Decio Filipponi
Decio Filipponi (Roma, 1921 – Piobbico, 29 marzo 1944) è stato un militare e partigiano italiano decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].
Decio Filipponi | |
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Nascita | Roma, 1921 |
Morte | Piobbico, 29 marzo 1944 |
Cause della morte | Impiccagione |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Reparto | 73º Reggimento fanteria |
Anni di servizio | 1943 |
Grado | Sottotenente |
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Biografia
modificaNel 1943, interrotti gli studi perché chiamato alle armi, era stato assegnato al 73º Reggimento fanteria a Trieste.
Sorpreso dall'armistizio mentre, dopo un periodo trascorso in ospedale, si trovava presso il Deposito reggimentale, il giovane, sottotenente di complemento, riuscì a non farsi catturare dai tedeschi.
Raggiunte le Marche, Filipponi si unì alle prime formazioni partigiane operanti nei Monti Sibillini e divenne presto il comandante della Brigata "Val Fiastre", che guidò con perizia in numerose azioni di guerra. Alcuni dei componenti della brigata furono ospitati nella casa di Angiolino Ghiandoni (1931-2019), che poi descrisse in un suo libro le vicende[3][4]. I nazisti bombardarono con mortai gli edifici del paese, costringendo Filipponi a ripararsi a Piobbico.[3][5]
All'alba del 29 marzo '44 fu sorpreso dai tedeschi, durante il rastrellamento di Piobbico[6] frazione di Sarnano, nella casa dei fratelli Edo e Ildo Mariotti suoi compagni di brigata. Filipponi si consegnò per evitare rappresaglie. Il suo gesto non evitò che la casa che l'aveva accolto fosse distrutta, ma almeno gli abitanti si salvarono. Condannato a morte, il giovane comandante partigiano, "affrontava il capestro - com'è scritto nella motivazione della ricompensa al valore - con l'animo dei forti, che le sevizie infertegli non erano riuscite a piegare". Dopo essere stato colpito più volte con i pugni, Decio Filiponi venne impiccato ad un lampione della luce; l’esecuzione fu completata con un colpo di pistola alla tempia.[7][8]
Dopo la Liberazione, l'Università di Roma ha conferito alla memoria di Decio Filipponi la laurea "ad honorem". Al nome del giovane partigiano sono state intitolate una via di Roma[9] e un largo a Sarnano.
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ La marcia per Decio Filipponi, partigiano impiccato.
- ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 490.
- ^ a b A. Ghiandoni, Ciò che vidi e udii a Sarnano (1943-'44-'45), Mierma, Camerino 1997..«Fummo svegliati da un improvviso susseguirsi di esplosioni e di raffiche che a me sembrò infernale. (…) durò soltanto un quarto d’ora esatto ma sembrò eterno.»
- ^ Sarnano | Istituto Storia Marche, su istitutostoriamarche.it. URL consultato il 9 aprile 2023.
- ^ Sarnano nella seconda guerra mondiale http://www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_sarnano Archiviato l'8 giugno 2020 in Internet Archive.
- ^ I partigiani di Piobbico, su coldipastine.it. URL consultato il 13 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2016).
- ^ R. Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Affinità elettive, Ancona 2008.
- ^ Piobbico di Sarnano | Istituto Storia Marche, su istitutostoriamarche.it. URL consultato il 9 aprile 2023.
- ^ Via Decio Filipponi a Roma, su google.it. URL consultato il 2 agosto 2014.
- ^ Dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 2 agosto 2014.
Bibliografia
modifica- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 490.
- A. Ghiandoni, Ciò che vidi e udii a Sarnano (1943-'44-'45), Mierma, Camerino 1997
- R. Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Affinità elettive, Ancona 2008.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikisource contiene il testo completo della biografia di Decio Filipponi
Collegamenti esterni
modifica- Decio Filipponi, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Filipponi, Decio, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- Decio Filipponi, su Biografie Resistenti. URL consultato l'11 gennaio 2022.