Diocesi di Potenza Picena
La diocesi di Potenza Picena (in latino: Dioecesis Potentina in Piceno) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Potenza Picena Sede vescovile titolare Dioecesis Potentina in Piceno Chiesa latina | |
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Potentia nella Tavola Peutingeriana | |
Arcivescovo titolare | Jean-Sylvain Emien Mambé |
Istituita | 1968 |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Diocesi soppressa di Potenza Picena | |
Eretta | ? |
Soppressa | VI secolo |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Storia
modificaLa città di Potentia nel Piceno, corrispondente all'odierna Porto Recanati[1], e da non confondere con il moderno comune di Potenza Picena[2], fu sede di un'antica diocesi documentata nel V secolo.
Di questa diocesi si conosce con certezza il nome di un solo vescovo, Faustino, episcopus ecclesiae Potentinae, provinciae Piceni, che, assieme ai preti romani Filippo e Asello, fece parte della delegazione inviata, prima di dicembre 418, da papa Zosimo a Cartagine per discutere del caso del prete Apiario di Sicca Veneria, che era stato scomunicato dal suo vescovo e che aveva fatto appello al vescovo di Roma. La questione fu affrontata nel concilio di Cartagine dell'anno seguente, dove la presenza di Faustino è accertata nelle sessioni del 25 e del 30 maggio 419. Faustino fece parte di un'altra delegazione inviata da papa Celestino I a Cartagine, dopo il 422, per giudicare ancora dell'operato del prete Apiario, scomunicato una seconda volta.[3]
È presumibile che un altro vescovo di Potenza nel Piceno sia menzionato nell'epistolario di papa Gelasio I (492-496). Infatti in una sua lettera, il pontefice incarica Geronzio, vescovo di Valva, di indagare sul vescovo di Potentia, il cui nome non è menzionato, accusato di appropriarsi di beni della sua Chiesa, e di riferire al pontefice i risultati della sua inchiesta.[4] La lettera di Gelasio I non specifica la provincia di appartenenza della sede di Potentia, ma dato il contesto e il suo destinatario, è probabile che si tratti della diocesi picena piuttosto che della sede omonima in Lucania, che, inoltre, nello stesso periodo era occupata dal vescovo Erculenzio.[5]
Più problematica invece risulta l'attribuzione della sede di appartenenza di un altro vescovo di Potenza, menzionato con i nomi di Amanzio o Amando nei concili dell'epoca di papa Simmaco del 23 ottobre e del 6 novembre, attribuiti da Theodor Mommsen rispettivamente al 501 e al 502.[6] Allo stato attuale delle ricerche storiche, non si può stabilire con certezza a quale delle due sedi appartenesse questo vescovo, se alla diocesi picena o alla sede omonima di Potenza in Lucania.[7]
La sede fu soppressa dopo il VI secolo, forse in seguito all'invasione longobarda,[8] e il suo territorio fu spartito fra le sedi di Fermo e di Umana.[9]
Dal 1968 Potenza Picena è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 2 febbraio 2022 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Jean-Sylvain Emien Mambé, nunzio apostolico in Mali e Guinea.
Cronotassi
modificaVescovi residenti
modifica- Faustino † (prima del 418 - dopo il 422)
- Anonimo † (menzionato nel 492/496)
- Amanzio o Amando ? † (prima del 501 - dopo il 502)
Vescovi titolari
modifica- Adam Kozłowiecki, S.I. † (29 maggio 1969 - 21 febbraio 1998 nominato cardinale presbitero di Sant'Andrea al Quirinale)
- Franco Croci † (3 dicembre 1999 - 28 luglio 2021 deceduto)
- Jean-Sylvain Emien Mambé, dal 2 febbraio 2022
Note
modifica- ^ Potentia, Marche « The British School at Rome
- ^ Istoria dell'antica città di Potenza rediviva ... . - Full View | HathiTrust Digital Library | HathiTrust Digital Library
- ^ Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, pp. 750-752.
- ^ Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, p. 929.
- ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 390. Kehr, Italia pontificia, IV, p. 146.
- ^ Theodor Mommsen, Acta synhodorum habitarum Romae. A. CCCCXCVIIII DI DII, in Monumenta Germaniae Historica, Auctorum antiquissimorum, XII, Berolini, 1894, p. 434, nº 26 e p. 454, nº 45.
- ^ Ada Campione, Le diocesi paleocristiane lucane nelle fonti letterarie fino a Gregorio Magno, in Vetera Christianorum 37 (2000), p. 23. Kehr, Italia pontificia, IX, Berolini, 1962, p. 484. Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 390.
- ^ Louis Duchesne, Les évêchés d'Italie et l'invasion lombarde, in «Mélanges d'archéologie et d'histoire», tomo 23, 1903, pp. 96-97.
- ^ Dal sito Beweb - beni ecclesiastici in web.
Bibliografia
modifica- (LA) Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. X, 1722, coll. 159–160
- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 40, Venezia, 1846, pp. 287–288
- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. III, Venezia, 1870, p. 655
- (LA) Paul Fridolin Kehr, Italia pontificia, vol. IV, Berolini, 1909, p. 146
- Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza, 1927, p. 390
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 693
- (FR) Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), 2 volumi, Roma, École française de Rome, 1999-2000
Collegamenti esterni
modifica- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Gcatholic
- Arcidiocesi di Fermo su BeWeB - Beni ecclesiastici in web (con informazioni sulla sede di Potenza nel Piceno)