Dichrocephala
Dichrocephala L'Her. ex DC., 1833 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (Bellis lineage) e sottotribù Grangeinae.[1][2][3]
Etimologia
modificaIl nome del genere deriva da due parole greche (dixrwoj-kefalh): "dichro" (due colori) e "kephalos" (testa).[4][5][6]
Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Charles Louis L'Héritier de Brutelle (1746-1800) e Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione " Archives de Botanique. Paris" ( Arch. Bot. (Paris) 2(6): 517) del 1833.[7]
Descrizione
modificaPortamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo erbaceo annuale con superfici glabrescenti o pelose.[8][9][10][11][12][13]
Fusto. La parte aerea varia da sbandata (prostrata) a eretta, semplice o ramosa.
Foglie. Le foglie sono disposte in modo alternato; sono inoltre auricolate. La lamina con forme intere o lirate-pennatifide, i bordi sono grossolanamente dentati o crenati.
Infiorescenza. Le sinflorescenze, globose, sono composte da alcuni capolini, con forme da orbicolari a oblunghe, raccolti in sciolte formazioni panicolate o racemiformi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo disciforme. I capolini, piccoli, sono formati da un involucro, patelliforme (a forma di un piatto), composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, non carenate, con forme da oblughe a ellittiche, margini membranosi/scariosi, apici da rotondi a ottusi e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su 1 - 3 serie. Il ricettacolo, alveolato e rigonfio, può essere sia nudo che con pagliette a protezione della base dei fiori; la forma varia da convessa a colonnare-ellissoide.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono femminili e sono disposti su più serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi o funzionalmente maschili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[14]
- fiori del raggio: la forma della corolla alla base è brevemente tubulosa (il tubo è quasi assente), mentre all'apice le ligule, strettamente cilindriche, hanno 2 - 4 denti/lobi; il colore è giallo-bianco, grigiastro o porpora;
- fiori del disco: la forma è tubulare ruotata-campanulata e terminante in 4 - 5 brevi lobi da deltati a ampiamente triangolari, eretti o patenti; il colore è giallo o rosso.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono ottuse; le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[12][15]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[8] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate.[16] I due bracci dello stilo hanno una forma lanceolata.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo; in alcune specie è presente un certo dimorfismo (gli acheni dei fiori del raggio differiscono dagli acheni dei fiori del disco);
- achenio: gli acheni, con forme obovoidi-elicoidali compresse e con due nervature laterali, possono essere sia ghiandolosi che privi di ghiandole; la parete dell'achenio è formata da celle contenenti rafidi ma prive di fitomelanina; il carpoforo normalmente è anulare; le setole talvolta hanno delle punte a forma di ancora;
- pappo: il pappo è assente o formato da uno stretto anello o da poche brevi setole caduche.
Biologia
modificaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[9][10]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaLe specie di questo genere sono distribuite in Africa (centrale e meridionale) e Asia (meridionale).[3]
Sistematica
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][12]
Filogenesi
modificaLa tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]
- Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
- Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
- Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
- Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
- North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.
Il genere Dichrocephala (insieme alla sottotribù Grangeinae) è incluso nel lignaggio "Bellis lineage" relativo agli areali dell'Africa, Madagascar e Asia sud-est. La sottotribù Grangeinae è divisa in tre gruppi: un gruppo eterogeneo, uno denominato "Psiadia group" e alcuni taxa Incertae sedis.[2] Il genere di questa voce è incluso nel primo gruppo.
I caratteri distintivi del genere sono:[12][20]
- le foglie sono più o meno divise;
- i fiori sono tutti tubulosi;
- il pappo ha un anello papilloso, oppure 1 o 2 setole fuse alla base, oppure è mancante.
Elenco delle specie
modificaQuesto genere ha 4 specie:[3]
- Dichrocephala benthamii C.B.Clarke
- Dichrocephala chrysanthemifolia (Blume) DC.
- Dichrocephala hamiltonii Hook.f.
- Dichrocephala integrifolia (L.f.) Kuntze
Specie della flora spontanea italiana
modificaNella flora spontanea italiana è presente la seguente specie:[20]
- Dichrocephala integrifolia (L.f.) Kuntze - Dicrocefala: l'altezza massima della pianta è di 2 - 4 dm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Tropicale (Africa - Asia); l'habitat tipico sono gli orti (infestante); in Italia è una specie rara naturalizzata nel Veneto fino ad una quota di 200 m s.l.m..
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c Nesom 2020.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 22 gennaio 2024.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 22 gennaio 2024.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 22 gennaio 2024.
- ^ David Gledhill 2008, p. 140.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 21 gennaio 2024.
- ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ a b Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
- ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 304 e 305.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 21 gennaio 2024.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2021).
- ^ Judd 2007, pag. 522.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ a b Pignatti 2018, vol.3 pag.742.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
- Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
- Guy L. Nesom, Revised subtribal classification of Astereae (Asteraceae) (PDF), in Phytoneuron, vol. 53, 2020, pp. 1-39.
- David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dichrocephala
- Wikispecies contiene informazioni su Dichrocephala
Collegamenti esterni
modifica- Dichrocephala Royal Botanic Gardens KEW - Database