Il dicodonte (gen. Dichodon) è un mammifero artiodattilo estinto, appartenente agli xifodontidi. Visse tra l'Eocene medio e l'Eocene superiore (circa 40 - 34 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa.

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Dichodon
Mandibole di Dichodon ruetimeyeri (1), D. sp. (2) e D. cervinum (3)
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineArtiodactyla
SottordineTylopoda
FamigliaXiphodontidae
GenereDichodon

Descrizione

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Questo animale doveva essere di piccola-media taglia, e l'altezza al garrese non superava i 40 centimetri. Dichodon era caratterizzato da piccoli canini e incisivi, mentre i premolari erano compressi e allungati. I molari superiori erano quadritubercolati, ma i tre tubercoli seleniformi erano simili a quelli di Xiphodon e di Haplomeryx, altri due xifodontidi eocenici. In particolare, la mezzaluna postero-interna era obliqua, asimmetrica e con un ramo anteriore ben più alto di quello posteriore.

All'interno del genere Dichodon vi è un interessante esempio di progressiva evoluzione della dentatura: il genere Dichodon, ad esempio, presentava specie primitive (ad es. D. ruetimeyeri) in cui il cranio era relativamente corto e i premolari erano di forma tipica; in seguito (D. cartieri) l'ultimo premolare assunse una forma simile a quella di un molare, mentre gli altri divennero sempre più simili a lame allungate, fino a diventare (in D. subtile dell'Eocene superiore) allungati a dismisura. In D. subtile anche il canino aveva preso la forma di una lama tagliente.

Classificazione

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Dichodon è un rappresentante degli xifodontidi (Xiphodontidae), un gruppo di piccoli artiodattili tipici dell'Eocene europeo, probabilmente affini ai camelidi. Il genere Dichodon venne descritto per la prima volta nel 1848 da Richard Owen, sulla base di resti fossili ritrovati in Inghilterra. A questo genere sono state ascritte numerose specie (D. cartieri, D. simplex, D. cervinus, D. cuspidatus, D. frohnstettense, D. subtile, D. ruetimeyeri, D. lugdunensis, D. stehlini, D. vidalenci, D. biroi), tutte provenienti da vari giacimenti dell'Eocene medio e tardo di Inghilterra, Francia, Spagna, Svizzera.

Bibliografia

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  • R. Owen. 1848. Description of teeth and portions of jaws of two extinct Anthracotherioid quadrupeds (Hyopotamus vectianus and Hyop. bovinus) discovered by the Marchioness of Hastings in the Eocene deposits on the NW coast of the Isle of Wight: with an attempt to develope Cuvier's idea of the Classification of Pachyderms by the number of their toes. Quarterly Journal of the Geological Society of London 4:103-141
  • J. Sudre. 1978. La poche a phosphate de Ste-Néboule (Lot) et sa faune de vertebres du Ludien Superieur. 9. - Primates et Artiodactyles. Palaeovertebrata 8(2-4):269-290
  • J. J. Hooker. 1986. Mammals from the Bartonian (middle/late Eocene) of the Hampshire Basin, southern England. Bulletin of the British Museum (Natural History) 39(4):191-478
  • J. Erfurt and G. Metais. 2007. Endemic European Paleogene artiodactyls. In D. R. Prothero, S. E. Foss (eds.), Evolution of Artiodactyls 59-84

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