Dermatosi da artropodi

malattie e lesioni cutanee provocate da artropodi
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Le dermatosi da artropodi o entomodermatosi sono lesioni cutanee e dermatiti, occasionali e non, causate da animali appartenenti al grande phylum degli arthropoda, in particolare ragni o insetti. Da quest'ultima classe il prefisso: entomo- utilizzato anche se ci si riferisce ad artropodi di classi diverse.[1][2][3][4][5]

Dermatosi da artropodi
Lesioni sperimentali da neanidi di cimice del letto
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CME906.4
ICD-10B85-B89
Lesioni da morsi di tafani
Mano con acarodermatosi
Lesioni da punture da flebotomi indonesiani
Lesioni da morsi di acari
Gamba con morsi di formiche
Lesione a cunicolo della scabbia

L'interazione tra l'uomo e diversi artropodi può avere una notevole rilevanza sanitaria sia per le malattie, alcune molto gravi, trasmesse da artropodi, dove l'artropode è il vettore di agenti patogeni (virus, batteri, protozoi), sia per l'attività ectoparassitaria e/o tossicologica dell'artropode stesso.[6]

Il termine entomodermatosi da alcuni autori viene privilegiato per distinguere le dermatosi da artropodi occasionali o diverse dalle parassitosi permanenti.[1][7]

Il parassita trae un vantaggio alimentare, riproduttivo o di nicchia ecologica a spese della cute umana. Per quanto riguarda le parassitosi cutanee queste possono essere permanenti (es. pidocchi, scabbia) o ectoparassitosi temporanee, dove il parassita dopo essersi nutrito si può allontanare dalla pelle (es. pulci, cimici).

Le principali parassitosi cutanee umane sono parassitosi obbligate, cioè parassitosi dove l’uomo rappresenta l’habitat idoneo alla sopravvivenza e riproduzione del parassita.

Tutti gli artropodi ematofagi possono essere di per sé causa di patologia ectoparassitaria[6][8] anche se di molti l'unica reazione si riduce al fastidio o molestia per la puntura o per il contatto. Sono possibili anche dermatosi causate da artropodi fitofagi, come la Thysanoptera o la Trombicula autumnalis, che può mordere l'uomo per nutrirsi dei fluidi linfatici.[9][10]

Le più comuni parassitosi cutanee provocate da artropodi che si nutrono, riproducono, colonizzano sull'uomo sono: scabbia, pediculosi, tungiasi, miasi[11]. La principale infestazione ectoparassitaria temporanea è l'infestazione da cimice dei letti[12].

Sono definite occasionali le parassitosi dovute a un contatto accidentale. In questo caso il danno arrecato in genere è temporaneo, perché l’artropode abbandona in breve tempo l’uomo alla ricerca del suo ospite naturale.[1] Sono di questo tipo le dermatosi dovute all'attacco di parassiti del gatto o del cane o dei roditori[13] o degli uccelli.[14]

Diverso invece l'insulto tossico di alcuni artropodi che possono inoculare sostanze tossiche o farmacologicamente attive, che vengono rilasciate nel momento del pasto o come risposta difensiva a una provocazione (tipico degli insetti con pungiglione, scorpioni e ragni) o per il contatto con i peli urticanti di alcuni bruchi.[15]

Mentre la stragrande maggioranza delle dermatosi da artropodi comportano irritazione, gonfiore, prurito[3], l'attacco tossico, da parte di alcune specie, può portare a una necrosi localizzata e/o a conseguenze sistemiche anche gravi. Solo alcune specie, normalmente non presenti in Italia, per quantità e tossicità delle sostanze inoculate possono portare alla morte di un uomo.

Il morso o la puntura dell'artropode introduce un rischio di infezione secondaria, attraverso la pelle lesa, e in alcune specie di trasmissione di malattie; vedi le malattie trasmesse dalle zecche e quelle trasmesse dalle zanzare.[16]

Nomenclatura

modifica

Il termine entomodermatosi non è condiviso a livello internazionale così come le definizioni: dermatosi, dermatiti, ectoparassitosi, parassitosi cutanee, sono oggetto di controversia. Il MeSH classifica gran parte delle dermatosi da artropodi tra le "infestazioni ectoparassitarie" specificando che la maggioranza di queste sono dovute ad artropodi. Nella letteratura medica internazionale alcune dermatosi da artropodi assumono nomi specifici correlati alla specie o all'ordine dell'artropode agente causale: lepidotterismo, erucismo, acariasi, pediculosi, scabbia, tungiasi, glicifagosi, trombiculosi, loxoscelismo ecc...

Eziopatogenesi

modifica

Senza considerare le tantissime dermatosi e parassitosi dovute ad artropodi comuni nelle aree tropicali, gli artropodi che vivono in zone temperate e che anche nello stato di larve sono agenti eziologici delle dermatosi sono centinaia; tra questi[6][12][17]

Alcuni di essi sono pressoché invisibili ad occhio nudo, come gli acari dei generi Cheyletiella[31][32][33][34], Sarcoptes e Notoedres, le pulci del genere Ctenocephalides[35][36], le zecche e anche la loro identificazione, preventiva o successiva all'insorgere della dermatosi, può essere complessa.[37][38]

Il contatto con l'uomo può avvenire ovunque, per gli artropodi che volano, ed in diversi contesti, per quelli che non volano: all'aria aperta, sdraiandosi al suolo, in un prato[39], a contatto di piante infestate da artropodi fitofagi come i bruchi o gli acari Tydeidae[40] , toccando animali d'allevamento o di compagnia[41] oppure all'interno di abitazioni e luoghi di lavoro.[42][43][44][45][46]

Nelle abitazioni gli artropodi causa di dermatiti possono trovarsi all'interno di mobili o travi lignee tarlati (es. Pyemotes[47][48] , Scleroderma[49], Cephalonomia[50]). A volte alcuni artropodi si adattano talmente all'habitat umano da riuscire a riprodursi al suo interno; come le cimici (Cimex lectularius)[51][52] o come gli acari del genere Dermatophagoides, che possono colonizzare l'interno di materassi ed imbottiture. Altri ancora, come gli acari dei generi Glycyphagus e Lepidoglyphus[53] si sviluppano su prodotti alimentari ammuffiti o sulle pareti inumidite dell'abitazione.Alcuni artropodi sono attratti dal cibo umano, come le formiche dei generi Solenopsis, Pheidole, Tetramorium o dalle luci artificiali, come certi ditteri, imenotteri, emitteri. Altri artrropodi entrano occasionalmente nelle case e vi restano a lungo nascosti all'interno, come gli scorpioni, le scolopendre e molti ragni.[46]

Le dermatosi da artropodi possono avere una patogenesi particolarmente complessa dove alle risposte fisiologiche al danno meccanico possono sovrapporsi reazioni tossiche locali, infiammazione, risposte immunitarie.[54]

A seconda del tipo di aggressione da parte di uno specifico artropode la dermatosi può evolversi con[55]:

  • lesioni cutanee di tipo meccanico (dovute perlopiù a morsi o punture a cui non fa seguito alcuna inoculazione di sostanze farmacologicamente attive);
  • reazioni infiammatorie locali;
  • reazioni tossiche e tossico-irritative;
  • reazioni immunomediate;
  • parassitosi.

La presenza di acari Demodex sulla pelle potrebbe essere correlata con la patogenesi della rosacea.[56]

Clinica

modifica

Le modalità di aggressione cutanea variano e molteplici sono le risposte cliniche. Le lesioni cutanee prodotte dall'artropode a volte sono patognomoniche e permettono di identificare la specie, il più delle volte però non sono specifiche. Le lesioni sono quasi sempre pruriginose e a strofulo, cioè rilevate e arrossate, a volte sormontate da una vescicola e spesso con, riconoscibile al centro, il segno della puntura o del morso. Le reazioni locali alle punture degli apidi e dei vespidi consistono in bruciore immediato, dolore transitorio e prurito, con eritema, gonfiore e indurimento di un'area estesa attorno fino a pochi centimetri. Il gonfiore e l'eritema solitamente raggiungono il massimo entro 48 h, possono persistere per 1 settimana e possono coinvolgere un'intera estremità. Questa cellulite chimica locale può essere confusa con una infezione batterica secondaria. Analogamente caratterizzate da dolore, più o meno acuto le punture o morsi di altri artropodi che inoculano veleno con l'eccezione di alcuni ragno dal morso indolore dove il dolore può emergere successivamente, nell'arco di 30-60 minuti. In certi casi, si sviluppa una lesione edematosa, eritematosa e pruriginosa piuttosto che una pustola.[55][57][58][59][60][61][62][63][64][65][66] Le lesioni più comuni quando non viene inoculato veleno sono papule o pomfi o strofuli. Le tipiche lesioni a “cunicolo” prodotte dagli acari della scabbia non si presentano nella dermatosi, pseudoscabbia e falsa scabbia, causata da acari parassiti di animali diversi dall'uomo o da acari del genere Pyemotes[67] o da microimentotteri dei generi Scleroderma[68] e Cephalonomia.[69] o per infissione delle micro-setole di acari del genere Glycyphagus o Lepidoglyphus o Aeroglyphus.[70][71] Le lesioni tipiche della miasi sono caratterizzate da una apertura da cui fuoriesce materiale siero-ematico.

Possono manifestarsi lesioni granulomatose quando parte dell'apparato suggente del parassita o del pungiglione rimangono infissi nella pelle. Nei soggetti sensibilizzati si osservano spesso reazioni allergiche secondarie, locali o generalizzate di tipo eczematoso, papuloso o nodulare. È possibile la sovrapposizione di lesioni eczematose o da impetigine secondaria. A causa del prurito, spesso intenso, alla dermatosi si associano escoriazioni da grattamento.

Diagnosi

modifica

La diagnosi è clinica e risulta evidente dall'anamnesi e dall'esame obbiettivo. Il riconoscimento della specie dell'artropode molte volte è arduo e fallace. Con rare eccezioni, le lesioni provocate dai diversi artropodi sono di solito difficilmente distinguibili e in molti casi possono somigliare superficialmente ad altre patologie cutanee (follicoliti, orticaria ecc..). Lesioni cutanee vescicolo-bollose prodotte da alcuni artropodi velenosi possono essere confuse con ustioni chimiche o da calore. Le vie aeree superiori e inferiori vanno valutate al fine di individuare eventuali segni di reazione allergica. L'infezione batterica secondaria è rara, ma deve essere considerata quando l'eritema e la tumefazione iniziano in ritardo, uno o due giorni dopo la puntura o morso; quando ci sono segni sistemici di infezione (p. es., febbre, brividi) o il dolore è significativo. La diagnosi di dermatosi dovute ad artropodi scavatori spesso può essere fatta presuntivamente basandosi su un'anamnesi e su lesioni cutanee che si presentino con il tipico "cunicolo" . Se la diagnosi non è chiara o se il trattamento è inefficace, la diagnosi può essere confermata tramite biopsia cutanea.[12][55][57][58][59][60][61][66]

Diagnosi differenziale

modifica

In presenza di lesioni aspecifiche e non patognomomiche la diagnosi differenziale si pone per l'orticaria, orticaria bollosa, pemfigoide bolloso, dermatite atopica,

Terapia

modifica

Escludendo artropodi velenosi, scavatori o che parassitano stabilmente l'uomo, il trattamento delle dermatosi da artropodi è il più delle volte sintomatico. I corticosteroidi topici o gli antistaminici orali possono essere usati, in base alle necessità, per il controllo del prurito e delle reazioni da ipersensibilità.

Quando l'artropode o sue parti restano incuneati nella pelle vanno rimossi. Nel caso delle setole urticanti di alcuni bruchi si può utilizzare un nastro adesivo.

Lesioni provocate da artropodi velenosi possono richiedere l'escissione dei tessuti necrotizzati. Per il veleno di alcuni artropodi particolarmente velenosi è stato sviluppato un antidoto. Nelle lesioni gravi e nelle infestazioni è consigliata la profilassi antitetanica.

Profilassi

modifica

l modo più semplice per prevenire le dermatosi da artropodi è quello di ridurre il rischio di contatto, aggressione o infestazione.

Profilassi ambientale

modifica

La presenza e attività degli artropodi dipende strettamente da precisi fattori ambientali (temperatura, umidità) ed ecologici.

Alcune misure di profilassi ambientale possono ridurre sensibilmente il rischio di lesioni cutanee, infestazioni, parassitosi.Disinfestazioni con insetticidi e/o acaricidi su larga scala sono poco pratiche e possono avere un impatto ambientale negativo.

Al contrario la disinfestazione degli ambienti confinati o al chiuso (cortili, abitazioni, luoghi di lavoro, mezzi di trasporto pubblico, ricoveri di animali) riduce sensibilmente il rischio di aggressioni da artropodi.[17]

I cani, i gatti ed altri animali domestici che possono essere infestati, possono essere trattati con idonei prodotti.

Nelle aree ad alto rischio, la protezione delle abitazioni o dei giacigli con zanzariere è consigliata.

Profilassi comportamentale

modifica

La protezione della pelle con indumenti, non infestati da artropodi, riduce il rischio di contatto o aggressione dell'artropode.

Nelle situazioni ad alto rischio sulla pelle esposta e sugli indumenti vanno utilizzati repellenti per insetti, ad esempio N,N-dietil-n-toluamide o Picaridina, che forniscano una protezione per tutto il tempo in cui si è esposti. In situazioni a rischio per quanto possibile si deve evitare il contatto con la vegetazione e animali. Facendo un bagno o una doccia subito dopo essersi esposti in situazioni a rischio è possibile rimuovere dalla pelle eventuali artropodi non volanti prima che mordano.

Effetti psicologici

modifica

Spesso, quando i soggetti non riescono a risolvere il problema, finiscono per autolesionarsi grattandosi per lenire il prurito o cercando il parassita . Con il prolungarsi di tale situazione i soggetti si stressano e iniziano a manifestare uno stato ossessivo-depressivo, con una sintomatologia molto simile a quella che viene chiamata sindrome di Ekbom o parassitosi delirante[72][73][74], dove chi ne soffre ha la convinzione incrollabile di essere infestato da insetti, acari, pidocchi, vermi o altri microrganismi anche se non è vero.

  1. ^ a b c G. Leigheb, M. Celasco, F. Meli, F. Graziola, G. Furlan, 4 - Dermatosi da artropodi,protozoi, miceti, batterie virus, in Paolo Fabbri, Carlo Gelmetti, G. Leigheb (a cura di), Manuale di dermatologia medica, Edra Masson, 2014, ISBN 978-88-214-3753-3, OCLC 892849521. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  2. ^ Manualedi dermatologia medicae chirurgica 6/ed 16 maggio 2016 - Sena,Marchesi - Capitolo 5 MALATTIE CUTANEE CAUSATE DA ARTROPODI - McGraw-Hill Education (Italy), su issuu.com.
  3. ^ a b A. S. Stibich, P. A. Carbonaro e R. A. Schwartz, Insect bite reactions: an update, in Dermatology (Basel, Switzerland), vol. 202, n. 3, 2001, pp. 193-197, DOI:10.1159/000051635. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  4. ^ Dermatosis zooparasitarias V. García-Patos Briones (PDF), su aeped.es. URL consultato il 7 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2021).
  5. ^ Skin Diseases Caused by Arthropods and Other Noxious Animals in Shimizu's Textbook of Dermatology (PDF), su derm-hokudai.jp. URL consultato il 7 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2017).
  6. ^ a b c Roberto Romi, Cristina Khoury, Riccardo Bianchi , Francesco Severini, Artropodi di interesse sanitario in Italia e in Europa. A cura di Roberto Romi, Cristina Khoury, Riccardo Bianchi e Francesco Severini 2012, ii, 172 p., su PublISS. URL consultato il 2 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2021).
  7. ^ Christopher J. Steen, Paul A. Carbonaro e Robert A. Schwartz, Arthropods in dermatology, in Journal of the American Academy of Dermatology, vol. 50, n. 6, 2004-06, pp. 819–842, quiz 842–844, DOI:10.1016/j.jaad.2003.12.019. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  8. ^ Roberto Romi, Cristina Khoury, Federica Bigliocchi, Michele Maroli, Schede guida su acari e insetti di interesse sanitari, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ.
  9. ^ (EN) G Leigheb, R Tiberio e G Filosa, Thysanoptera dermatitis, in Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology, vol. 19, n. 6, 2005-11, pp. 722-724, DOI:10.1111/j.1468-3083.2005.01243.x. URL consultato il 4 marzo 2020.
  10. ^ Jeffrey M. Carness, Jonathan C. Winchester e Michael J. Oras, Night of the living thrips: an unusual outbreak of Thysanoptera dermatitis, in Cutis, vol. 97, n. 3, 2016-03, pp. E13–16. URL consultato il 4 marzo 2020.
  11. ^ (EN) Tania F. Cestari, Simone Pessato e Marcia Ramos-e-Silva, Tungiasis and myiasis, in Clinics in Dermatology, vol. 25, n. 2, 2007-03, pp. 158-164, DOI:10.1016/j.clindermatol.2006.05.004. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  12. ^ a b c Infestazione di cimice dei letti - Patologie della cute, su Manuale MSD, versione per i pazienti. URL consultato il 3 marzo 2020.
  13. ^ C. N. Haggard, Rat mite dermatitis in children, in Pediatrics, vol. 15, n. 3, 1955-03, pp. 322-324. URL consultato il 4 marzo 2020.
  14. ^ R. W. Williams, An infestation of a human habitation by Dermanyssus gallinae (Degeer, 1778) (Acarina: Dermanyssidae) in New York City resulting in sanguisugent attacks upon the occupants, in The American Journal of Tropical Medicine and Hygiene, vol. 7, n. 6, 1958-11, pp. 627-629, DOI:10.4269/ajtmh.1958.7.627. URL consultato il 4 marzo 2020.
  15. ^ G. Micali - Malattie infettive e parassitarie: scabbia, pediculosi, varicella, punture e morsicature di artropodi in Infezioni Cutanee dalla Diagnosi al Trattamento (PDF), su pacinimedicina.it.
  16. ^ (EN) Giorgio Leigheb, Mite Bites and Tick Dermatoses, in European Handbook of Dermatological Treatments, Springer Berlin Heidelberg, 2015, pp. 621-625, DOI:10.1007/978-3-662-45139-7_62, ISBN 978-3-662-45138-0. URL consultato il 2 marzo 2020.
  17. ^ a b Insetti & c. | Portale Disinfestazione, su portaledisinfestazione.org. URL consultato il 4 marzo 2020.
  18. ^ Silas A. Davidson, Scott A. Norton e Mark C. Carder, Outbreak of dermatitis linearis caused by Paederus ilsae and Paederus iliensis (Coleoptera: Staphylinidae) at a military base in Iraq, in U.S. Army Medical Department Journal, 2009-07, pp. 6-15. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  19. ^ Stefano Veraldi, Ermira Cuka e Anna Chiaratti, Paederus fuscipes dermatitis: a report of nine cases observed in Italy and review of the literature, in European journal of dermatology: EJD, vol. 23, n. 3, 2013-05, pp. 387-391, DOI:10.1684/ejd.2013.2028. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  20. ^ C. Gelmetti e R. Grimalt, Paederus dermatitis: an easy diagnosable but misdiagnosed eruption, in European Journal of Pediatrics, vol. 152, n. 1, 1993-01, pp. 6-8, DOI:10.1007/bf02072506. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  21. ^ Lorenzo Cáceres, Jose A Suarez e Carmela Jackman, Dermatitis Due to Paederus Colombinus: Report of an Epidemic Outbreak of 68 Cases in the Province of Darien, Panama, in Cureus, vol. 9, n. 4, DOI:10.7759/cureus.1158. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  22. ^ (FR) Patrice Bourée, Francine Bisaro e Michel Joubert, Une éruption prurigineuse passagère : la papillonite guyanaise, in Revue Francophone des Laboratoires, vol. 2014, n. 463, 2014-06, pp. 79-82, DOI:10.1016/S1773-035X(14)72528-6. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  23. ^ (EN) Alberto E. Paniz-Mondolfi, Alexandra M. Pérez-Alvarez e Ulf Lundberg, Cutaneous lepidopterism: dermatitis from contact with moths of Hylesia metabus (Cramer 1775) (Lepidoptera: Saturniidae), the causative agent of caripito itch: Cutaneous lepidopterism, in International Journal of Dermatology, vol. 50, n. 5, 2011-05, pp. 535-541, DOI:10.1111/j.1365-4632.2010.04683.x. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  24. ^ Enrique Konstat-Korzenny, Alexander Yudovich e Dan Morgenstern-Kaplan, Lepidopterism: Case Report and Review of the Literature, in Cureus, vol. 12, n. 1, DOI:10.7759/cureus.6567. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  25. ^ Cornelia S L Müller, Wolfgang Tilgen e Claudia Pföhler, Caterpillar dermatitis revisited: lepidopterism after contact with oak processionary caterpillar, in BMJ Case Reports, vol. 2011, 20 aprile 2011, DOI:10.1136/bcr.03.2011.3967. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  26. ^ (EN) G. Leigheb, Tick dermatoses, in European Handbook of Dermatological Treatments, Springer, 2003, pp. 524-525, DOI:10.1007/978-3-662-07131-1_94, ISBN 978-3-662-07131-1. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  27. ^ Glicifagosi : due casi di dermatite papulovescicopustolosa da Glycyphagus domesticus e Lepidoglyphus destructor ( Astigmata : Glycyphagidae ) - L Stingeni, M Principato, P. Lisi - Ann Ital Dermatol Clin Sperim - 1997 (PDF), su alistag.it.
  28. ^ (EN) Giorgio Leigheb, Mite Bites and Tick Dermatoses, in European Handbook of Dermatological Treatments, Springer, 2015, pp. 621-625, DOI:10.1007/978-3-662-45139-7_62, ISBN 978-3-662-45139-7. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  29. ^ Chrystelle Darles, Sandrine Pons e Tiphaine Gaillard, [Dermatitis and arthropods (Anobium punctatum and Cimex lectularius) in summer: three case reports], in Annales De Biologie Clinique, vol. 71, n. 2, 2013-03, pp. 177-180, DOI:10.1684/abc.2013.0796. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  30. ^ (EN) STL Volume 16 Number 6, Bedbugs: An Update on Recognition and Management, su Skin Therapy Letter, 1º giugno 2011. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  31. ^ Byron W. Lee, Cheyletiella Dermatitis, in Archives of Dermatology, vol. 117, n. 10, 1º ottobre 1981, p. 677, DOI:10.1001/archderm.1981.01650100079038. URL consultato il 1º marzo 2020.
  32. ^ Robert S. Lane, Sherry P. Shachter e Benjamin Keh, Cheyletiella blakei, an Ectoparasite of Cats, as Cause of Cryptic Arthropod Infestations Affecting Humans, in Western Journal of Medicine, vol. 146, n. 2, 1987-02, pp. 192-194. URL consultato il 1º marzo 2020.
  33. ^ P.D.L. MAURICE, O. SCHOFIELD e W.A.D. GRIFFITHS, Cheyletiella dermatitis: a case report and the role of specific immunological hypersensitivity in its pathogenesis, in Clinical and Experimental Dermatology, vol. 12, n. 5, 1987-09, pp. 381-384, DOI:10.1111/j.1365-2230.1987.tb02517.x. URL consultato il 1º marzo 2020.
  34. ^ Dermopatia da Cheyletiella blakei nell'uomo. Una zoonosi poco conosciuta. Mario Principato - Giovanni Vitellozzi - Mauro Coletti (PDF), su marioprincipato.it.
  35. ^ Kenneth W. Hunter, Amy R. Campbell e Peter C. Sayles, Human Infestation by Cat Fleas, Ctenocephalides Felis (Siphonaptera: Pulicidae), from Suburban Raccoons, in Journal of Medical Entomology, vol. 16, n. 6, 18 dicembre 1979, pp. 547-547, DOI:10.1093/jmedent/16.6.547. URL consultato il 1º marzo 2020.
  36. ^ Mohammad Reza Youssefi e Mohammad Taghi Rahimi, Extreme human annoyance caused by Ctenocephalides felis felis (cat flea), in Asian Pacific Journal of Tropical Biomedicine, vol. 4, n. 4, 2014-04, pp. 334-336, DOI:10.12980/apjtb.4.2014c795. URL consultato il 1º marzo 2020.
  37. ^ Blaine A. Mathison e Bobbi S. Pritt, Laboratory Identification of Arthropod Ectoparasites, in Clinical Microbiology Reviews, vol. 27, n. 1, 2014-1, pp. 48-67, DOI:10.1128/CMR.00008-13. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  38. ^ - Le entomodermatosi in Italia: il punto - Manifestazioni cutanee da insetti: è possibile una diagnosi eziologica?, su dermatologialegale.it. URL consultato il 2 marzo 2020.
  39. ^ Antonino Di Pietro, Dermatite da contatto: insidie nascoste nell'erba, su antoninodipietro.it, 6 aprile 2018. URL consultato il 2 marzo 2020.
  40. ^ M. DUTTO e M. BERTERO, Dermatosis caused by Corythuca ciliata (Say, 1932) (Heteroptera, Tingidae). Diagnostic and clinical aspects of an unrecognized pseudoparasitosis, in Journal of Preventive Medicine and Hygiene, vol. 54, n. 1, 2013-3, pp. 57-59. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  41. ^ (EN) Jere D. Guin, Contact arthropod reactions: beware the family cat, in Contact Dermatitis, vol. 52, n. 1, 2005-01, pp. 44-45, DOI:10.1111/j.0105-1873.2005.0483a.x. URL consultato il 1º marzo 2020.
  42. ^ Valery Teplitsky, Kosta Y. Mumcuoglu e Ilan Babai, House dust mites on skin, clothes, and bedding of atopic dermatitis patients, in International Journal of Dermatology, vol. 47, n. 8, 2008-08, pp. 790-795, DOI:10.1111/j.1365-4632.2008.03657.x. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  43. ^ L. Stingeni, L. Bianchi e K. Hansel, Dermatitis caused by arthropods in domestic environment: an Italian multicentre study, in Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology: JEADV, vol. 31, n. 9, 2017-09, pp. 1526-1533, DOI:10.1111/jdv.14438. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  44. ^ (EN) L. Stingeni, L. Bianchi e M. Tramontana, Indoor dermatitis due to Aeroglyphus robustus, in British Journal of Dermatology, vol. 174, n. 2, 2016-02, pp. 454-456, DOI:10.1111/bjd.14107. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  45. ^ (EN) John O’Donel Alexander, Arthropods and Human Skin, Springer, 1984, pp. 337-343, DOI:10.1007/978-1-4471-1356-0_20, ISBN 978-1-4471-1356-0. URL consultato il 2 marzo 2020.
  46. ^ a b Principato, Mario., Artropodi di interesse dermatologico in ambiente confinato (PDF), Universitas Studiorum, 2014, ISBN 978-88-97683-70-4, OCLC 1085654196. URL consultato il 2 marzo 2020.
  47. ^ Robert Kelly e F. H. Drummond, SKIN ERUPTION IN A GROUP OF WATERSIDE WORKERS DUE TO A MITE, PYEMOTES VENTRICOSUS, in Medical Journal of Australia, vol. 2, n. 20, 1961-11, pp. 797-798, DOI:10.5694/j.1326-5377.1961.tb70023.x. URL consultato il 1º marzo 2020.
  48. ^ ROBERT M. FINE e HAROLD GEORGE SCOTT, Straw Itch Mite Dermatitis Caused By Pyemotes Ventrtcosus:Comparative Aspects, in Southern Medical Journal, vol. 58, n. 4, 1965-04, pp. 416-420, DOI:10.1097/00007611-196504000-00003. URL consultato il 1º marzo 2020.
  49. ^ Pini M., Balice Y., Tavecchio S., Crippa D.. 2011., Entomodermatite da Sclerodermus domesticus., in Edizioni Minerva Medica..
  50. ^ In-Yong Lee, Chang-Seob Shin e Seobo Sim, Human Sting of Cephalonomia gallicola (Hymenoptera: Bethylidae) in Korea, in The Korean Journal of Parasitology, vol. 52, n. 6, 2014-12, pp. 681-684, DOI:10.3347/kjp.2014.52.6.681. URL consultato il 2 marzo 2020.
  51. ^ Chrystelle Darles, Sandrine Pons e Tiphaine Gaillard, Dermatitis and arthropods (Anobium punctatum and Cimex lectularius) in summer: three case reports, in Annales de biologie clinique, vol. 71, n. 2, 2013-03, pp. 177-180, DOI:10.1684/abc.2013.0796. URL consultato il 1º marzo 2020.
  52. ^ Masini, Paolo & Zampetti, Sara & Moretta, Iolanda & Luca, Stingeni & Biancolini, Fabio. (2015). Osservazioni cliniche in 20 casi di ectoparassitosi da cimice dei letti (Cimex lectularius)., su researchgate.net.
  53. ^ Stingeni L., Principato M., Lisi P., 1997., Glicifagosi: due casi di dermatite papulo-vescico-pustolosa da Glycyphagus domesticus e Lepidoglyphus destructor (Astigmata: Glycyphagidae). (PDF), in Annali Italiani di Dermatologia Clinica e Sperimentale, 51: 91-95..
  54. ^ Carlos Benaim-Pinto, Untoward cutaneous reactions determined by insects. Derm.Venezol 2002; 40:87-94, su revista.svderma.org. URL consultato il 4 marzo 2020.
  55. ^ a b c Moreno Dutto, Giuseppe Lauria, Lesioni da artropodi: approccio diagnostico e terapeutico nei Dipartimenti di Emergenza, in emergency care journal, aprile 2009.
  56. ^ Demodex Mites and Immune Reaction in Pathogenesis of Rosacea, su Medscape. URL consultato il 6 marzo 2020.
  57. ^ a b Punture di insetti - Traumi; avvelenamento, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 2 marzo 2020.
  58. ^ a b Punture di scorpione - Traumi; avvelenamento, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 2 marzo 2020.
  59. ^ a b Morsi di ragni - Traumi; avvelenamento, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 2 marzo 2020.
  60. ^ a b Morsi da centopiedi e millepiedi - Traumi; avvelenamento, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 2 marzo 2020.
  61. ^ a b Morsi di megalopyge opercularis (bruco) - Traumi; avvelenamento, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 2 marzo 2020.
  62. ^ Morsi di acaro - Traumi; avvelenamento, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 6 marzo 2020.
  63. ^ Miasi cutanea - Disturbi dermatologici, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 7 marzo 2020.
  64. ^ Cimici - Disturbi dermatologici, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 7 marzo 2020.
  65. ^ Pidocchi - Disturbi dermatologici, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 7 marzo 2020.
  66. ^ a b Scabbia - Disturbi dermatologici, su Manuali MSD Edizione Professionisti. URL consultato il 7 marzo 2020.
  67. ^ Thomas G. Betz, Occupational Dermatitis Associated With Straw Itch Mites (Pyemotes ventricosus), in JAMA: The Journal of the American Medical Association, vol. 247, n. 20, 28 maggio 1982, p. 2821, DOI:10.1001/jama.1982.03320450055037. URL consultato il 1º marzo 2020.
  68. ^ Helmut Kühne e Günther Becker, Zur Biologie und Ökologie von Scleroderma domesticum Latreille (Bethylidae, Hymenoptera), einem Parasiten holzzerstörender Insektenlarven, in Zeitschrift für Angewandte Entomologie, vol. 76, n. 1-4, 26 agosto 2009, pp. 278-303, DOI:10.1111/j.1439-0418.1974.tb01888.x. URL consultato il 1º marzo 2020.
  69. ^ In-Yong Lee, Chang-Seob Shin e Seobo Sim, Human Sting of Cephalonomia gallicola (Hymenoptera: Bethylidae) in Korea, in The Korean Journal of Parasitology, vol. 52, n. 6, 23 dicembre 2014, pp. 681-684, DOI:10.3347/kjp.2014.52.6.681. URL consultato il 1º marzo 2020.
  70. ^ L. Stingeni, L. Bianchi e M. Tramontana, Indoor dermatitis due to Aeroglyphus robustus, in British Journal of Dermatology, vol. 174, n. 2, 18 novembre 2015, pp. 454-456, DOI:10.1111/bjd.14107. URL consultato il 1º marzo 2020.
  71. ^ ENTOMODERMATOSI: LESIONI TIPICHE, su edpa.it. URL consultato il 4 marzo 2020.
  72. ^ Caimi M.,Dona GP, Colombo G. 2003., Ekbom's syndrome. Journal of Psychopathology,, in http://www.jpsychopathol.it/article/la-sindrome-di-ekbom/.
  73. ^ Roland W. Freudenmann e Peter Lepping, Delusional Infestation, in Clinical Microbiology Reviews, vol. 22, n. 4, 2009-10, pp. 690-732, DOI:10.1128/CMR.00018-09. URL consultato il 7 marzo 2020.
  74. ^ Nancy C. Hinkle, Ekbom syndrome: a delusional condition of "bugs in the skin", in Current Psychiatry Reports, vol. 13, n. 3, 2011-06, pp. 178-186, DOI:10.1007/s11920-011-0188-0. URL consultato il 7 marzo 2020.

Voci correlate

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina