguerra[A 14]
Giovanna[A 15]
 ...[A 33]
  
    
 Nicolò "di Maiori"[A 16]
 Bartolomeo
Odorisio
Francesco
 
 
 [...][A 17]
 
 
 Giovanni Antonio[A 18][19]
 
     
 Giovan Francesco[A 19][20]
?[A 20]
?
Giovan Andrea
 Cesare[A 22][6]
    
         
 Pietr'Antonio[A 31]
Orazio[A 21]
 Orazio[A 23]
Francesc'Antonio[A 24]
Berardo[A 26]
Onorio[A 26]
Claudio[A 26]
Giuseppe
Giovanni Battista[A 27]
   
         
 Agnese[A 30]
 Andrea[A 25]
 Trifone[A 28][6]
Raimo/Erasmo[A 29]
Andrea
Giacomo[A 23]
Claudio
Giovanni[A 26]
Pietro[A 34]
 
     
 Giovan Battista[A 35]
Filippo[A 36]
Giuseppe[A 37]
Anna Maria[A 38]
Teresa[A 39]
 
   
 Giuseppe[A 40]
Anna Maria[A 41]
Antonia[A 42]
 
   
 Cecilia[A 43]
Caterina
Niccola[A 34]

Lo stemma della famiglia era d'azzurro al ponte, sotto cui scorre un fiume, con due archi d'argento sormontato da due torri pure d'argento, racchiuso in un'aquila bicipite imperiale[21]. La stessa, seppur nella versione monocipite, è stata ripresa dal ramo cadetto degli Ottoni nel capo dorato del loro scudo scaccato d'argento e di rosso[22].

Membri principali

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Annotazioni
  1. ^ Fu governatore di Messina.
  2. ^ Fu signore di Arquata, Matrice ed Oricola e cavaliere.
  3. ^ Fu signore di Capurso.
  4. ^ Fu signore di Oricola, Pereto e Tagliacozzo. Si sposò con ? Colonna.
  5. ^ Fu signore di Castel del Giudice e Moscufo, connestabile della Capitanata, consigliere e maggiordomo reale. Si sposò con ? della Marra.
  6. ^ Si sposò con Filippa di Grandinato.
  7. ^ Fu viceré dell'Abruzzo.
  8. ^ Fu cavaliere gerosolimitano, priore di Sant'Eufemia e capitano generale degli almogaveri.
  9. ^ Fu capitano generale dei provenzali.
  10. ^ Fu signore di Oricola e Tagliacozzo.
  11. ^ Si sposò con Tommaso Fossa.
  12. ^ Si sposò con Orsillo Orsini.
  13. ^ a b Fu signore di Oricola, Pereto e Tagliacozzo.
  14. ^ Si sposò con Francesca di Molise.
  15. ^ Si sposò con Agoto di Corbano.
  16. ^ Fu cavaliere. Si sposò con Laura Mormile.
  17. ^ Salto generazionale.
  18. ^ Si sposò con Costanza Lanario.
  19. ^ Fu marchese di Morcone, avvocato fiscale, presidente della Regia Camera della Sommaria, ministro delegato alla Regia Giurisdizione, reggente della Cancelleria e del Collaterale, sovrintendente della Dogana delle pecore, commissario in Basilicata e Puglia, consigliere del Supremo Consiglio d'Italia e sacerdote. Si sposò prima con Feliciana De Ponte, poi con ? Sanseverino ed infine con Zenobia Cicinella.
  20. ^ Fu marchese di Collenise.
  21. ^ Fu marchese di Padula. Si sposò con Caterina de' Medici.
  22. ^ Si sposò prima con ? e poi con Luisa Confalone.
  23. ^ a b Fu frate e cavaliere gerosolimitano.
  24. ^ Si sposò con Maria d'Acugno.
  25. ^ Fu marchese di Padula. Si sposò con Agnese, figlia di Orazio De Ponte e Caterina de' Medici.
  26. ^ a b c d Fu frate della Compagnia di Gesù.
  27. ^ Si sposò con Aquina d'Alvito.
  28. ^ Fu duca di Flumeri. Si sposò con Antonia della Marra.
  29. ^ Fu reggente del Supremo Consiglio d'Italia. Si sposò con Anna Coppola.
  30. ^ Fu marchesa di Padula. Si sposò con Andrea, figlio di Francesc'Antonio De Ponte e Maria d'Acugno.
  31. ^ Fu cavaliere gerosolimitano, vescovo di Troia e nunzio apostolico in Germania.
  32. ^ Fu signore di Chiusano. Si sposò con Fenicia ?.
  33. ^ Figli/e avuti/e da Roberto.
  34. ^ a b Morì infante.
  35. ^ Fu duca di Flumeri e signore di Orta, Piazzolla, Sava, Stornara e Stornarella. Si sposò con Cecilia Carafa.
  36. ^ Fu cavaliere d'Alcántara.
  37. ^ Fu monaco carmelitano.
  38. ^ Si sposò con Francesco Carafa.
  39. ^ Si sposò con Giovan Battista Castrocucco.
  40. ^ Fu duca di Flumeri. Si sposò prima con Francesca Violante Spinelli e poi con Teresa Filangieri.
  41. ^ Fu monaca della chiesa dei Santi Marcellino e Festo.
  42. ^ Si sposò prima con Giovanni della Marra e poi con Antonio Gargano.
  43. ^ Fu duchessa di Flumeri e signora di Aquara, Latronico, Piazzolla e Sava. Si sposò con Troiano Onero Cavaniglia. Morì nel 1764 e con lei si estinse la casata in quanto ne costituiva l'ultima discendente.
Riferimenti
  1. ^ a b Candida Gonzaga (1875), vol. 6, p. 143.
  2. ^ Brogi (1900), pp. 227-236.
  3. ^ Sant'Anna (1708)passim.
  4. ^ a b Marra (1641), p. 297.
  5. ^ Aldimari (1691), p. 420.
  6. ^ a b c Nobili-napoletani.it.
  7. ^ Candida Gonzaga (1875), vol. 3, p. 179 e vol. 6, p. 143.
  8. ^ Aldimari (1691), p. 420; Marra (1641), p. 297.
  9. ^ Aldimari (1691), pp. 420-421; Marra (1641), p. 298 e 300.
  10. ^ Aldimari (1691), pp. 421-422; Candida Gonzaga (1875), vol. 6, p. 143.
  11. ^ Aldimari (1691), p. 421; Candida Gonzaga (1875), vol. 6, p. 143.
  12. ^ Candida Gonzaga (1875), vol. 6, p. 143; Nobili-napoletani.it.
  13. ^ Brogi (1900), pp. 227-234.
  14. ^ Brogi (1900), pp. 234-236; (EN) David M. Cheney, Bishop Battista Pontini, su Catholic Hierarchy; Gasparrini (1933), pp. 401-412; (EN) Salvador Miranda, Giovanni Berardi, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University.
  15. ^ Il Patriziato, n. 9-10, anno IX, 15 maggio – 1º giugno 1906.
  16. ^ Candida Gonzaga (1875), vol. 6, p. 143; Pirani (2014), in DBI; Ricca (1859), pp. 464-466 e 473.
  17. ^ Candida Gonzaga (1875), vol. 6, p. 144; Famiglia D'Aponte, duchi di Casamassima (Bari), 1667-1794, su san.beniculturali.it.
  18. ^ Marra (1641), pp. 298-301; Ricca (1859), pp. 460-466 e 473.
  19. ^ Messina (1991), in DBI.
  20. ^ a b Messina (1991), in DBI; Nobili-napoletani.it.
  21. ^ Candida Gonzaga (1875), vol. 6, p. 144; Marra (1641), p. 297 e 302; Nobili-napoletani.it; Sant'Anna (1708)passim.
  22. ^ Passerini (1869), tav. 1.
  23. ^ (EN) Salvador Miranda, Giovanni Berardi, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University; Walter (1966), in DBI.
  24. ^ (EN) David M. Cheney, Bishop Battista Pontini, su Catholic Hierarchy.

Bibliografia

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  • Biagio Aldimari, Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere, Napoli, Giacomo Raillard, 1691, ISBN non esistente.
  • Tommaso Brogi, La Marsica antica, medioevale e fino all'abolizione dei feudi, Torino, Tipografia Salesiana, 1900, ISBN non esistente.
  • Berardo Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, vol. 3 e 6, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1875, ISBN non esistente.
  • Pietro Gasparrini, Il "Cardinale Tarentino" Giovanni Berardi, in Convegno storico abruzzese-molisano, 25-29 marzo 1931, Atti e memorie, vol. 1, Casalbordino, Nicola De Arcangelis, 1933, SBN SBL0392244.
  • Ferrante della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, imparentate colla Casa della Marra, Napoli, Ottavio Beltrano, 1641, ISBN non esistente.
  • Pietro Messina, Giovan Francesco De Ponte, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 39, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991.
  • Luigi Passerini, Ottoni di Matelica, in Pompeo Litta, Famiglie celebri italiane, Milano, Giulio Ferrario, 1869, SBN NAP0680774.
  • Francesco Pirani, Ottoni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 80, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014.
  • Erasmo Ricca, La nobiltà del Regno delle Due Sicilie, vol. 1, Napoli, Agostino De Pascale, 1859, ISBN non esistente.
  • Girolamo Maria di Sant'Anna, Della storia genealogica della famiglia Del Ponte patrizia romana e napoletana, Napoli, Felice Mosca, 1708, ISBN non esistente.
  • Ingeborg Walter, Giovanni Berardi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 8, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966.

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