Dinochloinae
Dinochloinae K.M.Wong & W.L.Goh, 2016 è una sottotribù di bambù appartenente alla famiglia delle Poacee (sottofamiglia Bambusoideae).[1]
Etimologia
modificaIl nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Dinochloa Buse la cui etimologia deriva da due parole greche: deinos (= terribile, potente) o anche dinos (= spira) e chloa (= erba) e fa riferimento al portamento arrampicante e a spirale delle specie di questo genere.[2]
Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici contemporanei Khoon Meng Wong e W.L. Goh nella pubblicazione "Sandakania. Sandakan -22: 20. 2016" del 2016.[3]
Descrizione
modificaIl portamento delle specie di questa sottotribù è arbustivo con culmi legnosi che crescono eretti (fino a quasi 40 metri) o a spirale intorno ai tronchi degli alberi. Le radici in genere sono del tipo fascicolato derivate da rizomi facilmente pachimorfi; in Parabambusa sono presenti radici aeree ai nodi. Per ogni nodo si possono avere da 3 a 18 rami; spesso un ramo è dominante. Gli internodi sono affusolati; a volte la base è gonfiata.[4][5][6][7][8][9][10]
Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie (quelle trasversali sono invisibili o visibili).
- Foglie dei culmi: le guaine sono persistenti o decidue; tra il nodo e la base della guaina è presente una cintura scura; le guaine possono avere oppure no dei padiglioni auricolari fimbriati; la forma delle guaine può essere lanceolata, strettamente ovata, ovata o triangolare. La forma delle lamine può essere ristretta alla base e lanceolata, oblunga o cordata nel resto; il portamento è eretto o riflesso.
- Foglie del fogliame: le foglie del fogliame possono avere oppure no dei padiglioni auricolari fimbriati; a volte la base è fortemente asimmetrica.
- Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze sono bratteate e per lo più ramificate ed hanno la forma di una grande pannocchia globosa o oblunga. I rami dell'infiorescenza sono sottesi da una guaina e un profillo. Le spighette sono molto numerose (fino a 10). In questo gruppo sono presenti delle pseudospighette in gruppi separati da lunghi internodi. Lunghezza massima dell'infiorescenza: 3 metri.
- Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette (o pseudospighette), sessili a forma lanceolata, ellittica, oblunga o ovata e compresse lateralmente, sono formate da un fiore fertile (da 4 a 9 in Mullerochloa e fino a 12 in Neololeba) sotteso da due/tre brattee chiamate glume (inferiore e superiore). I fiori distali possono essere ridotti o sterili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolando avviene sotto ogni fiorellino fertile.
- Glume: le glume sono persistenti e più corte delle spighette. Le forme sono oblunghe, ovate o orbicolari con apici troncati, ottusi o acuminati; a volte la glume superiore è mucronata. La consistenza è cartacea. La superficie si presenta con 3-5-7-9 venature longitudinali. La pagina abassiale è glabra o pubescente.
- Lemmi: la forma dei lemmi è oblunga, ovata o orbicolare. La consistenza è cartacea. La superficie può essere percorsa da 1 a 19 venature longitudinali. I lemmi sono privi di ciglia e di carene.
- Palee: possono essere assenti o ridotte (in Mullerochloa sono più lunghe del lemma e la parte adassiale è densamente pubescente). Sono strettamente convolute attorno al fiore. La consistenza è cartacea o coriacea. La superficie si presenta con 4-5-6-7-8-9 venature longitudinali. Le palee del genere Sphaerobambos si presentano con carene strette e alate.
I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
- , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
- Il perianzio è ridotto e formato da nessuna/tre lodicule, delle squame, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose, glabre o cigliate.
- L'androceo è composto da 6 stami ognuno con un breve filamento libero, una antera e due teche. In Mullerochloa gli stami sono 4 e i filamenti sono fusi. Le antere sono basifisse con deiscenza laterale. Il polline è monoporato.
- Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, glabro con o senza appendice, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo, breve, è unico con due/tre stigmi papillosi.
I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, oblunghi, ovoidali, orbicolari o subglobosi, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo, carnoso, è libero dal rivestimento del seme. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è provvisto di epiblasto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono. La fessura scutellare è assente.
Biologia
modificaIn generale nelle erbe delle Poaceae la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori per via anemogama. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
I semi cadendo a terra, dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento (dispersione anemocora) sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).
Distribuzione e habitat
modificaLa distribuzione delle specie di questo gruppo è soprattutto asiatica-orientale con habitat più o meno tropicali.
Tassonomia
modificaLa famiglia di appartenenza di questa sottotribù (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[8]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il gruppo di questa voce è descritto al'interno della sottofamiglia Bambusoideae (tribù Bambuseae).[4][5]
Generi
modificaLa sottotribù si compone di 7 generi e 62 specie:[1][4][11]
- Cyrtochloa S.Dransf. (7 spp.)
- Dinochloa Buse (44 spp.)
- Mullerochloa K.M.Wong (1 sp.)
- Neololeba Widjaja (5 spp.)
- Parabambusa Widjaja (1 spp.)
- Pinga Widjaja (1 sp.)
- Sphaerobambos S.Dransf. (3 spp.)
- Note
- I generi Cyrtochloa e Parabambusa in precedenti classificazioni erano descritti all'interno della sottotribù Bambusinae.[4]
- Pinga marginata, unica specie del genere Pinga, in precedenza era descritta all'interno del genere Parabambusa.[4]
Filogenesi
modificaLa sottotribù Dinochloinae, insieme ad alcune altre sottotribù della tribù Bambuseae (Bambusinae, Greslaniinae, Hickeliinae, Holttumochloinae, Melocanninae, Racemobambosinae e Temburongiinae) è descritta all'interno del "clade paleotropicale". All'interno di questo clade Dinochloinae risulta formare un "gruppo fratello" con la sottotribù Greslaniinae. Buona parte delle specie di questo gruppo sono esaploidi o superiori con una storia poliploide che coinvolge antenati che erano strettamente legati all'antenato delle Arundinarieae (la tribù "basale" della sottofamiglia Bambusoideae).[1]
Il gruppo di questi generi prima di essere circoscritti nell'attuale e unica sottotribù erano descritti all'interno della sottotribù Bambusinae e facevano parte del "clade DMNS" (Dinochloa, Neololeba, Mullerochloa e Sphaerobambos) caratterizzato soprattutto da culmi arrampicanti (la base di ogni internodo del culmo è gonfio e la base della relativa guaina è rugosa; questo sembra funzionare come un pulvino, permettendo al culmo di intrecciarsi attorno agli alberi).[4]
Le sinapomorfie caratteristiche del clade "DMNS" sono:[4]
Sinapomorfie relative ai singoli generi:[4]
- Dinochloa: il portamento è a spirale attorno ai tronchi degli alberi; nelle foglie dei culmi tra il nodo e la base della guaina è presente una cintura scura; talvolta gli stigmi sono due.
- Neololeba: i rami sono in forte ascesa; le lodicule sono assenti.
- Parabambusa: le lodicule sono assenti.
- Sphaerobambos: le palee hanno delle carene strette e alate; inoltre a maturità sono più lunghe dei lemmi.
Note
modifica- ^ a b c Soreng et al. 2017, pag.283.
- ^ Umberto Quattrocchi, CRC World Dictionary of Grasses: Common Names, Scientific Names, Eponyms ..., p. 697.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 14 novembre 2018.
- ^ a b c d e f g h Kellogg 2015, pag. 181.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
- ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
- ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
- ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su powo.science.kew.org. URL consultato il 14 novembre 2018.
- ^ (EN) Accepted genera of Poaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 settembre 2024.
Bibliografia
modifica- Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
- Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
- Robert J. Soreng et al., A worldwide phylogenetic classi?cation of the Poaceae (Gramineae) II: An update and a comparison of two 2015 classi?cations, in JSE - Journal of Systematics and Evolution, vol. 55, n. 4, 2017, pp. 259-290.
- Emmet J. Judziewicz & Lynn G. Clark, Classification and Biogeography of New World Grasses: Anomochlooideae, Pharoideae, Ehrhartoideae, and Bambusoideae (PDF), in Aliso: A Journal of Systematic and Evolutionary Botany, vol. 23, 1 (25), 2007, pp. 303-314. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2018).
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- Bamboo Phylogeny Group, An Updated Tribal and Subtribal Classification of the Bamboos (Poaceae: Bambusoideae) (PDF), in The Journal of the American Bamboo Society, vol. 25, 2012, pp. 1-10. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2018).
Altri progetti
modifica- Wikispecies contiene informazioni su Dinochloinae
Collegamenti esterni
modifica- Dinochloinae IPNI Database