Discussione:Aermacchi AM.3
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AM 3C
modificaSuggerisco di cancellare/spostare il velivolo dai prodotti Aeritalia, ma come Aermacchi; sia per la sigla che per il fatto che aveva effettuato il primo volo prima che nascesse la società' Aeritalia (1969)--Fernando.tassone (msg) 12:46, 9 gen 2016 (CET)
- Messaggio ricevuto. Hai fonti (libri, riviste, siti internet affidabili...) cui possiamo fare riferimento per giustificare lo spostamento? --Leo P. - Playball!. 15:09, 9 gen 2016 (CET)
- Ecco http://en.m.wiki.x.io/wiki/Aermacchi_AM.3--Fernando.tassone (msg) 13:10, 10 gen 2016 (CET)
- Aeritalia nasce nel 1969, il velivolo AM-3C (nato come Lockheed AL60) effettua il primo volo di produzione italiana nel 1961 e dopo le successive varianti anche civili, termina la produzione nel 1972. Come si evince dalla sigla AM (Aeronautica Macchi) quando in Aeritalia i prodotti si distinguevano come G (dal progettista Ing. G.Gabrielli).Sicuramente a fine produzione anche Aeritalia puo' aver partecipato alla costruzione ma essendo progettato da E. Bazzocchi, la paternità e' sicuramente Aermacchi. PS: sono un ex Aeritalia e percio' vorrei proporre di modificare la voce "...a Cesare quel che e' di Cesare....". Riporto infine quanto riportato sul sito: http://www.aviastar.org/air/usa/lok_al-60.php tratto da: Bill Gunston "The Illustrated Encyclopedia of Commercial Aircraft", 1980 (https://books.google.it/books?hl=it&id=FpMrAQAAMAAJ&focus=searchwithinvolume&q=am-3c) Aermacchi/Lockheed AL.60 Conestoga :It was never Lockheed's intention to manufacture the aircraft in the United States. Instead a subsidiary company - Lockheed/Azcarate SA -was established in Mexico. This plant produced only 18 LAS A 60s before all manufacturing and sales rights were sold to Aeronautica Macchi. The first Italian-built LASA 60 was flown on April 19, 1961, and was subsequently developed and produced in several models which included the AL.60B1 with a 250hp Continental IO-470-R engine, the B2 variant with a 260hp supercharged Continental TSIO-470-B powerplant, and the C4 with a conventional tailwheel undercarriage replacing the standard tricycle landing gear. A 340hp Piaggio- built Lycoming-engined version known as the AL.60C was developed to meet an Italian army requirement for a liaison/utility transport. The final civil versions of the Aermacchi aircraft were the 400hp AL.60F5 Conestoga, and a tail-wheel version of the same aircraft for Canadian operators. Some 100 examples of all models were built in Italy before production terminated in 1972. The basic AL.60C5 design, with a 340hp engine, has been produced by the Atlas Corporation in South Africa as the Atlas C4M Kudu which first flew in 1974 and serves with units of the South African air force. A three/four-seat forward air-control aircraft known as the Aermacchi AM-3C was also developed from the basic AL.60 airframe, though modified substantially, and is serving with the air forces of Rwanda and South Africa, under the name of Bosbok. --Fernando.tassone (msg) 11:27, 12 gen 2016 (CET)
- Bene. Questa potrebbe essere effettivamente una buona ragione per procedere alla modifica. Da parte mia ti posso però dire che l'enciclopedia "L'Aviazione" parla solo dell'AL-60 "Trojan" mentre Giorgio Apostolo, nella "Guida agli Aeroplani d'Italia dalle origini ad oggi" parla brevemente di un "Aerfer/Aermacchi AM.3".
Questo sito sembrerebbe per altro indicare che AM.3C fosse una variante del modello AM.3 (forse un progressivo alfabetico?), ma lo chiama "Aeritalia-Aermacchi AM.3C" mentre qui parliamo di nuovo di "Aermacchi AM.3"...
Come vedi non è sempre semplice stabilire quanto detto in questa pagina: Wikipedia:Titolo della voce.
Sentiamo altre opinioni? [@ Threecharlie] e [@ Stefanferr], niente in merito? --Leo P. - Playball!. 22:33, 15 gen 2016 (CET)- Direi che le fonti ci sono, l'autorevolezza delle stesse pure, il vedere un altro utente competente dare una mano mi fa pure estremamente piacere e quindi la questione sembra correttamente avviata alla conclusione. Da ignoranza però non vorrei che saltasse fuori la regola che ci siamo dati tempo fa nello spostare il titolo della voce all'ultimo produttore; se [@ Fernando.tassone] mi assicura che non mai stato commercializzato come Aeritalia procediamo allo spostamento, in caso contrario si lasci al nome attuale ma nell'incipit si spieghi bene l'evoluzione della paternità industriale (vedi lo Starfighter "italiano"). Più di così non saprei che altro dire.--Threecharlie (msg) 22:46, 15 gen 2016 (CET)
- Che poi, al tempo, mi sono accorto di aver detto una possibile stupidata: il sinottico riporta che il produttore italiano era Piaggio... mi sento un po' confuso, e non per darmi delle arie ma se mi sento così io che da un po' sulle voci aeronautiche ci bazzico, figurati un semplice curioso... Mi sa che tutta la voce avrebbe bisogno di una bella revisione e di mettere i puntini sulle i. ;-)--Threecharlie (msg) 22:51, 15 gen 2016 (CET)
- E bravo Fernando... hai sollevato un vespaio! Adesso tiraci fuori di qui! ;-P --Leo P. - Playball!. 23:05, 15 gen 2016 (CET)
- Mi dispiace per il vespaio...ma sono contento... in ordine se la regola iniziale era dell'ultimo produttore sarebbe quindi giusto Aermacchi/Aerfer.Purtroppo Aermacchi non esistera' più (forse) come società aeronautica e quindi e' mio pensiero attribuirgli la produzione e con le successive evoluzioni finire come ultimo partecipante alla produzione/revisione/manutenzione in Aeritalia ma dopo il 1969, quando Aerfer è confluita per diventare Aeritalia ma assolutamente, mai come produttore tale da dargli il nome. Grazie a tutti (...sono scarso in wiki lang ma volenteroso...) [@ Leo Pasini] [@ Threecharlie] --Fernando.tassone (msg) 19:14, 16 gen 2016 (CET)
- Ma figurati, avevamo bisogno di una scossa :-) Chiarisco il concetto... se Aermacchi non esisterà (futuro) non è un problema in questo caso perché alla fine produzione era quella l'azienda che (sembra) lo produceva. In pratica con il sinottico cerchiamo di dare da una parte il maggior numero di informazioni al lettore e dall'altra avere più wikilink in entrata a voci che se ne avvantaggiano in visibilità. Di conseguenza nell'incipit sarà indicato come "sviluppato da negli anni tot e prodotto, oltre che dalla stessa, da Pincopalla e MarioBrosTec su licenza nel decennio successivo", nel sinottico con le tre (in questo caso ipotetico) aziende che hanno i loro rispettivi wikilink.--Threecharlie (msg) 19:35, 16 gen 2016 (CET)
- Anzi, azzardo pure l'incipit con quel che se ne ricava da questa discussione, tanto se è rimasto così per anni, se anche non fosse accurato lo si cambia tra qualche giorno, giusto per esprimere la mia idea. PS: c'è da ricordarsi quanto si diceva sulle sigle puntate in uso in Italia fino almeno alla fine degli anni sessanta, poi passate al trattino, morale, se la sigla è frutto della designazione italiana credo ci voglia comunque AM.3, senza spazio.--Threecharlie (msg) 19:39, 16 gen 2016 (CET)
- Ah, gurada [@ Fernando.tassone], erano mesi che non mi divertivo così tanto per sistemare una voce! Non temere per la wikisintassi ci siamo passati tutti, è roba che dopo un paio di mesi va giù come il pane. Piuttosto, visto che non ne abbiamo ancora parlato, oltre alla voce con il suo titolo previsto dalle convenzioni del progetto (in questo caso si chiama Wikipedia:Convenzioni di nomenclatura/Velivoli), sarà il caso di creare uno o più redirect (vedi Aiuto:Redirect) per fare in modo che "comunque" il lettore medio digiti il nome dell'aereo, salti fuori il nostro.
- Anzi, azzardo pure l'incipit con quel che se ne ricava da questa discussione, tanto se è rimasto così per anni, se anche non fosse accurato lo si cambia tra qualche giorno, giusto per esprimere la mia idea. PS: c'è da ricordarsi quanto si diceva sulle sigle puntate in uso in Italia fino almeno alla fine degli anni sessanta, poi passate al trattino, morale, se la sigla è frutto della designazione italiana credo ci voglia comunque AM.3, senza spazio.--Threecharlie (msg) 19:39, 16 gen 2016 (CET)
- Ma figurati, avevamo bisogno di una scossa :-) Chiarisco il concetto... se Aermacchi non esisterà (futuro) non è un problema in questo caso perché alla fine produzione era quella l'azienda che (sembra) lo produceva. In pratica con il sinottico cerchiamo di dare da una parte il maggior numero di informazioni al lettore e dall'altra avere più wikilink in entrata a voci che se ne avvantaggiano in visibilità. Di conseguenza nell'incipit sarà indicato come "sviluppato da negli anni tot e prodotto, oltre che dalla stessa, da Pincopalla e MarioBrosTec su licenza nel decennio successivo", nel sinottico con le tre (in questo caso ipotetico) aziende che hanno i loro rispettivi wikilink.--Threecharlie (msg) 19:35, 16 gen 2016 (CET)
- Mi dispiace per il vespaio...ma sono contento... in ordine se la regola iniziale era dell'ultimo produttore sarebbe quindi giusto Aermacchi/Aerfer.Purtroppo Aermacchi non esistera' più (forse) come società aeronautica e quindi e' mio pensiero attribuirgli la produzione e con le successive evoluzioni finire come ultimo partecipante alla produzione/revisione/manutenzione in Aeritalia ma dopo il 1969, quando Aerfer è confluita per diventare Aeritalia ma assolutamente, mai come produttore tale da dargli il nome. Grazie a tutti (...sono scarso in wiki lang ma volenteroso...) [@ Leo Pasini] [@ Threecharlie] --Fernando.tassone (msg) 19:14, 16 gen 2016 (CET)
- E bravo Fernando... hai sollevato un vespaio! Adesso tiraci fuori di qui! ;-P --Leo P. - Playball!. 23:05, 15 gen 2016 (CET)
- Che poi, al tempo, mi sono accorto di aver detto una possibile stupidata: il sinottico riporta che il produttore italiano era Piaggio... mi sento un po' confuso, e non per darmi delle arie ma se mi sento così io che da un po' sulle voci aeronautiche ci bazzico, figurati un semplice curioso... Mi sa che tutta la voce avrebbe bisogno di una bella revisione e di mettere i puntini sulle i. ;-)--Threecharlie (msg) 22:51, 15 gen 2016 (CET)
- Direi che le fonti ci sono, l'autorevolezza delle stesse pure, il vedere un altro utente competente dare una mano mi fa pure estremamente piacere e quindi la questione sembra correttamente avviata alla conclusione. Da ignoranza però non vorrei che saltasse fuori la regola che ci siamo dati tempo fa nello spostare il titolo della voce all'ultimo produttore; se [@ Fernando.tassone] mi assicura che non mai stato commercializzato come Aeritalia procediamo allo spostamento, in caso contrario si lasci al nome attuale ma nell'incipit si spieghi bene l'evoluzione della paternità industriale (vedi lo Starfighter "italiano"). Più di così non saprei che altro dire.--Threecharlie (msg) 22:46, 15 gen 2016 (CET)
- Bene. Questa potrebbe essere effettivamente una buona ragione per procedere alla modifica. Da parte mia ti posso però dire che l'enciclopedia "L'Aviazione" parla solo dell'AL-60 "Trojan" mentre Giorgio Apostolo, nella "Guida agli Aeroplani d'Italia dalle origini ad oggi" parla brevemente di un "Aerfer/Aermacchi AM.3".
- Aeritalia nasce nel 1969, il velivolo AM-3C (nato come Lockheed AL60) effettua il primo volo di produzione italiana nel 1961 e dopo le successive varianti anche civili, termina la produzione nel 1972. Come si evince dalla sigla AM (Aeronautica Macchi) quando in Aeritalia i prodotti si distinguevano come G (dal progettista Ing. G.Gabrielli).Sicuramente a fine produzione anche Aeritalia puo' aver partecipato alla costruzione ma essendo progettato da E. Bazzocchi, la paternità e' sicuramente Aermacchi. PS: sono un ex Aeritalia e percio' vorrei proporre di modificare la voce "...a Cesare quel che e' di Cesare....". Riporto infine quanto riportato sul sito: http://www.aviastar.org/air/usa/lok_al-60.php tratto da: Bill Gunston "The Illustrated Encyclopedia of Commercial Aircraft", 1980 (https://books.google.it/books?hl=it&id=FpMrAQAAMAAJ&focus=searchwithinvolume&q=am-3c) Aermacchi/Lockheed AL.60 Conestoga :It was never Lockheed's intention to manufacture the aircraft in the United States. Instead a subsidiary company - Lockheed/Azcarate SA -was established in Mexico. This plant produced only 18 LAS A 60s before all manufacturing and sales rights were sold to Aeronautica Macchi. The first Italian-built LASA 60 was flown on April 19, 1961, and was subsequently developed and produced in several models which included the AL.60B1 with a 250hp Continental IO-470-R engine, the B2 variant with a 260hp supercharged Continental TSIO-470-B powerplant, and the C4 with a conventional tailwheel undercarriage replacing the standard tricycle landing gear. A 340hp Piaggio- built Lycoming-engined version known as the AL.60C was developed to meet an Italian army requirement for a liaison/utility transport. The final civil versions of the Aermacchi aircraft were the 400hp AL.60F5 Conestoga, and a tail-wheel version of the same aircraft for Canadian operators. Some 100 examples of all models were built in Italy before production terminated in 1972. The basic AL.60C5 design, with a 340hp engine, has been produced by the Atlas Corporation in South Africa as the Atlas C4M Kudu which first flew in 1974 and serves with units of the South African air force. A three/four-seat forward air-control aircraft known as the Aermacchi AM-3C was also developed from the basic AL.60 airframe, though modified substantially, and is serving with the air forces of Rwanda and South Africa, under the name of Bosbok. --Fernando.tassone (msg) 11:27, 12 gen 2016 (CET)
- Ecco http://en.m.wiki.x.io/wiki/Aermacchi_AM.3--Fernando.tassone (msg) 13:10, 10 gen 2016 (CET)
Che dite, spostiamo la voce ad Aermacchi AM.3 e creiamo almeno Aeritalia AM.3 e Aerfer AM.3 come redirect? Altri redirect? Ho tralasciato qualcosa? --Leo P. - Playball!. 22:44, 16 gen 2016 (CET)
- Per me va benissimo:-)--Fernando.tassone (msg) 15:15, 17 gen 2016 (CET)
Aermacchi AM3C BOSBOK
modificaTraduco da http://www.saairforce.co.za/the-airforce/aircraft/10/am-3c-bosbok "I 40 AM.3C sono stati consegnati tra il maggio 1972 e il dicembre 1974 a cui sono stati assegnati i seriali 920 - 959. Il velivolo è stato dato il nome Bosbok dal SAAF. Il primo Bosbok ad essere prodotto per la SAAF ha fatto il suo debutto al Torino Air Show nel 1972, anche se indossava ancora la registrazione civile italiana (I- TAM). Variante appunto per la SAAF era la versione AM.3CM che aveva previsto quattro NATO M - 4A punti di attacco. Sono rimasti in servizio fino al loro ritiro nel 1992." Riporto inoltre il riferimento trovato: (African Military Aviation - Winston A. Brent -Freeworld Publications, 1994 a pag. 210)--Fernando.tassone (msg) 19:02, 20 gen 2016 (CET)
- Ok, benissimo, la fonte ce l'hai, ora modifica pure la voce che poi passiamo eventualmente a mettere i fiorellini noi. Se non cominci non ci prendi mano e la voce, essendo uno stub è l'ideale per fare qualche prova (senza esagerare però perché se preferisci si sposta la versione in una tua sandbox anche se poi si deve fare un po' di lavoro per unire le cronologie.--Threecharlie (msg) 20:33, 20 gen 2016 (CET)
- Sono sicuro che sarà una raccomandazione ridondante, ma fai attenzione a Aiuto:Riformulare un testo. Non credo ti serva altro, se non il classico WP:be bold. --Leo P. - Playball!. 21:36, 20 gen 2016 (CET)
Collegamenti esterni interrotti
modificaUna procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20200705093318/http://www.af.mil.za/ per http://www.af.mil.za/
In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 14:05, 25 gen 2021 (CET)